KRAUTHEIMER, Richard

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 62 (2004)

KRAUTHEIMER, Richard

Ornella Francisci Osti

Figlio di Nathan, commerciante all'ingrosso, e di Martha Landmann, nacque a Fürth, in Baviera, il 6 luglio 1897.

Ebreo, fu costretto a emigrare dalla Germania nel 1933; cittadino degli Stati Uniti dal 1942, cosmopolita, il 21 apr. 1994 a Roma, in Campidoglio, fu proclamato civis Romanus. Scettico illuminato, liberale, democratico, fu un grande maestro, oltre che per la sua eccezionale cultura sull'architettura paleocristiana e bizantina, per il carattere e la vitalità; dotato di eccezionale memoria, recitava poesie o prose, non solo dei massimi autori tedeschi, dando esempio di vera cultura internazionale.

Nel 1919 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Monaco dove viveva con un amico che seguiva i corsi di storia dell'arte e che gli permise di venire in contatto con quel mondo; a seguito delle nuove frequentazioni e conoscenze cambiò indirizzo di studi. Ebbe come professori H. Wölfflin, e soprattutto P. Frankl, dal quale - come ricorda il K. stesso nell'autobiografia (1993) - aveva appreso come dovesse insegnare un professore: non recitare, non presentarsi come infallibile, far capire agli allievi che essi stessi collaborano con il docente nell'approfondimento degli argomenti.

Convinto della fallibilità umana il K., ritornando attraverso gli anni su un argomento già trattato in passato, si affrettava a notare i punti sui quali aveva cambiato opinione e gli eventuali errori; basti per esempio il suo ultimo scritto, la scheda sulle Tavole di Urbino, Berlino e Baltimora riesaminate, in Rinascimento da Brunelleschi a Michelangelo (catal. della mostra di Venezia, a cura di H. Millon - V. Magnago Lampugnani, Milano 1994, pp. 233-257), dove corregge un suo scritto del 1948 sullo stesso argomento (in italiano in Architettura sacra paleocristiana e medievale…, Torino 1993, pp. 171-192).

Si laureò in storia dell'arte a Halle nel 1923 con Frankl discutendo una tesi sulle chiese degli Ordini mendicanti in Germania pubblicata a Colonia nel 1925 (Die Kirchen der Bettelorden in Deutschland).

Lo scambio di idee, l'amicizia, la vivacità nella conversazione resterà basilare per il K., il quale per la varietà di interessi e di letture fu apprezzato anche da Trude Hess, studentessa di storia dell'arte che il K. incontrò e sposò nel marzo del 1924 a Erfurt dove lavorava nel locale Preussische Denkmaldienst e che per oltre sessant'anni gli fu compagna preziosa (morì a Roma il 12 sett. 1987).

L'occhio sicuro della moglie Trude fu essenziale nella formazione di una bella e variata collezione (147 esemplari) di disegni (in gran parte di scuola italiana), della quale i Krautheimer scrissero anche il catalogo (non pubblicato e conservato con altri documenti nell'archivio della Biblioteca Hertziana di Roma), venduta dagli eredi presso Christie's a New York (Old master drawings, catal. d'asta del 10 genn. 1996, a cura di P. Lamers, pp. 13 s. e 19th century European paintings and sculpture including master drawings, catal. d'asta del 22 maggio 1996).

Trude diede anche il proprio fondamentale contributo alla monografia Lorenzo Ghiberti che il K. pubblicò nel 1956 presso la Princeton University Press (ibid. 1970, ristampa con correzioni e nuova prefazione, e ancora 1982). La ricerca deve la sua particolarità anche al fatto che nel 1950 quando la porta del Paradiso venne restaurata da Bruno Bearzi i coniugi Krautheimer andavano tutti i giorni a seguire i lavori e a discutere con l'artigiano le varie tecniche. È opera esclusiva della moglie Trude l'elenco delle sculture antiche conosciute da Ghiberti.

Dopo il matrimonio Trude e il K., finanziati dai rispettivi genitori, cominciarono a viaggiare per l'Italia, oltre che per l'Europa meridionale e Turchia, una delle mete predilette dal K. fino agli ultimi anni.

Negli anni 1928-33 il K. insegnò storia dell'arte all'Università di Marburgo oltre che a Roma, dove fu docente ospite (1929-30, 1931-32) presso la Biblioteca Hertziana.

