SANESI, Roberto

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 90 (2017)

SANESI, Roberto

Matteo Brera

SANESI, Roberto. – Nacque a Milano il 18 gennaio 1930, da Angelo Sanesi e da Fernanda Paoli.

Trascorse l’infanzia a Prato, presso i nonni paterni, dopo che la famiglia decise di lasciare Milano durante il secondo conflitto mondiale: lì trascorse tutto il periodo di guerra ed ebbe i primi contatti con la letteratura. In particolare fu assiduo frequentatore del teatro Metastasio di Prato dove assisté a numerosi melodrammi (specialmente drammi buffi) della tradizione italiana ed europea, appassionandosi alla librettistica otto-novecentesca, la quale lasciò tracce nello stile della sua posteriore produzione poetica e, soprattutto, di quella teatrale, tra i cui esempi si annoverano almeno Dialogo di Yuste (Milano 1991) e Da capo (Lucca 1987), quest’ultimo musicato da Gaetano Giani Luporini.

Nel 1948 Sanesi aveva già completato la traduzione dei Four quartets di Thomas Stearns Eliot. Secondo un aneddoto che ricordò più volte, il primo incontro con l’opera del poeta inglese era avvenuta per caso, durante i giorni convulsi della Liberazione: Sanesi strinse amicizia con un soldato americano della 5a armata che, smobilitando, propose al ragazzo uno scambio a ricordo dei giorni passati insieme in Italia. Sanesi gli donò un orologio da polso e il soldato ricambiò con i Collected poems di Eliot. I Quattro quartetti furono pubblicati postumi solamente dopo la sua morte (Castel Maggiore 2001).

Dopo aver conseguito il diploma di maestro elementare e aver brevemente insegnato presso l’istituto dei Martinitt a Milano, si iscrisse alla facoltà di magistero dell’Università cattolica dove Alberto Castelli, traduttore dell’eliotiano Assassinio nella cattedrale, lo introdusse alla letteratura anglo-americana.

Gli anni Cinquanta furono un periodo particolarmente produttivo per Sanesi. Nel 1951 conobbe il filosofo Enzo Paci, tra i più influenti esponenti della scuola esistenzialista italiana. Sotto la sua guida iniziò la carriera di critico letterario, con alcuni articoli pubblicati sulla rivista aut aut, fondata dal filosofo nel 1948. Tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta frequentò artisti come Lucio Fontana, Arnaldo e Giò Pomodoro e, soprattutto, i fondatori del movimento della pittura nucleare, Enrico Baj e Sergio Dangelo. In quegli anni maturò in lui un crescente interesse per il rapporto simbiotico tra parola e immagine, che trovò il suo primo tangibile frutto nella fondazione delle Edizioni del Triangolo, con il preciso intento di favorire la pubblicazione di testi di poeti posti in relazione con disegni di artisti contemporanei. A quegli anni, in cui lo scrittore lavorò anche come copywriter per alcune agenzie pubblicitarie milanesi, va pure fatta risalire una vivace fase di sperimentazione sui rapporti tra segno scrittorio e immagine pittorica, che sfociò in una vasta produzione di poesie visive, molte delle quali pubblicate in plaquettes ed edizioni a tiratura limitata, come la Strenna per gli amici dedicata a Dieci poesie (Milano 1994) di Dylan Thomas.

Il 25 luglio 1955 sposò Anita Guarino, conosciuta sui banchi di scuola; ebbero un figlio, Federico, nato nel 1963.

Dopo aver tradotto nel 1954 le Poesie di Thomas (Parma), diede alle stampe le Poesie minori di Eliot (Milano 1955). In un incontro londinese del 1958, allorché il poeta inglese era già divenuto direttore della casa editrice Faber & Faber, fu incaricato dallo stesso Eliot di tradurre in italiano la sua intera opera. Lavoro che Sanesi portò a termine nel 1961 con il volume Poesie edito da Bompiani (Milano). Nel 1958 il giovane traduttore aveva intanto pubblicato per Feltrinelli l’antologia Poeti americani (1900-1956), che è stata riedita nel 2014 (Milano).

