Riviste

Dizionario di filosofia (2009)

riviste


Le r. filosofiche nacquero sul modello delle prime r. scientifiche, che vennero fondate nella seconda metà del Seicento, secolo in cui si diffuse la stampa quotidiana e periodica, che nel Settecento avrebbe conosciuto uno sviluppo impetuoso specie in alcuni paesi europei.

I pionieri

La prima r. scientifica fu il Journal des sçavans, fondato da D. de Sallo, consigliere del parlamento di Parigi, nel 1665. Nello stesso anno H. Oldenburg, segretario della Royal Society di Londra, fondò le Philosophical Transactions, in cui furono edite le pubblicazioni della Società, di carattere prevalentemente scientifico. Qualche decennio più tardi videro la luce in Germania gli Acta eruditorum (Lipsia, 1682-1776; dal 1732 come Nova acta eruditorum) che, fondati e diretti da O. Mencke, e continuati dopo la sua morte dal figlio J.B. Mencke, poi dal fratello di questi, F.O. Mencke, pubblicavano – rigorosamente in lingua latina – articoli e recensioni e potevano contare sulla collaborazione di un nutrito numero di professori dell’univ. di Lipsia, nonché su quella di studiosi di altri paesi europei e di alcune celebrità nel campo filosofico-scientifico quali Leibniz, E.W. von Tschirnhaus e Wolff. Tra i periodici che prepararono il terreno alla nascita delle prime r. propriamente filosofiche vanno inoltre ricordate le Nouvelles de la République des lettres (Amsterdam, 1684-1718, con varie interruzioni), fondate da P. Bayle, i Mémoires pour servir à l’histoire des sciences et des beaux-arts, meglio conosciute come Mémoires de Trévoux dal loro luogo di stampa (1701-62), di orientamento gesuitico, che ospitarono contributi di noti studiosi tra cui Leibniz, e il settimanale Spectator (Londra, 1709-15; per il primo anno come Tatler), edito da J. Addison e R. Steele, che fu tradotto anche in lingua francese, olandese e tedesca.