La sua prima lezione all'Università di Marburgo trattò delle origini della letteratura artistica in Italia (Die Anfänge der Kunstgeschichtsschreibung in Italien, in Repertorium für Kunstwissenschaft, L [1929], pp. 49-63: in italiano in Architettura sacra…, pp. 220-239). Per la stessa università aveva pubblicato (Berlino 1927) un saggio sulle sinagoghe medioevali (Mittelalterliche Synagogen) che resta fondamentale anche perché gran parte delle sinagoghe prese in esame furono di lí a poco distrutte dai nazisti e dalla guerra.

Nell'agosto del 1933, obbedendo alle leggi naziste contro gli ebrei, l'Università di Marburgo lo esonerò dall'incarico di professore. Il K. insieme con la moglie si trasferì a Roma per collaborare al Corpus basilicarum Christianarum Romae; ma il clima politico e le difficoltà che il progetto stava incontrando lo spinsero nel 1935 a emigrare negli Stati Uniti. I coniugi Krautheimer andarono a Louisville nel Kentucky, e nella locale università il K. fu "assistant professor" per due anni.

Ma già nel 1937 il K. si trasferì con la moglie nello Stato di New York, a Poughkeepsie, dove insegnò storia dell'arte sino al 1952 nel Vassar College con un corpo insegnante di alto livello che si proponeva di educare l'élite femminile della società americana.

Dal 1938 ebbe inizio la sua collaborazione con l'Institute of fine arts della New York University, dove dal 1952 al 1971 il K. avrebbe insegnato in veste di "Wrightsman professor".

Nel 1946, insieme con F. Saxl, direttore del Warburg Institute di Londra, e con K. Lehmann-Hartleben, il K. fondò un Census of antiques known in the Renaissance, al quale si sarebbe dedicato dal 1981 A. Nesselrath per la Biblioteca Hertziana insieme con il Bundesministerium für Forschung und Bildung, la banca dati del Getty Art History Center e la Warburg Haus di Amburgo (tradotto nel 1997 in cd-rom è aggiornato annualmente; dal 2000 si riferisce anche a opere di architettura; dal 1995 è depositato presso la Humboldt Universität di Berlino).

Nel 1952 il K. fu sostituito a Vassar da Wolfgang Lotz che, quale direttore della Biblioteca Hertziana di Roma, nel 1971, allorché andò in pensione, lo invitò a stabilirsi in un appartamento di palazzo Zuccari. La sistemazione risultò felicissima per il K., che cominciò così a riprendere contatti con la Germania. Nei confronti degli Stati Uniti, in quanto cittadino americano, il K. mantenne sempre sentimenti di profonda riconoscenza: da Roma - dove era in costante collegamento con l'Accademia Americana, istituzione alla quale per legato testamentario lasciò i suoi libri che non fossero stati scelti dalla Biblioteca Hertziana - andava nei primi anni a tenere corsi nei più importanti colleges americani. Nel 1968 gli fu conferita in Campidoglio la medaglia del premio Cultori di Roma (De Angelis d'Ossat, p. 129). Il 15 dic. 1973 l'Accademia nazionale dei Lincei gli assegnò il premio internazionale Antonio Feltrinelli (Adunanze straordinarie per il conferimento dei premi, I [1975], 2, pp. 232-240).

Il 1° nov. 1994 il K. morì a Roma in palazzo Zuccari.

La produzione scientifica del K. è in gran parte dedicata a Roma; e fondamentale fu il Corpus basilicarum Christianarum Romae: già nel 1927 E. Steinmann - che progettava per la Biblioteca Hertziana l'illustrazione critica delle chiese di Roma - gli aveva proposto di dedicarsi alle antiche basiliche romane (secc. IV-IX). Il difficile clima politico impedì alla biblioteca tedesca di patrocinare l'impresa; ma Steinmann si preoccupò di farsi sostituire dal Pontificio Istituto di archeologia cristiana. Il primo volume delle due edizioni in italiano e in inglese fu pubblicato nel 1937 (Città del Vaticano); e lo stesso istituto insieme con l'Institute of fine arts della New York University fu responsabile dei volumi seguenti: II, Città del Vaticano 1962; III, ibid. 1971; IV, ibid. 1976, con la collaborazione per i rilievi degli architetti S. Corbett e W. Frankl, figlio di Paul; V, ibid. 1980 (Frankl fu sostituito da A.K. Frazer).

