ROACH, Maxwell, detto Max

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)

ROACH, Maxwell, detto Max

Antonio Lanza

Batterista statunitense di jazz, nato a New York il 1° gennaio 1925. Dopo aver iniziato a suonare il flicorno, passò a studiare la batteria e si diplomò in percussioni al conservatorio di Manhattan nel 1942. Ascoltato K. Clarke, il creatore dello stile batteristico moderno, ne restò conquistato e si accostò immediatamente ai boppers; così, nel 1944 entrò nel complesso di D. Gillespie e l'anno successivo in quello di Parker, con cui (1945-49) registrò i più alti esempi del be bop. Quindi, sempre nel 1949, partecipò alle sedute d'incisione della Tuba band di M. Davis, che costituiscono, unitamente a quelle coeve di L. Tristano, il manifesto del cool jazz, e a Parigi incise il suo primo disco. Nel 1953 fondò con C. Mingus una piccola casa alternativa, la Debut, e nello stesso anno registrò un album contenente, tra gli altri, Drums conversation, un assolo di batteria che evidenzia le sue elevatissime doti tecniche.

Nel 1954 fonda col trombettista C. Brown un quintetto che nella formazione definitiva presenterà H. Land (o S. Rollins) al sax tenore, R. Powell al piano e G. Morrow al basso, e che, con quello di Davis e con i Jazz Messengers di Art Blakey, rappresenta il miglior gruppo dell'hard bop. Nel giugno Brown e il pianista Powell perivano in un incidente stradale; R., che nel frattempo aveva inciso con Rollins il celebre Saxophone colossus, tentò di rifondare il gruppo, inserendo alla tromba e al piano rispettivamente K. Dorham e R. Bryant; i frequenti cambiamenti di organico non intaccano tuttavia l'alta qualità della musica del complesso, che incide altri dischi di prim'ordine: M. Roach+4 (1956), Jazz in 3/4 time, Max plays Charlie Parker (1957), M. Roach plus four, Deeds, not words (1958), The many sides of M. Roach e Award-winning drummer (1959). Contemporaneamente registra come sideman di numerosi solisti, tra cui Th. S. Monk (Brilliant corners, 1956), H. Rumsey (Drummin' the blues, 1957) e Rollins (The freedom suite, 1958). In questi anni R., esponente di punta della musica dei neri americani, s'impegna nelle lotte sociali della gente di colore e registra la storica Freedom-now suite (1960), cui partecipano la moglie, la cantante A. Lincoln, e il grande tenorsassofonista C. Hawkins. A questo disco fanno seguito Percussion bitter suite (1961), It's time (1961-62) e Speak, brother, speak (1962). Nel 1962 incide l'album Money jungle in trio con D. Ellington e C. Mingus. Tra le altre rilevanti realizzazioni di quegli anni sono da ricordare il LP con il pianista Ḥasan Ibn 'Alī (1964), dallo stile fortemente eterodosso, e Drums unlimited (1965). Negli anni Settanta e Ottanta ha compiuto numerose tournées in Europa, esibendosi e registrando assai spesso anche in Italia alla testa di un quartetto senza pianoforte; più rilevanti, tuttavia, appaiono le incisioni in duo realizzate con esponenti del free jazz: A. Shepp (Sweet Mao e Suid Africa 76, 1976), A. Braxton (Birth and rebirth, 1978) e C. Taylor (Historic concerts, 1979).

Notevole compositore (vedi le musiche del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare e la suite in cinque movimenti per batteria e orchestra da camera Toot sweet), dal 1972 insegna teoria musicale nell'università di Amherst (Massachusetts). Dotato di una tecnica straordinaria, che gli consente d'intessere sullo strumento poliritmie affascinanti, R. è unanimemente considerato il massimo batterista del jazz moderno.

Bibl.: I. Gitler, Jazz masters of the Forties, New York 1966; J. Cooke, in AA.VV., I grandi del jazz, Milano 19792; J. Goldberg, Jazz masters of the Fifties, New York 19832.