Le riviste filosofiche fondate nel Settecento

La prima r. f. in senso stretto furono gli Acta philosophorum (Halle, 1715-26, in lingua tedesca), fondati da Chr.A. Heumann con l’intenzione di «presentare tutto l’edificio della storia della filosofia». Quale continuazione di questa r. viene generalmente considerato il Philosophischer Büchersaal (Lipsia, 1741-44), edito da J.G. Hager e poi da G.H. Zincke, in cui apparvero recensioni di opere filosofiche antiche e moderne, nonché ricerche filosofiche e di storia della filosofia. Le Philosophische Untersuchungen und Nachrichten (Lipsia, 1744-46), fondate da Chr. Mylius e J.A. Cramer, che si proposero come continuazione del Philosophischer Büchersaal, non si limitarono invece alla filosofia in senso stretto, ma pubblicarono anche articoli di carattere scientifico. Nello stesso periodo sorsero la Göttingische philosophische Bibliothek (Hannover, 1749-57), un periodico di bibliografia e recensioni filosofiche fondato da Chr.E. von Windheim, e le Bemühungen der Weltweisen vom Jahre 1700-1750 (Norimberga, 1751-54), edite dallo stesso Windheim, in cui si offrivano notizie sulla produzione filosofica della prima metà del secolo. Di maggior rilievo fu la Allgemeine Deutsche Bibliothek (Berlino-Stettino, poi Kiel, 1765-96; continuata come Neue Allgemeine Deutsche Bibliothek, Kiel, poi Berlino-Stettino, 1793-1806) edita da F. Nicolai, che proseguiva i Briefe die neueste (deutsche) Litteratur betreffend (Berlino, 1759-65), curati da Chr.F. Nicolai, G.E. Lessing e M. Mendelssohn, e promuoveva le concezioni della Popularphilosophie. Più marcatamente impegnate nel dibattito filosofico appaiono le r. sorte sul finire del Settecento, e in particolare la Philosophische Bibliothek (Gottinga, 1788-91), fondata da G.H. Feder e Chr. Meiners, che ospitava articoli e recensioni di pubblicazioni anche straniere, e il Philosophisches Magazin (Halle, 1788-92) di J.A. Eberhard, che, al pari della prima, seguiva una linea editoriale antikantiana. Di contro, il Neues philosophisches Magazin (Lipsia, 1788/89-92), fondato da J.H. Abicht e F.G. Born, nasceva con il programma – esplicitato nel sottotitolo – di fornire «delucidazioni e applicazioni del sistema kantiano». Il principale contenuto di queste r. era costituito inoltre da articoli filosofici d’autore. Altre r. filosofiche del periodo servirono per lo più da organi di recensione, come, per es., la Philosophische Bibliothek (Halle, 1768-69) di F.J. Riedel, l’omonima Philosophische Bibliothek (Lipsia, 1771-72) di J.T. Sattler, la Neue philosophische Bibliothek (Lipsia, 1774-76) di J.Chr. Hennings e J.E. Faber, le Denkwürdigkeiten aus der philosophischen Welt (Lipsia, 1785-88) di K.A. Caesar e, a cura dello stesso, le Philosophische Annalen (Norimberga, 1787-93). Negli anni Novanta del 18° sec. nacquero poi il Philosophisches Journal (Erlangen, 1794-95) di J.H. Abicht, un periodico per recensioni redatte «secondo le regole logiche di una vera critica», e i Beiträge zur Geschichte der Philosophie (Züllichau, poi Jena-Lipsia, 1791-99) di G.G. Fülleborn, vicini al criticismo kantiano, in cui apparvero soprattutto contributi sulla storia della filosofia. Tra i suoi collaboratori figurano K.G. Carus, F.K. Forberg, Chr. Garve, F.I. Niethammer e C.L. Reinhold. Il Göttingisches philosophisches Museum (Gottinga, 1798-99), edito da J.G.G. Buhle e F. Bouterwek, presentava degli articoli sulla filosofia più recente. Lo stesso può dirsi del Philosophisches Journal einer Gesellschaft teutscher Gelehrten (Neustrelitz, poi Jena-Lipsia, 1795-1900), edito da F.I. Niethammer, dal 1797 in coedizione con Fichte, che aveva tra i suoi collaboratori G. Hufeland, Humboldt, C.L. Reinhold e J.C.F. Schiller; su questa r. apparve, tra l’altro, il famoso articolo di Fichte (1798) che innescò l’Atheismusstreit e portò al successivo allontanamento di Fichte dall’univ. di Jena.

