SINEO, Riccardo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 92 (2018)

SINEO, Riccardo

Frédéric Ieva

SINEO, Riccardo. – Nacque a Sale, nell’Alessandrino, il 30 aprile 1805 da Sebastiano e da Paolina Vigliotti.

Ebbe un fratello, Giuseppe Gioacchino, morto appena nato, e una sorella, Carlotta (1809-1876).

Una figura importante per la formazione di Sineo fu il cugino di parte paterna, il dotto abate Gian Giulio Sineo, per il quale Vincenzo Gioberti ebbe parole di elogio (Il gesuita moderno, VI, Torino 1848, p. 3) e che fu ricordato per essere stato «un argine saldo allo irrompente gesuitismo» (G. Siotto-Pintor, Commemorazione di R.S., in Gazzetta di Torino, nn. 306, 307).

Si è sovente parlato di un coinvolgimento di Sineo nei moti del 1821, ma tale affermazione si sorregge su scarne prove documentarie. Avrebbe fatto parte del gruppo di soldati che, guidati dal capitano Pietro Garda, si era spinto fino a palazzo Carignano, a Torino, per ottenere da Carlo Alberto, allora reggente, la costituzione di Cadice. Ma negli scritti memorialistici dell’ufficiale Garda, Sineo non è menzionato.

Nel 1823 si iscrisse alla facoltà di legge presso l’Università di Torino, laureandosi l’8 maggio 1828 a pieni voti. Iniziò presto a esercitare l’avvocatura nel prestigioso studio di Pietro Paolo Villanis, del quale avrebbe sposato la figlia.

La coppia ebbe quattro figli: Paolo Emilio (1850-1898), che sarebbe stato ministro delle Poste e Telegrafi dal 1896 al 1898; Maria, Carolina e Paolina, che si sarebbe unita in matrimonio con Valentino Arnò.

Nel 1830 fu eletto decurione del Consiglio comunale di Torino, carica che avrebbe mantenuto sino al 1848. Membro di rilievo dell’Associazione agraria subalpina, sorta nel 1842, vi conobbe Lorenzo Valerio e iniziò, sin da allora, a opporsi a Camillo Benso conte di Cavour, come testimoniato dalla documentazione denominata Intrighi di casa Cavour e conservata fra le sue carte (Archivio Sineo-Arnò, I, 10). Nella sua veste di consigliere comunale si prodigò per la fondazione di una biblioteca e di un giardino civici e per l’apertura di scuole comunali popolari serali. Nella celebre seduta del 5 febbraio 1848 si espresse a favore della concessione dello Statuto e dell’istituzione della guardia civica (Archivio storico della città di Torino, Ordinati, 1848, vol. 364, cc. 31-62).

Sineo fu meno propenso all’ottenimento della costituzione di quanto abitualmente si pensi, perché l’ala radicale della Sinistra, cui egli allora apparteneva, non voleva intimorire Carlo Alberto con una richiesta che non suscitasse il suo assenso. Era contrario all’ottenimento di un assetto costituzionale troppo simile a quelli francese e inglese, ritenuti di orientamento aristocratico e conservatore. Solo dopo le pressioni dell’opinione pubblica a favore della carta, appoggiò la proposta avanzata da Pietro Santarosa in Consiglio comunale. Una volta emanato lo Statuto albertino fu, insieme con Cesare Balbo e Cavour, membro della commissione incaricata di elaborare la legge elettorale politica.

L’elezione a deputato nella I legislatura segnò l’inizio di un’operosa carriera politica, che lo vide sempre riconfermato, per undici legislature consecutive (1848-70), alla Camera dei deputati per i collegi di Saluzzo, Sanfront, Sanluri, Macomer, Parma II e Cherasco. Ricoprì le cariche di ministro dell’Interno (1848-49), nel governo presieduto da Gioberti, e di ministro di Grazia e Giustizia per poco più di un mese nel 1849. Attivo membro della Sinistra parlamentare, promosse una sistematica opposizione alla politica di Cavour, dichiarandosi contrario, per esempio, alla spedizione piemontese in Crimea (1855) per non inimicarsi la Russia, e alla cessione di Nizza e della Savoia alla Francia (1860).

Oltre che al foro e alla politica, si dedicò all’attività pubblicistica. Alla fine del 1847 fu tra i fondatori del giornale La Concordia, come testimoniato da una lettera al suo compagno di corsi universitari e allora ministro degli Interni, Luigi Des Ambrois de Nevache (Archivio Sineo IV, 1,1, ante 26 novembre 1847). Ebbe una parte rilevante anche nel Manuale forense e negli Annali della giurisprudenza, rivista fondata dal suo amico avvocato Giovanni Battista Badariotti.

