‛ANTAR, romanzo di

Enciclopedia Italiana (1929)

‛ANTAR, romanzo di

Carlo Alfonso Nallino

Grande romanzo arabo di cavalleria, reso noto in Europa da parziali traduzioni francesi ed inglesi, ma soprattutto dal Lamartine (Antar, Parigi 1864, e già dal 1835 nel suo Voyage en Orient), in Italia da P. Perolari Malmignati (Su e giù per la Siria, Milano 1878, ove il cap. IX è Storia dell'eroe Antar). L'eroe è ‛Antar ibn Shaddād, ossia il famoso poeta arabo preislamico Antarah (v. sotto) ch'era anche rinomato guerriero; il suo amore per ‛Ablah e le sue imprese di guerra, già accennati sommariamente negli antichi testi arabi, vengono enormemente e fantasticamente ampliati nel romanzo, il cui autore ed il cui luogo d'origine ci sono ignoti. L'unica notizia sicura è che già alla metà del sec. XII d. C. il romanzo godeva di grande popolarità nell'Oriente arabo (Siria e Mesopotamia); popolarità che, almeno in Egitto ed in Siria, si mantenne fino a tutto il sec. XIX. Tutte le parti narrative sono in prosa rimata, mentre le parlate dei personaggi sono in versi, che i rapsodi nei caffè arabi recitano con melopea accompagnata dal suono della ribeba (rabāb, violino rudimentale a una corda sola). Ne esistono a stampa due recensioni: una che si qualifica come recensione del Higiāz e l'altra, più breve, detta siriana o ‛irāqena; la prima edita due volte al Cairo in 32 parti (1286 èg. = 1869 d. C. e 1306-1311 èg. = 1888-1893 d. C.), l'altra stampata tre volte in 10 o 6 volumi a Beirut (1869-1871, 1883-1885, 1908). Manca finora uno studio critico dell'opera; la più ampia delle parziali traduzioni europee è quella di T. Hamilton, Antar, a Bedoueen romance, Londra 1819-1929, 4 voll., che sembra corrispondere a circa un terzo dell'originale. Il titolo arabo è Sīrat Antar.

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