Le riviste nate nell’Ottocento

Schelling, dal canto suo, fondò la Zeitschrift für spekulative Physik (Jena-Lipsia, 1800-01, continuata come Neue Zeitschrift für spekulative Physik, Tubinga, 1802, poi come Jahrbücher der Medizin als Wissenschaft, ivi, 1805-08), nel cui ultimo fascicolo apparve il celebre saggio Darstellung meines Systems der Philosophie. Un’altra sua iniziativa editoriale di rilievo fu il Kritisches Journal der Philosophie (Tubinga, 1802-03), edito insieme a Hegel, in cui apparvero saggi critici sulla filosofia recente (Kant, Jacobi, Fichte, Krug, ecc.) e sulla filosofia schellinghiana della natura. Allo stesso periodo risalgono i Beyträge zur leichtern Übersicht des Zustandes der Philosophie beym Anfange des 19. Jahrhunderts (Amburgo, 1801-03), editi da Reinhold, e volti ad affrontare le principali problematiche dei sistemi filosofici più recenti. Nel corso del 19° sec. si assiste a una maggiore diversificazione delle r. filosofiche per singoli ambiti. La presenza di r. filosofiche dell’area tedesca restò sempre massiccia, ma si distinsero anche altri paesi con nuovi periodici. In Francia fu fondata La décade philosophique, littéraire et politique (Parigi, 1794-1807; dal 1804 come Revue philosophique, littéraire et politique), che nel 1808 fu assorbita da Le Mercure Galant. Alla prima metà del 19° sec. risalgono la Zeitschrift für Philosophie und katholische Theologie (Colonia-Vienna, poi Coblenza-Vienna e Bonn, 1832-52), e la Zeitschrift für Philosophie und philosophische Kritik (1837-1918, con diversi luoghi di pubblicazione; 1837-47 con il titolo Zeitschrift für Philosophie und spekulative Theologie), fondata da I.H. Fichte, figlio del più celebre filosofo, dal 1847 in coedizione con H. Ulrici, poi con I.U. Wirth. Dello stesso periodo sono le Abhandlungen der Fries’schen Schule (Lipsia, poi Gottinga, 1847-1936; sospese negli anni 1850-1903, 1915-17, 1919-28, 1937-56), specializzate nei campi della filosofia naturale e dell’epistemologia; dopo la Seconda guerra mondiale, la r. ha continuato la sua attività sotto il titolo Ratio (1957-) in due edizioni, una inglese (Oxford), l’altra tedesca (Francoforte sul Meno), trattando in prevalenza tematiche di logica, epistemologia, filosofia analitica e metaetica. Tra le r. di contenuto filosofico-teologico nate intorno alla metà del 19° sec., vanno ricordate la olandese De Katholiek (1842-1960, con interruzioni; dal 1924 come Studia Catholica), edita dalla Vereeniging voor Thomistische Wijsbegeerte, di orientamento cattolico, e la Revue de théologie et de philosophie chrétienne (Parigi, 1850-69), fondata da T. Colani, e continuata come Annales de bibliographie théologique (Parigi- Strasburgo, 1888-1920), poi come Revue d’histoire et de philosophie réligieuse (Parigi, 1921), di inclinazione protestante. In Italia, nella prima metà del 19° sec., contributi, recensioni e informazioni bibliografiche nel campo della filosofia furono spesso affidati a r. di cultura generale, come il Ricoglitore italiano e straniero (1834-37), poi Rivista europea (1838-47), che nel 1845 assorbì Il Politecnico, fondato a Milano da C. Cattaneo nel 1839. Alla seconda metà del 19° sec. risale la Zeitschrift für exakte Philosophie im Sinne des neueren philosophischen Realismus (Lipsia, poi Langensalza, 1861-75, 1883-93), che dal 1896 si fuse con la