BIANCHI, Riccardo

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

BIANCHI, Riccardo

Felice FIORI

Ingegnere e uomo politico, nato a Casale Monferrato il 20 agosto 1854, morto a Torino il 4 novembre 1936. Studiò a Bologna con A. Pacinotti e A. Righi, poi a Torino, dove sì laureò (1877) e fu per qualche tempo assistente nella Scuola d'applicazione per gli ingegneri. Addestratosi anche in officine inglesi come operaio, entrò nel 1880 nell'amministrazione delle ferrovie dell'Alta Italia, per le quali ideò e tradusse in atto - primo nel mondo - un apparato centrale di comando delle manovre dei deviatoì e segnali ferroviarî, mossc da acqua compressa a pressioni elevate, con controllo imperativo sulla serratura collegante le leve di comando; apparato che ebbe larga applicazione ed è tuttora assai pregiato. Divenuto in seguito capo servizio del movimento e traffico presso la Società delle strade ferrate della rete mediterranea e direttore generale (1902) delle strade ferrate della rete sicula, fu nel 1905, in qualità di direttore generale, chiamato a dirigere e organizzare la rete ferroviaria di cui lo stato si era assunto l'esercizio in condizioni difficilissime e senza un'adeguata preparazione. Per opera del B. (1905-15) si organizzò la nuova amministrazionc, si fuse il personale, si compirono miglioramenti stradali, rafforzamenti e raddoppî di binario, ampliamento di scali, elettrificazioni; fu migliorata la manutenzione, rinnovato e accresciuto il materiale rotabile; creando così un organismo ferroviario sano e poderoso, che poté soddisfare le esigenze dell'esercito e della nazione durante la guerra mondiale. Nel 1916 il B. prestò servizio volontario al Ministero della guerra nel riparto delle armi e munizioni, il 2 febbraio 1917 fu nominato commissario generale per i carboni esteri, con la direzione del traffico marittimo; e il 16 giugno 1917 (fu nominato senatore il 15 giugno) ministro dei Trasporti marittimi e ferroviarî. Dimessosi il 14 maggio 1918, il B. ha esercitato ancora larga attività nella vita economica e nel senato, dove fu tra i primi a dare entusiastico consenso al fascismo.

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