Corman, Roger

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Regista e produttore cinematografico statunitense (n. Detroit 1926). Ha praticato, con esiti alterni, diversi generi: la fantascienza (The day the world ended, Il mostro del pianeta perduto, 1955), l'avventura, i film di gangster (I, mobster, Vita di un gangster, 1959; Machine gun Kelly, La legge del mitra, 1958), l'horror, e ancora i western. L'accostamento a E. A. Poe lo portò a chiarire le tematiche legate al mistero, alle suggestioni sotterranee, al terrore e alla sua capacità di rivelazione, alla violenza: House of Usher (I vivi e i morti, 1960), The pit and the pendulum (1961), The premature burial (1962), Tales of terror (1962), The raven (I maghi del terrore, 1963), The tomb of Ligeia (1964). Ha seguito anche altri filoni, con risultati di rilievo nell'asciutta descrizione d'ambiente in The St. Valentine day massacre (1967), nell'antirazzismo di The intruder (L'odio esplode a Dallas, 1962), nella resa di alcuni spaccati: la violenza della gioventù americana in The wild angels (I selvaggi, 1966), la droga in The trip (Il serpente di fuoco, 1967). Prima di dedicarsi soprattutto alla produzione, ha realizzato: Bloody mama (Il clan dei Barker, 1970), Von Richtofen and Brown (Il barone rosso, 1970). Nel 1990 è tornato alla regia con Frankenstein Unbound. Ha ricevuto nel 2010 il premio Oscar alla carriera.

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