Zeitschrift für Philosophie und Pädagogik (1894-1914), assumendo il titolo di quest’ultima. L’Année philosophique (Parigi, 1867-69), un annuario continuato con pubblicazione periodica come La critique philosophique, politique, scientifique, litteraire (ivi, 1872-89), riprese il titolo originale negli anni dal 1890 al 1914. Tra le altre r. apparse in questo periodo, si segnalano De Levensbode (Deventer, poi Haarlem, 1865-81), edito da J. van Vloten, dal 1875 insieme con H.J. Betz, incentrato su tematiche di filosofia della cultura e della religione; la Revue de théologie et de philosophie (Ginevra, poi Lausanne, 1868-, dal 1873 come Théologie et philosophie), il Journal of speculative philosophy (St. Louis, poi New York, 1867-93), fondato da W.T. Harris, organo della Società filosofica di St. Louis, in cui apparvero tra l’altro i primi scritti di W. James e J. Dewey; la Vierteljahrsschrift für wissenschaftliche Philosophie (Lipsia, 1877-1916, dal 1902 come Vierteljahrsschrift für wissenschaftliche Philosophie und Soziologie), edita da R. Avenarius in coedizione con Mach, Riehl e Jodl; la Revue occidentale philosophique, sociale et politique (Parigi, 1878-1914), edita da P. Lafitte, e la Rivista di filosofia scientifica (Torino-Milano, 1881-1900, dal 1892 come Rivista critica mensile di opere di filosofia scientifica), fondata da E. Morselli, poi diretta da R. Ardigò e altri; il Giornale napoletano di filosofia e lettere, scienze morali e politiche (Napoli, 1875-85; una prima annata apparve nel 1872 con il titolo Giornale napoletano di filosofia e lettere), edito da F. Fiorentino, C.M. Tallarigo e V. Imbriani, nonché la Rassegna critica di filosofia, scienze e lettere (Napoli, 1881-91, prima come Rassegna critica di opere filosofiche, scientifiche e letterarie), edita da A. Angiulli e dedicata quasi esclusivamente alle recensioni. Tra le più importanti r. filosofiche della seconda metà dell’Ottocento va ricordato l’Archiv für Geschichte der Philosophie (Lipsia, Heidelberg, poi Berlino, 1868-, con variazioni nel titolo e a periodi pubblicato in due sezioni, una storica, l’altra sistematica), fondato da L. Stein in collab. con H. Diels, W. Dilthey, B. Erdmann e E. Zeller; la r. dal 1895 assorbì i Philosophische Monatshefte (Berlino, Lipsia, poi Berlino, 1868-94) fondati da J. Bergmann, affiancato da P. Natorp, che fu l’ultimo direttore dei Monatshefte. Tornato nel 1931, sotto la direzione di A. Stein, E. Cassirer, A. Koyré, H. Rickert ed E. Spranger, all’originario indirizzo storico-filosofico, l’Archiv fu sospeso dal 1933 al 59 e riprese la pubblicazione nel 60 con una redazione tedesco-statunitense. Tra le r. filosofiche nate nel sec. 19° e tuttora pubblicate, va segnalata anche la Revue philosophique de la France et de l’étranger (Parigi, 1876-), fondata da T. Ribot, che ebbe tra i suoi collaboratori W. Wundt, H. Spencer, J.S. Mill, R.H. Lotze, C. Lombroso e E. von Hartmann e che sotto la direzione di L. Lévy-Bruhl spostò il proprio baricentro dai temi positivistici alla filosofia teoretica. Anche la Rivista di filosofia, ancora edita, si sviluppò, attraverso una serie di filiazioni, da una rivista ottocentesca, La filosofia delle scuole italiane (Firenze, poi Roma, 1870-85) fondata da T. Mamiani, continuata dal 1886 al 98, sotto la direzione di L. Ferri, come Rivista italiana di filosofia.

