Ricostruzione

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linguistica Procedimento d’indagine che consiste nel ricavare per via comparativa da lingue diverse ma affini un certo numero di elementi linguistici comuni che possano essere attribuiti a un’epoca anteriore storica o preistorica, e tali da formare organicamente una struttura linguistica, almeno in forma embrionale, ridotta. La r. è quindi possibile solo quando la comparazione abbia potuto operare su vasta scala e solo quando si siano potute stabilire numerose isoglosse, soprattutto morfologiche. Attraverso l’analisi delle lingue romanze si può ricostruire il profilo del latino preromanzo nella fonologia, nella morfologia, nel lessico e nella sintassi; in questo caso la lingua ricostruita trova parziale conferma nelle antiche testimonianze dirette e un utile termine di confronto nel latino scritto, classico e volgare, dei vari secoli della latinità. Attraverso l’analisi delle lingue indoeuropee si ricostruisce invece un abbozzo di sistema linguistico preistorico, e poiché in questo caso mancano conferme da altre direzioni, la problematica è più complessa e il margine d’incertezza maggiore. Ci limitiamo a riportare, a titolo di esempio, un caso di forma indoeuropea ricostruita: gr. δέκα, lat. decem, lituano dešimt, slavo desętĭ, armeno tasn, sanscr. daśa, gotico taihun, tutti significanti «dieci», permettono la r. di un indoeuropeo *dék̂m̥ (ogni forma ricostruita è preceduta da un asterisco). Bisogna ricordare che il procedimento ricostruttivo, pur se svolto con rigore di metodo, non coincide mai con l’effettiva realtà linguistica preistorica, di cui ci resta sconosciuto il grado di compattezza o di differenziamento.

La r. ha avuto modo di esercitarsi soprattutto nel campo indoeuropeo, ma anche molte altre famiglie linguistiche sono state studiate in vista della riconquista del loro aspetto preistorico. Alla r. propriamente linguistica si è presto affiancata una ricostruzione paleontologico-linguistica e poi una mitologico-religiosa. tecnica R. degli pneumatici Operazione con cui si applica una nuova fascia di mescola cruda sulla superficie esterna di uno pneumatico usurato. Viene fatta se la carcassa dello pneumatico è ancora in buone condizioni e secondo procedimenti simili, ma semplificati rispetto a quelli adottati nella costruzione degli pneumatici: si rinnova il residuo battistrada originale con una energica raschiatura; la carcassa viene quindi spalmata con una apposita soluzione e, dopo l’applicazione della fascia, avente le dimensioni richieste, si procede alla vulcanizzazione della copertura.

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