Sanesi pubblicò la sua prima raccolta poetica nel 1957: Il feroce equilibrio (Parma), arricchita da un disegno di Sergio Dangelo e contenente alcune tra le liriche composte tra il 1948 e il 1952.

Lo stile delle poesie risente sia delle esperienze giovanili, sia di uno spiccato gusto coloristico che preannuncia, da un lato, la forte componente visiva delle sue opere e, dall’altro, il già consolidato stile nominale che Sanesi avrebbe progressivamente sviluppato al contatto con le poetiche di Eliot negli anni Cinquanta.

Alla prima raccolta seguirono le Poesie per Athikte (Milano 1959) prefate da Paci e, dopo lo spartiacque del 1960, che segnò incontri importanti per la sua formazione poetica, quali quello con il musicista Luciano Berio e con Salvatore Quasimodo, Oberon in catene (Milano 1962) e Rapporto informativo (Milano 1966). La fruttuosa collaborazione con amici artisti come Henry Moore, Ceri Giraldus Richards e Graham Vivian Sutherland si esplicò nell’Elegia a Vernon Watkins (Parma 1968), alla quale Richards (cui Sanesi aveva dedicato una monografia nel 1963) contribuì con tre disegni.

Gli anni Sessanta furono anche e soprattutto segnati da un febbrile lavoro di traduzione, a partire dai Poeti inglesi del ’900 (Milano 1960), cui seguirono le versioni da William Butler Yeats (Calvario, Varese 1960), le già citate Poesie di Eliot e la capitale versione dei Poeti metafisici inglesi del Seicento (Parma 1961), nonché dell’opera omnia di Yeats (Poesie, Milano 1961) e dell’eliotiano Libro dei gatti tuttofare (Milano 1963).

Durante il viaggio in America per ritirare il Byron award per l’Europa (1960), conobbe il poeta simbolista e premio Pulitzer per la poesia Conrad Potter Aiken, di cui tradusse, insieme a Francesco Vizioli, Il logos nella Quinta Strada (Parma 1964), cui seguirono la versione annotata dei Poemi anglosassoni. Le origini della poesia inglese (VI-X secolo) (Milano 1966), Il ponte e altre poesie di Harold Hart Crane (Parma 1967) e, infine, tre opere di Christopher Marlowe: L’Ebreo di Malta; Edoardo II; La tragica morte del dottor Faustus (Milano 1969). A partire dal 1967 e sino alla sua morte, tenne l’insegnamento di storia dell’arte e letteratura comparata presso l’Accademia di belle arti di Brera, dopo aver insegnato anche presso le accademie di Urbino, Venezia e Verona.

Negli anni Settanta Sanesi fondò la collana La Piccola Fenice presso l’editore parmense Ugo Guanda, con il quale aveva ormai stretto un profondo e proficuo sodalizio intellettuale. Dal 1970 al 1975 fu direttore artistico del Centro internazionale delle arti e del costume di palazzo Grassi a Venezia. Dedicò crescente attenzione al versante pittorico e alla critica d’arte, curando importanti monografie sulle opere di Richter (Hans Richter..., Pollenza 1975), Moore (Sul linguaggio organico di Henry Moore, Pollenza 1977), Emilio Scanavino (Emilio Scanavino. Opere dal 1973 al 1978, Milano 1979) e di Sutherland (Graham Sutherland, Milano 1979).

Oltre a due ulteriori raccolte poetiche – Alterego & altre ipotesi (Samedan 1974) e La cosa scritta (Milano 1977) – Sanesi diede alle stampe in quegli anni La polvere e il giaguaro (Milano 1972), un lungo romanzo in forma di epistola scritta durante un suo viaggio in Messico avvenuto nel 1971 e indirizzata alla moglie Anita.