Gli sviluppi novecenteschi

Dalla Rivista italiana di filosofia nacquero due r., la Rivista di filosofia, pedagogia e scienze affini (Bologna, 1899-1908), edita da G. Marchesini e E. Zamorani, e la Rivista filosofica (Padova, 1899-1908), edita da C. Cantoni, che dal 1909 confluirono nella Rivista di filosofia, pubblicata dalla Società filosofica italiana fino al 1927, e poi autonomamente. Diretta fino agli anni Venti del Novecento da un comitato direttivo di cui fecero parte A. Faggi, E. Juvalta, G. Marchesini, G. Vailati, L. Valli e B. Varisco, poi G. Vidari e E. Troilo, nel 1923 la direzione della Rivista di filosofia fu affidata a G. Tarozzi, per passare nel 1927 a L. Fossati, ma la r. gravitò soprattutto intorno a P. Martinetti. Dopo la Seconda guerra mondiale, la r. fu diretta da N. Bobbio – dal 1952 affiancato da N. Abbagnano – in collab. con L. Geymonat, G. Solari e la sua scuola (in partic. L. Firpo), E. Garin ed E. Paci, dal 1998 da Pietro Rossi. Altra r. di rilievo nata nell’Ottocento e cresciuta nel Novecento è Mind (Londra, poi Edimburgo, poi Oxford, 1876-); fondata da G.C. Robertson, cui subentrarono G.F. Stout (1892), G.E. Moore (1921), G. Ryle (1948) e D.W. Hamlyn (1972). Fortemente legata al contesto filosofico britannico, Mind ha ospitato contributi importanti di Moore (The refutation of idealism, 1903), B. Russell (On denoting, 1905), A.J. Ayer (Demonstration of the impossibility of metaphysics, 1934), R.M. Hare (Imperative sentences, 1949) e P.F. Strawson (On referring, 1950). Sorte sul finire dell’ Ottocento, sulla spinta del movimento neotomista, e tuttora attive, sono anche le due r. Divus Thomas (Piacenza, 1880, dal 1900 con il sottotitolo Commentarium de philosophia et theologia; sospesa dal 1906 al 23), e Revue Thomiste (Bruxelles, poi Toulouse, 1893-). Sotto gli auspici della Görres-Gesellschaft nacque il Philosophisches Jahrbuch (Fulda, poi Monaco di Baviera-Friburgo, 1888-), diretto tra gli altri da C. Gutberlet, E. Hartmann, M. Grabmann, A. Dempf, P. Wilpert, J. Hirschberger, L. Oeing-Hanhoff e H. Rombach. Da ricordare inoltre la Revue philosophique de Louvain (Lovanio, 1894; precedentemente con il titolo Revue néo-scolastique e Revue néo-scol. de philosophie), fondata da D. Mercier, r. cui si affiancò dal 1895 un Répertoire bibliographique de la philosophie, sospeso dal 1915 al 33 e dal 1941 al 45, dal 1938 pubblicato separatamente. Di particolare rilievo la Revue de métaphysique et de morale (Parigi, 1893-), fondata da X. Léon – che fu anche fondatore, nel 1901, della Société française de philosophie – e diretta in seguito da L. Brunschvicg, D. Parodi, J. Wahl e P. Ricoeur, alla quale contribuirono, tra gli altri, Russell, A.N. Whitehead, B. Croce, G. Gentile, M. de Unamuno, E. Husserl, H. Bergson, É. Gilson. Alla fine del 19° sec. risale la fondazione di The philosophical review (Ithaca, N.Y., 1892-), r. pubblicata presso la Cornell University, che ha ospitato importanti contributi di filosofia analitica, tra i quali Experience and meaning (1934) di C.I. Lewis e Meaning and verification (1939) di M. Schlick, oltre a studi di W.V. Quine, G. Ryle, H.P. Grice, N. Malcolm, R.M. Chisholm, N. Goodman e J. Passmore. Vanno citate anche le Kant-Studien, periodico fondato da H. Vaihinger (Amburgo-Lipsia, poi Berlino, Colonia, Bonn e Berlino-New York, 1896-; sospeso negli anni 1937-42 e 1945-53) e da lui diretto fino al 1922. Tra i coeditori e successori si annoverano M. Scheler, B. Bauch, M. Frischeisen-Köhler, P. Menzer, E. Spranger. La r. fu rifondata nel 1953 da P. Menzer e G. Martin e diretta successivamente da G. Funke, J. Kopper, R. Malter, e attualmente da un comitato direttivo composto da M. Baum, B. Dörflinger, H. Klemme e Th.M. Seebohm. Dal 1904 è organo della Kant-Gesellschaft.

