ROBIN HOOD

Enciclopedia Italiana (1936)

ROBIN HOOD

Mario Praz

. Bandito leggendario. Il nome ricorre in parecchie designazioni di luoghi e di piante in ogni parte d'Inghilterra. La sua autenticità storica non è bene provata. È ricordato in Piers Plowman del Langland. Appare come personaggio storico nella Chronicle of Scotland (circa 1420) del Wyntoun, ed è nominato come eroe di ballate da alcuni eruditi del Rinascimento (quali John Maior e John Stow). La prima narrazione particolareggiata delle sue gesta, Lytell Geste of Robyn Hoode (stampata circa il 1495), lo colloca nel Yorkshire sud-occidentale; scrittori più tardi lo collocano a Sherwood e Plumpton Park (Cumberland), e infine lo fanno conte di Huntington. Joseph Ritson, l'erudito settecentesco che raccolse tutti gli antichi canti e le ballate relativi a R. H., lo fa nascere a Locksley (Nottinghamshire) intorno al 1160, dice che il suo vero nome era Robert Fitz-Ooth, e che era comunemente ritenuto conte di Huntington. Nel XXVI canto del Polyolbion di Michael Drayton vengono vivacemente narrate le gesta di R. H. e della sua banda. Secondo lo Stow, intorno all'anno 1190 v'erano molti malandrini e banditi, tra cui R. H. e Little John, che si celavano nei boschi, depredavano i ricchi, ma non uccidevano altro che chi li assaliva, non tolleravano che alcuna donna venisse molestata, e si astenevano dal derubare i meno abbienti. Martin Parker (True Tale, circa il 1632) diede come data della sua morte il 18 novembre 1247; William Stukeley, erudito settecentesco, ne tracciò l'albero genealogico. La leggenda vuole che egli fosse ucciso a tradimento da una monaca a Kirklees nello Yorkshire. Secondo Joseph Hunter, dotto della prima metà dell'Ottocento, R. H. fu contemporaneo di Edoardo II e seguace di Thomas of Lancaster. Del ciclo di ballate che tratta di R. H., una delle migliori è Robin Hood and Guy of Gisborne (raccolta nelle Reliques del Percy).

R. H. e Little John han preso diversi sentieri per la foresta. Little John è arrestato dallo sceriffo di Nottingham e legato a un albero. Intanto R. H. incontra Guy of Gisborne, che ha giurato di catturarlo; comhattono e Guy viene ucciso. R. indossa le vesti dell'ucciso e suona il suo corno. Lo sceriffo lo crede Guy, immagina che abbia ucciso R. H., e gli permette, come ricompensa, di uccidere Little John. R. H. libera costui, gli dà l'arco di Guy of Gisborne, e lo sceriffo e il suo seguito se la dànno a gambe.

La leggenda di R. H. ha analogie con la novella di Gamelyn narrata dal Cuoco nei Canterbury Tales del Chaucer e con le storie di altri banditi leggendarî, quali Clym of the Clough e Adam Bell. Drammi popolari ispirati dalla leggenda sembrano aver avuto origine nelle feste villerecce di maggio, quando Robin e Maid Marian presero il posto del re e della regina del Maggio. Sullo stesso tema scrissero drammi Anthony Munday, Henry Chettle, Tennyson e altri; Th. Love Peacock vi trovò argomento per un romanzo satirico, Maid Marian. In Ivanhoe di Walter Scott R. H. appare come Locksley. La True Tale of R. H. fu pubblicata nel 1632, R. H.'s Garland nel 1670, e una narrazione in prosa nel 1678. A Tale of R. H. figura come sottotitolo di The Sad Shepherd di Ben Jonson.

Bibl.: Per le ballate su R. H., vedi English and Scotch Popular Ballads, ed. a cura di F. J. Child, V, Boston 1888; J. Hunter, Great Hero of the Ancient Minstrelsy of England, R. H., Londra 1852.