Rinforzo

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In psicologia, qualsiasi evento suscettibile di aumentare la probabilità di emissione di una risposta.

La nozione di r. viene sviluppata e assume grande importanza nell’ambito dell’indirizzo comportamentistico (per es., C.L. Hull), con notevole varietà di interpretazioni teoriche. Particolare rilievo ha il r. nell’interpretazione di B.F. Skinner, il quale distingue tra comportamento rispondente e comportamento operante. Le risposte rispondenti (per es., il riflesso pupillare e quello patellare) sono causate da stimoli conosciuti (la luce, una sollecitazione sul tendine patellare), mentre quelle dette operanti sono risposte appartenenti al repertorio comportamentale dell’animale, le cui condizioni di stimolo non sono conosciute. In connessione a questi due diversi tipi di risposta vengono distinti due diversi tipi di condizionamento.

Il condizionamento classico (➔ riflesso) riguarda le risposte del primo tipo; lo stimolo condizionato (per es., un suono) viene presentato insieme allo stimolo incondizionato (per es., il cibo) e determina così la risposta (per es., il riflesso di salivazione). Il condizionamento risulta efficace solo se gli stimoli vengono presentati quasi simultaneamente, agendo lo stimolo incondizionato in qualità di rinforzo.

Il condizionamento operante riguarda invece risposte del secondo tipo; l’attenzione si sposta dagli stimoli alle risposte nel senso che sono ora le risposte a determinare i rinforzi. Nell’esperimento abituale di Skinner l’animale deve premere una leva per ottenere il cibo; fondamentale per lo sperimentatore non è la conoscenza degli stimoli che determinano la risposta, ma la risposta stessa, cioè la pressione della leva. Se questa si verifica, interviene anche il r., sotto forma, normalmente, di cibo. Il r. intensifica la risposta stessa, provocando un aumento della sua frequenza. L’intensità del condizionamento operante viene misurata da Skinner mediante l’estinzione, in base cioè al numero di risposte che l’organismo continua a emettere in assenza di r. prima di ritornare al ritmo precedente al condizionamento. Date queste premesse, Skinner ha distinto due classi di r.: r. positivi, che aumentano cioè la probabilità di una risposta (cibo, acqua, contatto sessuale), e r. negativi, la cui rimozione ha analogo effetto (caldo e freddo intensi, scosse elettriche ecc.). Gli schemi di r. elaborati da Skinner sono essenzialmente due: r. a intervalli fissi e r. a rapporto. Nel primo caso il r. viene fornito a intervalli di tempo stabiliti e determina una notevole regolarità della risposta. Nel secondo caso il r. viene amministrato dopo un numero standard di risposte (un esempio è il seguente: dopo 16, 24, 32, 48, 64, 96 o 192 risposte); la caratteristica di questo schema di r. è quella di determinare un ritmo più rapido di risposte quanto meno frequente è il ritmo stesso. Variando gli schemi, si hanno possibilità di condizionamento praticamente illimitate; oltre i due programmi principali possono essere infatti elaborati una quantità di programmi misti.

Accanto al tipo di r. finora considerato (r. primario) si può definire anche un altro tipo di r. (r. secondario); si tratta in questo caso di uno stimolo che, non essendo originariamente rinforzante, lo diventa mediante ripetuta associazione con uno stimolo rinforzante.

Per il r. sotto il profilo dell’apprendimento ➔ apprendimento.

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