Le riviste filosofiche fondate nella prima metà del Novecento

La prima r. filosofica del 20° sec. a essere pubblicata in Italia è stata La critica (Bari, 1903-51; dal 1945 come Quaderni della «Critica»), fondata e diretta da Croce. Negli anni Venti fu affiancata dal Giornale critico della filosofia italiana (Roma-Messina, poi Firenze, 1920-), fondato da Gentile e da lui diretto fino alla morte nel 1944; la direzione passò poi a U. Spirito, cui è subentrato Garin, fino al 2004; da tale data la r. è diretta da un comitato direttivo coordinato da M. Torrini. Sempre nei primi anni del Novecento apparve la Rivista di filosofia neo-scolastica (Milano, 1909-), fondata da A. Gemelli. In occasione della costituzione dell’Università cattolica del Sacro cuore di Milano, nel 1921, la r. divenne organo della Facoltà di filosofia di tale università; tra i suoi collaboratori figurano C. Mazzatinti, G. Bontadini, F. Olgiati e S. Vanni-Rovighi. La Rivista internazionale di filosofia del diritto (Genova, Roma, poi Milano, 1921), fondata da G. Del Vecchio, è la più antica r. filosofico-giuridica italiana; sin dall’inizio è stata organo della Società italiana di filosofia giuridica e politica. Sospesa nel 1938, la r. riprese la pubblicazione dal 1939 al 43, poi nel 1947 tornò di nuovo sotto la direzione di Del Vecchio fino al 68; gli subentrò S. Cotta. Dal 2001, la r., diretta da G. Carcaterra, F. D’Agostino, F. Mercadante e B. Romano, appare sotto gli auspici della Fondazione G. Capograssi. L’Archivio di filosofia (Roma, 1931-; sospeso dal 1943 al 1945), fondato da E. Castelli, è stato in origine organo della ricostituita Società filosofica italiana, subentrando alla r. Logos (Perugia, Napoli-Firenze, poi Roma, 1914-43, con interruzioni); dal 1945 la r., diretta poi da M.M. Olivetti, è uscita in fascicoli monografici incentrati soprattutto sulla filosofia contemporanea, a parte alcuni volumi sul pensiero umanistico e rinascimentale. Agli inizi del Novecento in Francia apparvero la Revue de synthèse (Parigi, 1900-; fino al 1931 come R. de synth. historique), dedicata specialmente a temi di filosofia della storia e di epistemologia, la r. domenicana Revue de sciences philosophiques et théologiques (Parigi, 1907-; sospesa negli anni 1915-19 e 1943-46) e le Archives de philosophie (Parigi, 1923-; sospese 1953-54). Tra le r. fondate in Germania nei primi decenni del 20° sec. vanno menzionate gli Annalen der Naturphilosophie (Lipsia, 1902-21), editi da W. Ostwald, nel cui ultimo volume apparve per la prima volta il Tractatus logico-philosophicus di Wittgenstein, nonché l’Archiv für Rechts- und Sozialphilosophie (Berlino-Lipsia, poi Neuwied-Berlino e Wiesbaden, 1907-; fino al 1933 con il titolo Archiv für Rechts- und Wirtschaftsphilosophie), prima r. filosofico-giuridica tedesca, fondata da J. Kohler in collaborazione con F. Berolzheimer e successivamente diretta, tra gli altri, da J. von Kempski, Th. Viehweg, A. Diemer e A. Passerin D’Entrèves. È da ricordare inoltre la r. Logos. Internationale Zeitschrift für Philosophie der Kultur (Tubinga, 1910-1944; dal 1934 Zeit-schrift für deutsche Kulturphilosophie), diretta da G. Mehlis, dal 1912 affiancato da R. Kroner, che fu estromesso in seguito all’ascesa nel 1933 del nazismo, assieme ai coeditori E. Cassirer, Husserl, F. Meinecke e R. Otto, cui subentrarono H. Glockner e K. Larenz. Husserl fondò lo Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung (Halle, 1913-30), r. in cui apparvero ricerche filosofiche di notevole rilievo – quali Der Formalismus in der Ethik und die materiale Wertethik (1913, 1916) di M. Scheler, Sein und Zeit (1927) di M. Heidegger e Formale und transzendentale Logik (1929) di Husserl – e che proseguì le pubblicazioni negli Stati Uniti dopo la morte di Husserl (1938) con il titolo Philosophy and phenomenological research (Buffalo, Philadelphia, poi Buffalo, 1940-), sotto la direzione di M. Farber e con gli auspici della International phenomenological society, costituita nel 1939; tra gli studi che vi trovarono ospitalità, vanno ricordati The concept of group and the theory of perception (1944) di Cassirer, Determinism in history (1960) di E. Nagel e On the logic of presupposition (1961) di N. Rescher. Un destino simile ebbe la r. Erkenntnis (Lipsia, L’Aja, Chicago, 1930-1940), fondata da due dei maggiori esponenti del positivismo logico, R. Carnap e H. Reichenbach; essa subentrò alle Annalen der Philosophie, edite da H. Vaihinger, R. Schmidt e J. Petzoldt (Lipsia, 1919-29; dal 1925 come Annalen der Philosophie und philosophischen Kritik), e pubblicò contributi celebri quali Überwindung der Metaphysik durch logische Analyse der Sprache di Carnap e Protokollsätze di O. Neurath. L’ottava annata della r. (1939-1940) fu pubblicata con il titolo The journal of unified science. Solo nel 1975, la r. ha ripreso le pubblicazioni sotto la direzione di C. Hempel, W. Stegmüller e W.K. Essler. Sempre in Germania vide la nascita, nel 1926, la r. gesuitica Scholastik (Friburgo) che fu sospesa dal 1945 al 48 e dal 1966 uscì con il titolo Theologie und Philosophie. Tra le r. di lingua inglese va ricordato The journal of philosophy (New York, 1904; fino al 1920 come Journal of philosophy, psychology and scientific methods), diretto da F.J.E. Woodbridge e W.T. Bush; pubblicata dalla Columbia University di New York, la r. è organo della American philosophical association. Da segnalare inoltre Philosophy (Londra, 1926-; fino al 1930 come Journal of philosophical studies), r. diretta da S.E. Hooper e poi da H.B. Acton, Analysis (Oxford, 1933-; sospesa dal 1940 al 47), fondata da A.E. Duncan-Jones e altri sotto l’influenza del pensiero di Moore, Russell e Wittgenstein, nonché il Journal of symbolic Logic (Menasha, Wi., Baltimora, Md., poi Providence, R.I., 1936-), organo dell’Association for symbolic logic. Tra le altre r. filosofiche sorte nella prima metà del Novecento vanno infine menzionate le Annalen van het Genootschap voor Wetenschappelijke Philosophie (Assen, 1931-59; fino al 1938 come Annalen der critische Philosophie), assorbite in seguito dalla Algemeen Nederlands Tijdschrift voor Wijsbegeerte en Psychologie (Amsterdam-Leida, Haarlem, poi Assen, 1907-; fino al 1932 come Tijdschrift voor Wijs-begeerte), fondata da J.D. Bierens de Haan, la r. svedese Theoria (Stoccolma, Göteborg-Copenaghen, poi Stoccolma, 1935-), fondata da A. Petzäll, cui collaborò Cassirer durante il suo soggiorno in Svezia (1935-1941), e la r. belga Tijdschrift voor filosofie (Lovanio, 1939-; fino al 1962 come Tijdschrift voor Philosophie).

