GIACCONI, Riccardo

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)

GIACCONI, Riccardo

Pietro Salvini

Astrofisico di origine italiana, nato a Genova il 6 ottobre 1931, dal 1960 cittadino statunitense. Laureatosi nel 1954 a Milano, dal 1954 al 1956 è stato, in questa università, professore incaricato di Fisica. Nel 1956 si è trasferito negli USA come research associate presso l'università dell'Indiana e poi (1958) in quella di Princeton. Nel 1959 è entrato nell'American Scientific and Engineering Inc. in Massachusetts, divenendo responsabile (1963) della Space Physics Division. Nel 1973 è stato nominato professore di Astronomia all'università di Harvard, e nel 1981 direttore dello Space Telescope Science Institute di Baltimora. Dal 1992 è direttore generale dell'Osservatorio europeo meridionale (ESO) di Garching. Tra i molti riconoscimenti, si ricordano la Gold Medal della Royal Astronomy Society (1982) e la laurea honoris causa in astronomia conferitagli dall'università di Padova (1984). Dal 1985 è socio straniero dell'Accademia dei Lincei.

G. ha collaborato a numerose esperienze della NASA dal 1960 a oggi, tra cui i programmi SAS-A (UHURU), SO-54 (ATM) e HEAO-2 (Einstein). Il primo razzo vettore concepito da G. fu lanciato nel 1962 con l'intento di analizzare lo spettro di emissione proveniente dalla Luna. Durante questa missione si arrivò all'inattesa scoperta di forti sorgenti di raggi X di provenienza esterna al sistema solare. Da quel momento, l'astronomia a raggi X è divenuta una branca importante della ricerca astronomica, e grazie a essa si è giunti a identificare diversi nuovi tipi di corpi celesti, il cui spettro di emissione è compreso nella banda dei raggi X. Dopo questa esperienza, G. ha elaborato un ambizioso progetto per la costruzione e messa in orbita di un telescopio a raggi X del diametro di 1,2 metri. Il progetto, noto con il nome di Einstein Observatory Mission, ha avuto avvio nel 1978 con il lancio di un razzo vettore.

Tra le altre attività di G. vanno citati sia gli studi sul funzionamento e la messa a punto delle cosiddette camere di Wilson per l'identificazione delle particelle cosmiche, sia gli studi sul contatore di Čerenkov, per l'analisi di particelle molto veloci provenienti da fenomeni nucleari o di origine cosmica esterna al sistema solare.

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