Come ricorda De Angelis d'Ossat (p. 133), il K. seguì metodi di ricerca, basati su "solerte concretezza" propri delle scienze archeologiche e con l'attenzione per i dettagli costruttivi dai quali derivare tutte le deduzioni logiche possibili. Tra le chiese particolarmente studiate si ricordano S. Stefano Rotondo, S. Lorenzo fuori le Mura, S. Giovanni in Laterano, per non parlare di S. Damaso, di cui aveva seguito gli scavi nel 1937 e dove nel 1988 ebbe la soddisfazione di vedere confermate le sue precedenti supposizioni circa la basilica paleocristiana (C.L. Frommel, Ausgrabung von S. Lorenzo…, in Jahrbuch der Max-Planck-Gesellschaft, 1991, pp. 53-71).

Il suo saggio Introduction to an iconography of Medieval architecture comparso nel Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, V (1942) pp. 1-33; (in italiano, in Architettura sacra…, pp. 98-150) fu sin dal suo apparire considerato "dirompente" per il rifiuto dei concetti astratti e della filosofia e per la convinzione che l'architettura dell'età carolingia costituisse la rinascita dell'architettura romana paleocristiana.

Nel 1965 uscì (Harmondsworth) la prima edizione di Early Christian and Bizantine architecture; la quarta edizione, con bibliografia ampiamente corretta e aggiornata, è tradotta in italiano (Architettura paleocristiana e bizantina, Torino 1986).

La storia di Roma dal IV al XIV secolo (Rome. Profile of a city…, Princeton 1980: traduzioni italiana, Roma. Profilo di una città, Roma 1981, e tedesca, Rom. Schicksal einer Stadt, München 1987) è il volume che in inglese è stato cosí apprezzato che ancora nel 2000 ne è uscita una nuova edizione con introduzione di M. Trachtenberg.

Nelle aspirazioni del K. questo sarebbe dovuto essere il primo volume di una storia di Roma dall'epoca costantiniana al barocco; ed effettivamente uscì quello concepito come ultimo volume, The Rome of Alexander VII,1655-1667, Princeton 1985 (in italiano, Roma 1986).

Per una bibliografia degli scritti del K. al 1986 si veda Rome: tradition, innovation and renewal. A Canadian International Art History Conference (Rome… 1987), in occasione dei novant'anni del K. e di L. Boyle, University of Victoria, B. C., Canada 1991, che contiene in inglese l'autobiografia già apparsa in tedesco negli Ausgewählte Aufsätzezur europäischen Kunstgeschichte pubblicati a Colonia nel 1988 (pp. 7-37).

Architettura sacra…, traduzione di G. Scattone dei citati Ausgewählte Aufsätze, contiene altri dodici saggi apparsi in diverse lingue e varie pubblicazioni: la bibliografia è aggiornata al 1990.

Presso la Biblioteca Hertziana (Max-Planck-Institut) in Roma, dove è stata istituita una borsa di studio annuale intitolata al K. per un docente di storia paleocristiana e medioevale, una stanza di quello che per tanti anni è stato l'appartamento dello studioso conserva alcuni suoi mobili - particolarmente notevole è il tavolo da pranzo, stile Bauhaus, in metallo e legno nero, oltre a numerose fotografie che illustrano la vita della coppia. Nell'archivio della stessa biblioteca è conservato (e schedato) ampio materiale biografico che si riferisce anche a Trude, appunti e manoscritti relativi a lavori a stampa, ritagli da quotidiani e periodici, il tutto debitamente inventariato nel 1994.

Lo stesso K., sperando di raggiungere i cento anni in buona salute, aveva scelto chi avrebbe dovuto collaborare alla Festschrift che per l'occasione aveva accettato di gradire; ma la sorte non gli permise di raccogliere tutto quello che si può trovare in Architectural studies.

Dal 26 nov. 2003 al 31 marzo 2004 una mostra ha raccontato la storia della famiglia Krautheimer (Die Geschichte der Familie Krautheimer) presso lo Jüdischen Museum Franken di Fürth.

Fonti e Bibl.: G. De Angelis d'Ossat, R. K. "cultore di Roma", in Studi romani, XVI (1968), pp. 129-133; Architectural studies in memory of R. K. a cura di C.L. Striker, Mainz 1996 (trentasette saggi dei suoi allievi); In memoriam R. K.…, a cura di J. Kliemann, Roma 1997 (ricordi di dieci tra le persone che più lo hanno seguito); Pratum Romanum. R. K. zum 100. Geburtstag, a cura di R.L. Colella et al., Wiesbaden 1997.

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