Le riviste filosofiche fondate nella seconda metà del Novecento

L’Italia del secondo dopoguerra ha avuto fondazioni di r. importanti, come la Rivista di storia della filosofia (Roma-Milano, Firenze, poi Milano, 1946-; dal 1950 al 1983 come Rivista critica di storia della filosofia), fondata da M. Dal Pra e da lui diretta, dal 1982 al 92 affiancato da A. Pacchi. Attualmente la r. è diretta da E. Rambaldi. Sempre nel 1946 ha visto la luce, per opera di M.F. Sciacca, il Giornale di metafisica (Torino), ora edito dal Centro di studi filosofici cristiani di Gallarate. Da ricordare ancora la r. Filosofia (Torino, 1950-), fondata da A. Guzzo, poi diretta da V. Mathieu, e Aut Aut (Torino, poi Milano, 1951), fondata da E. Paci, poi diretta da P.A. Rovatti, dedicata principalmente alla filosofia contemporanea; la Rivista di estetica (Padova, poi Torino, 1956), fondata da L. Stefanini, poi diretta da L. Pareyson, affiancato successivamente da L. Anceschi, oggi da G. Vattimo; tra le r. più recenti, Rassegna bibliografica di storia della filosofia (Parma, 1966-); Epistemologia, edita da E. Agazzi (Genova, 1978-); Teoria (Pisa, 1981-), diretta da V. Sainati e R. Raggiunti, che si occupa principalmente di ermeneutica. Meritano anche una menzione l’Annuario filosofico (1986-), fondato da L. Pareyson, G. Riconda e V. Verra, dedicato a temi sia storici sia teorici, con particolare attenzione alle categorie storiografiche; la r. Iride (1986-), dedita alla filosofia contemporanea; Filosofia politica (Bologna, 1987-); Paradosso (1992-), r. diretta da M. Cacciari, S. Givone, C. Sini e V. Vitiello. Tra le r. di lingua francese vanno citate la Revue d’Esthétique (Paris, 1948-), edita dalla Société française d’esthétique, e Logique et analyse (Lovanio, Paris, 1958-; in continuazione del Bulletin interieur, 1954-57), edita dal Centre national belge de recherches de logique. Tra le prime r. filosofiche tedesche del secondo dopoguerra occorre ricordare la Zeitschrift für philosophische Forschung (Meisenheim am Glan, poi Monaco, 1946-), fondata da G. Schischkoff e oggi diretta da O. Höffe, che ospita contributi sia storici sia sistematici, il Philosophischer Literaturanzeiger (Meisenheim am Glan, poi Monaco, 1949-), sempre fondato da Schischkoff come sussidio bibliografico della r.; l’Archiv für Philosophie (Stoccarda, 1947-), fondato da J. Kempski insieme a J. Cohn e R. Hönigswald, dedicate all’epistemologia e alla filosofia sociale; nonché Philosophia naturalis (Meisenheim am Glan, 1950), edita da E. May e J. Meurers, che tratta argomenti di storia e teoria della scienza. La Philosophische Rundschau (Tübingen, 1953-), fondata da H.-G. Gadamer e H. Kuhn e attualmente diretta da R. Bubner e B. Waldenfels, è rivolta alla critica della filosofia contemporanea e all’analisi storica. Nel 1953 è apparsa la Deutsche Zeitschrift für Philosophie (Berlino Est) fondata da A. Baumgarten, E. Bloch, W. Harich e K. Schröter, poi diretta da un comitato redazionale, che si è occupata in partic. di filosofia marxista. Di notevole importanza per la cultura filosofica del secondo dopoguerra è l’Archiv für Begriffsgeschichte (Bonn, 1955), fondato da E. Rothacker e poi diretto dal 1967 da K. Gründer e altri; legata all’iniziativa dello Historisches Wörterbuch der Philosophie, la r. ha approfondito tematiche storico-terminologiche e di storia delle idee. La r. Hegel-Studien (Bonn, poi Amburgo, 1961-), fondata da F. Nicolin e