PLATA, Rio de la

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

PLATA, Rio de la (XXVII, p. 500)

Romeo BERNOTTI

Battaglia navale del Rio de la Plata. - Ebbe luogo il 13 dicembre 1939 e costituisce un episodio saliente nel quadro della prima fase della battaglia atlantica, durante la seconda Guerra mondiale (v. in questa seconda App. atlantico, I, p. 300 e guerra mondiale, I, p. 1134).

Nell'ultima decade dell'agosto 1939 la marina tedesca, in previsione dello scoppio del conflitto con la Gran Bretagna, fece partire per l'Atlantico i due incrociatori Deutschland e Graf von Spee (le cosiddette corazzate tascabili di 10.000 t.) che si dislocarono in posizione di attesa per l'attacco al traffico. Il teatro di operazioni del Graf von Spee fu l'Atlantico meridionale e la parte occidentale dell'Oceano Indiano. Essa inflisse al traffico perdite assai limitate che in tre mesi sommarono a 9 navi per 52.000 t.; però ottenne l'effetto di costringere il nemico ad adibire numerose e importanti navi da guerra alla protezione del commercio. A tale scopo nel dicembre 1939 incrociava nelle acque dell'America del Sud la divisione navale inglese costituita dagli incrociatori Ajax (insegna del commodoro Harwood), Achilles (di 7000 t., armamento VIII cannoni del calibro di 152 mm.) e Exeter (di 8400 t. con VI cannoni di 203 mm.).

All'alba del 13 dicembre i tre incrociatori inglesi, con mare calmo e tempo chiaro, si trovavano a 250 miglia a nord-est dell'estuario del Rio della Plata quando avvistarono la Graf von Spee. Il comandante tedesco scambiò gl'incrociatori inglesi per cacciatorpediniere; perciò diresse incontro al nemico, facilitando in tal modo ad esso l'esecuzione della manovra prestabilita. Il combattimento fu iniziato da parte tedesca alle 6,18 con i cannoni di grosso calibro contro l'Exeter, che alle 6,20 aprì il fuoco a distanza di 17.500 m. Alla terza salva del Graf von Spee, l'Exeter ricevette un colpo di grosso calibro che inutilizzò una torre di 203 mm. e le trasmissioni del timone dalla stazione di comando prodiera; nel contempo anche gl'incrociatori leggeri inglesi avevano aperto il tiro dalla distanza di 17.000 m. Essendo le rotte degli avversarî a controbordo l'avvicinamento fu rapido, tanto che in 12 minuti la distanza fu ridotta a 10.000 m. e l'Exeter lanciò i siluri, ma senza esito; nel frattempo l'Exeter ricevette altri due colpi di grosso calibro, che misero fuori combattimento un'altra torre, cosicché la nave fu ridotta a combattere con una torre sola. L'Exeter assunse rotta parallela all'avversario, continuando a mantenersi a tiro e a sviluppare alta velocità.

Nei primi 20 minuti della battaglia il Graf von Spee aveva cercato di rendere l'azione risolutiva attaccando decisamente l'Exeter, ma l'obiettivo non era stato raggiunto; l'incrociatore tedesco, che tardivamente si era accorto dell'equivoco in cui era caduto nell'apprezzamento dei tipi di navi, stimò necessario di sottrarsi alle offese concentrate; alle 6,40 invertì la rotta coprendosi durante l'accostata con cortina nebbiogena. Cominciò così una nuova fase in cui il Graf von Spee, con direttrice di movimento verso l'estuario del Plata, mantenne gli incrociatori avversarî nei settori poppieri, cercando di rendere difficile con la manovra il loro tiro, e tentò di sorprenderli, riprendendo di tanto in tanto l'iniziativa. In questa fase la nave tedesca, alle 7,16, dopo aver fatto una cortina nebbiogena l'attraversò, dirigendo improvvisamente contro l'Exeter per darle il colpo di grazia. Non riuscì nell'intento, perché l'efficace tiro degli altri incrociatori inglesi l'obbligò a compiere dopo altri cinque minuti un'accostata in senso opposto. Del resto l'Exeter, poiché l'ultima torre aveva cessato di funzionare a causa di un allagamento, si ritirò dal combattimento. I due incrociatori leggeri inglesi avevano intanto serrata la distanza dal nemico a 7000 m.; ma, avendo consumato grande parte del munizionamento, si allontanarono dopo aver vigilato il Graf von Spee al limite della distanza di tiro.

La nave tedesca diresse per Montevideo dove arrivò a mezzanotte; aveva subìto avarie allo scafo, che compromettevano la capacità di navigazione, perciò chiese al governo uruguaiano di rimanere 15 giorni a Montevideo per riparazioni, ma ebbe un rifiuto. Poiché anche il governo argentino rifiutò di accogliere la nave per il tempo necessario a rimetterla in efficienza, il Graf von Spee, con pochi uomini a bordo alla sera del 17 dicembre uscì da Montevideo e a 9 miglia dal porto si autoaffondò; il comandante si recò quindi a Buenos Aires dove si uccise.

Da parte inglese l'azione tattica fu concepita e condotta col tradizionale spirito aggressivo. Specialmente interessante il fatto che incrociatori leggeri inglesi seppero valersi delle cortine nebbiogene come mezzo per compensare la loro inferiorità di protezione, sottraendosi temporaneamente all'offesa del nemico preponderante, ma ritornando poi tenacemente all'attacco. Nella battaglia del Rio de la Plata fu sfatato il mito delle corazzate tascabili, essendo stata constatata la loro vulnerabilità. D'altra parte la fine del Graf von Spee confermò che l'Inghilterra aveva poco da temere dalla guerra al traffico fatta da navi di superficie.

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