Negli anni Ottanta e Novanta pubblicò altre raccolte poetiche, tra cui Sull’instabilità del soggetto (Bologna 1980), La differenza (Milano 1988) e Senza titolo (Castel Maggiore 1989). L’attenzione all’esistenzialismo e, in particolare, al concetto di ciclico infinito divenire – Immer Wieder – di marca rilkiana, paciana e presocratica, lo portò a esplorare il rapporto tra esistenza e tempo. Nella sua ultima stagione, segnata da una profonda speculazione sul simbolo e sulle figure labirintiche dell’eterno ritorno, le poetiche di Sanesi virarono decisamente verso l’impalpabilità delle forme di Mercurio (Milano 1994), poi verso il fascino delle rovine, soprattutto morali, dell’Incendio di Milano, raccolto in volume con una serie di altri componimenti (Castel Maggiore 1995 e 2002), e trovarono quindi il loro esito finale nelle ventuno poesie di Il primo giorno di primavera (Castel Maggiore 2000).

Nell’ultimo ventennio del Novecento, la fama di Sanesi si legò indissolubilmente a fondamentali traduzioni dall’inglese, tra cui quella delle Opere di William Blake (Milano 1984), del Paradiso perduto di John Milton (Milano 1984-1987), delle Opere scelte di William Shakespeare (Milano 2000) e delle poesie di due premi Nobel: Harold Pinter (Poesie, Roma 1992) e Seamus Heaney (Poesie scelte, Milano 1996).

Malato di cancro, morì a Milano il 2 gennaio 2001.

Opere. Tra le raccolte poetiche pubblicate postume si ricordano: Ora vorrei che l’angelo (poesie giovanili), con due incisioni originali di M. Raciti, Roma 2001; Dieci poemetti, a cura di V. Guarracino, Milano 2009; Poesie (1957-2000), a cura di R. Cremante, Milano 2010; The first day of spring, a cura di M. Brera, Leicester 2014. Quest’ultima è la prima traduzione in inglese – realizzata da Heather Scott – di una raccolta completa dell’autore, arricchita da sette poesie inedite. Si segnala inoltre uno zibaldone di ricordi, pensieri e citazioni che rivisita le tappe salienti della biografia e del percorso poetico dell’autore: A. Guarino Sanesi, Di te, di me, dell’albero, Milano 2013.

Fonti e Bibl.: Le carte e la biblioteca di Roberto Sanesi sono custodite presso il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia, che gli ha dedicato una sala di consultazione e una giornata di studi biennale sulla traduzione letteraria.

Di grande utilità per una mappatura della sterminata produzione critica, poetica e traduttoria sanesiana è, poi, la Bibliografia di R. S., a cura di D. Zilli, Roma 2009. Tra i saggi critici sulla metrica e sullo stile dell’autore si cita J. Grosser, «Disprezza / l’endecasillabo facile»: ragioni metriche della prima stagione poetica di R. S., in Archivi del nuovo, 2007, n. 20-21, pp. 79-112. Sulla traduzione: M. Brera, R. S. traduce John Milton (e William Shakespeare). Aspetti di una schermaglia metrica con la tradizione poetica italiana, in Mosaici, 2011, n. 1, monografico: Poesia e conflitto, a cura di R. Riccobono - G. Talbot; Id., I Sonnets di Shakespeare nella traduzione di R. S. Uno sguardo all’officina del traduttore, in Rivista di studi italiani, XXIX (2011), 1, pp. 166-199; Id., R. S. e la traduzione. Alla ricerca di un’«altra voce», in Il confronto letterario, 2011, n. 56, pp. 353-367. Si vedano, fra le opere collettive e gli atti di convegni: R. S. e l’arte del tradurre. Atti del Simposio internazionale, Pavia... 2002, in Il confronto letterario, 2003, n. 39, monografico; L’interrogazione infinita. R. S. poeta, a cura di G. Langella, con un’appendice di testi inediti e rari, prefazione di G. Raboni, Novara 2004; R. S. (1930-2001), a cura di R. Castagnola - A. Soldini, Lugano 2004; La primavera incompiuta. Studi su R. S., a cura in M. Brera, di Rivista di studi italiani, XXXII (2014), 2, monografico.

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