BASEHART, Richard

Enciclopedia del Cinema (2003)

Basehart, Richard

Riccardo Martelli

Attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a Zanesville (Ohio) il 31 agosto 1914 e morto a Los Angeles il 17 settembre 1984. Dotato di forte presenza scenica e di grande versatilità, fu eclettico per scelta, riuscendo a evitare di lasciarsi imprigionare in ruoli fissi. Dopo aver lavorato in patria soprattutto in film polizieschi, toccò il culmine della propria carriera in Europa nella seconda metà degli anni Cinquanta, quando diede il suo volto, tra le altre, alle innocenti figure del Matto in La strada (1954) di Federico Fellini e di Ishmael in Moby Dick (1956) di John Huston. Divenne tuttavia famoso presso il grande pubblico solo negli anni Sessanta, come interprete di serie televisive.

Dopo aver lavorato come reporter e annunciatore radiofonico, nel 1938 esordì come attore teatrale a Filadelfia; i successi ottenuti gli aprirono nel 1943 la strada di Broadway, dove due anni dopo ricevette il prestigioso premio del New York Drama Critics' Circle come miglior attore esordiente, che attirò su di lui l'attenzione di Hollywood e gli procurò un contratto con la 20th Century-Fox. Abbandonato il palcoscenico (cui avrebbe fatto occasionalmente ritorno nei decenni successivi), nel 1947 debuttò nel cinema con Cry wolf (Il grido del lupo) di Peter Godfrey. Inaugurava così la lunga serie di assassini psicopatici o di giovani delinquenti rosi dai rimorsi che avrebbe caratterizzato la prima fase della sua carriera: i produttori cercarono infatti di sfruttare il contrasto tra il suo volto da bravo ragazzo e le personalità complesse e tormentate che le sue grandi capacità drammatiche gli consentivano di costruire. Questi ruoli gli assicurarono una certa notorietà e gli apprezzamenti della critica, almeno nei film di miglior livello, come He walked by night (1948; Egli camminava nella notte) di Alfred L. Werker, Fourteen hours (1951; 14ª ora) di Henry Hathaway, o Decision before dawn (1951; I dannati) di Anatole Litvak; allo stesso tempo quegli stessi personaggi rischiavano di rinchiuderlo in un cliché. Nel 1953, dopo il matrimonio con l'attrice italiana Valentina Cortese, decise di trasferirsi in Europa, dove poté ampliare la sua gamma interpretativa. Lavorò con registi italiani come Mario Soldati, Mauro Bolognini, Vittorio Cottafavi, e soprattutto Fellini, per il quale impersonò un ingenuo acrobata in La strada e un dilettantesco truffatore in Il bidone (1955); ma anche con spagnoli come Luis García Berlanga (Los jueves, milagro, 1957, Arrivederci, Dimas), e con americani che giravano in Gran Bretagna come Huston (Moby Dick), Joseph Losey (The intimate stranger, 1956, L'amante misteriosa), Richard Brooks (The brothers Karamazov, 1958, Karamazov). Il fallimento del matrimonio lo indusse a ritornare nel 1959 negli Stati Uniti, dove la sua carriera proseguì però su livelli qualitativamente inferiori a quelli raggiunti in Europa, con le eccezioni di Five branded women (1960; Jovanka e le altre) di Martin Ritt, Rage (1972; La notte del furore) di George C. Scott e soprattutto Being there (1979; Oltre il giardino) di Hal Ashby. In televisione, dove aveva iniziato a recitare alla fine degli anni Cinquanta, raggiunse una straordinaria popolarità come protagonista della serie di fantascienza Voyage to the bottom of the sea (1964-1968).

Bibliografia

M.A. Merrill, Richard Basehart: an analysis of his work, Coral Gables (FL) [1967].

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