O. Pöggeler sotto gli auspici della «Hegel-Kommission della Deutsche Forschungsgemeinschaft» e della International Hegel Association e oggi diretta da W. Jaeschke e L. Siep, è rivolta specificamente al pensiero di Hegel. La Zeitschrift für allgemeine Wissenschaftstheorie (Wiesbaden, poi Dordrecht-Boston, 1970-), fondata da A. Diemer, L. Geldsetzer e G. König, si occupa in partic. di epistemologia. Sono apparsi inoltre i Neue Hefte für Philosophie (Heidelberg, 1973-), diretti da R. Bubner, K. Cramer e R. Wiehl, la Allgemeine Zeitschrift für Philosophie (Stoccarda, 1976-) e Dialektik. Beiträge zu Philosophie und Wissenschaftstheorie (Lipsia, poi Amburgo, 1980-), che ospita anche contributi di filosofia analitica. Tra le numerose r. di lingua inglese del secondo dopoguerra, la prima a essere stata edita è The review of metaphysics (New Haven, poi Washington, 1947-), fondata da P. Weiss, che tra l’altro pubblica ogni anno un elenco di tutte le dissertazioni di filosofia degli Stati Uniti e del Canada. The philosophical quarterly (St. Andrews, 1950), fondato da T.M. Knox, poi diretto da A.D. Woozley, G.P. Henderson e altri, si occupa in partic. di etica, metafisica e filosofia politica. Nello stesso anno è nato The British journal for the philosophy of science (Edinburgo, poi Londra, 1950-), organo della British society for the philosophy of science, fondato da H. Dingle, poi diretto da J.O. Wisdom, D.H. Mellor, I. Lakatos, ora da D.A. Gillies, r. che è dedicata alla filosofia della scienza e a questioni di metodo. The British journal of aesthetics (Londra, 1960-) è stato fondato da H. Osborne come organo della British society of aesthetics. Allo stesso anno risale il periodico di recensioni Philosophical books (Leicester, 1960-), curato da P.H. Nowell-Smith e poi da J. Kemp e altri. Al rinato interesse nella storia della filosofia ha dato espressione il Journal of the history of philosophy (Berkeley, 1963-), fondato da R. H. Popkin. Vanno ricordati inoltre l’American philosophical quarterly (Pittsburgh, 1964-), diretto da N. Rescher, nonché il Journal of philosophical logic (Dordrecht, 1972-), edito a cura della Association for symbolic logic, che si occupa di teorie e metodi formali applicabili alla filosofia. Una menzione a parte merita il nutrito gruppo di r. specificamente dedicate al pensiero di un singolo autore, le quali si sono via via aggiunte alle già ricordate Kant-Studien e Hegel-Studien. Tra queste, sono da segnalare in partic.: gli Studia Leibnitiana (Wiesbaden, poi Stoccarda, 1969), editi da H. Breger, G.H.R. Parkinson, H. Schepers e W. Totok per conto della G.-W.-Leibniz-Gesellschaft; il Bollettino del Centro di studi vichiani (Napoli, 1971-), fondato da P. Piovani e diretto da G. Giarrizzo e F. Tessitore; il Dilthey-Jahrbuch für Philosophie und Geschichte der Geisteswissen-schaften (Göttingen, 1983-2000), edito da F. Rodi; gli Studi kantiani (Pisa-Roma, 1986), r. fondata da S. Marcucci e attualmente diretta da M. Barale e C. La Rocca; gli Hobbes Studies (Assen, poi Leida, 1987-), diritti da M.A. Bertman affiancato da J. Lemetti; il Comenius-Jahrbuch (Sankt Augustin, 1993-), edito in precedenza da G. Michel e attualmente diretto da A. Fritsch, W. Korthaase, R. Lachmann e Th. Leinkauf per conto della Deutsche Comenius-Gesellschaft; la r. Bruniana & Campanelliana (Pisa-Roma, 1995-), fondata e diretta da E. Canone e G. Ernst.

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