La sua attività alla Camera fu molto intensa in qualità di promotore di ventisette progetti di legge, nessuno dei quali tuttavia venne approvato, e autore di numerosi interventi. Nel 1864, in sintonia con gran parte dei deputati piemontesi, votò contro la Convenzione di settembre che decretava lo spostamento della capitale del Regno d’Italia da Torino a Firenze.

Nel corso degli anni Sessanta, durante i quali fu affiliato alla loggia massonica torinese Dante Alighieri (1862), si creò un saldo legame con Giuseppe Garibaldi, del quale avrebbe sostenuto ogni iniziativa dalla spedizione dei Mille in avanti. Nel maggio del 1862 manifestò il suo dissenso per il modo in cui il governo aveva agito nei fatti di Sarnico, località nei pressi di Bergamo dove vennero arrestati numerosi volontari garibaldini, tra i quali anche il generale Francesco Nullo. Nell’aprile del 1864 accompagnò il generale nel viaggio trionfale in Inghilterra. L’affetto e l’ammirazione che Sineo provava per Garibaldi erano ricambiati dall’‘eroe dei due mondi’ che il 31 marzo 1874 gli scrisse da Caprera: «Io amo voi e la vostra famiglia con tutto l’affetto di cui sono capace» (Archivio Sineo-Arnò, III, 1). Il 6 novembre 1873 era stato nominato senatore del Regno.

Morì a Torino il 18 ottobre 1876.

Fonti e Bibl.: Informazioni sulla sua carriera di studente si possono reperire nei fondi conservati presso l’Archivio storico dell’Università di Torino. Alla Biblioteca di storia e cultura del Piemonte Giuseppe Grosso della città metropolitana di Torino è depositato l’Archivio Sineo-Arnò che conserva documenti dal 1848 in avanti. Si può seguire l’attività di Sineo nel Consiglio municipale di Torino consultando gli Ordinati conservati presso l’Archivio storico della città di Torino. Inoltre: F. Bosio, Ricordi personali, Milano 1878, pp. 249-268; P.A. Garda, La rivoluzione del 1821, Ivrea 1879, pp. 16 s.; T. Sarti, R. S., in Il Parlamento subalpino e nazionale. Profili e cenni biografici di tutti i deputati e senatori eletti o creati dal 1848 al 1890, Terni 1890, pp. 881 s.; [E. Pinchia], Emilio Sineo. Ricordo, Roma 1898; C. Arnò, Il 1847 in Piemonte. Lettere inedite di contemporanei dirette a R. S., Roma 1900; Id., Nota sui ministeri Gioberti-Sineo e Chiodo-Rattazzi, Roma 1906; Id., R. S. e la proclamazione di Roma a capitale d’Italia, Tortona 1907; Id., Per la biografia di R. S. Presentazione di sessanta e più documenti inediti, Napoli 1913; Il Regno di Sardegna nel 1848-1849 nei carteggi di Domenico Buffa, a cura di E. Costa, I-III, Roma 1968 (in partic. il volume II, (19 dicembre 1848-19 febbraio 1849), utile per ricostruire l’operato di Sineo ministro dell’Interno); G. Asproni, Diario politico 1855-1876, I, 1855-1857, profilo biografico di B. Josto Anedda, introduzione e note di C. Sole - T. Orrù, Milano 1974, p. 374; R. Romeo, Cavour e il suo tempo (1842-1854), I, Roma-Bari 1977, pp. 100 (dove l’autore cita il documento Intrighi di casa Cavour conservato nell’Archivio Arnò-Sineo), 286-87, 340-341; 1848. Dallo Statuto albertino alla nuova legge municipale. Il primo Consiglio comunale elettivo, a cura di C. Pischedda - R. Roccia, Torino 1995, pp. 24-29, 136 s.; A. Viarengo, R. S. salese illustre: deputato, senatore, ministro, intervento inedito al Convegno di studio nel bicentenario della nascita, Sale, 14 maggio 2005. Dello stesso, inoltre, si vedano le prefazioni ai volumi finora editi di L. Valerio, Carteggio (1825-1865), I, a cura di L. Firpo - A. Viarengo, Torino 1991; II-V, a cura di A. Viarengo, Torino 1994-2010. Infine: Camera dei deputati, Portale storico, http://storia.camera. it/deputato/riccardo-sineo-18050430#nav; Archivio storico del Senato, Banca dati multimediale I senatori d’Italia, II, Senatori dell’Italia liberale, sub voce, https://notes9.senato.it/ Web/senregno. NSF/S_l2?OpenPage.

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