RONDA

Enciclopedia Italiana (1936)

RONDA (A. T., 43)

Giuseppe Caraci

Capoluogo di partido judicial nella provincia spagnola di Málaga. Il centro abitato dà nome alla Serranía, al cui centro (750 m. s. m.) sorge il lembo più occidentale della Cordigliera prebetica, aspro anche se in media non molto elevato (1500 m.), ormai quasi del tutto spoglio dell'originario manto boschivo, e fittamente inciso dai solchi che vi hanno aperto i torrenti tributarî del vicino Mediterraneo, nei quali l'erosione regressiva è accelerata dalle brusche pendenze. Uno di questi solchi, fra i più tipici, divide in due la citta: il cosiddetto Tajo, burrone di 60-80 m. di larghezza, a pareti erte fino a 200 m., in fondo al quale corre il Guadalevín, alfluente del Guadiaro. La parte più antica di Ronda (la Ciudad) a S. del fiume, corrisponde alla città fortificata, tenacemente contesa dagli Arabi a Ferdinando il Cattolico che la espugnò nel 1485 e la ripopolò con genti andaluse. Un ardito ponte costruito nel 1784 la congiunge ai quartieri nuovi al di là del Tajo (Mercadillo), il cui sviluppo è stato favorito dall'impianto della stazione ferrovíaria sulla linea Cordova-Algeciras. Il comune conta oltre 30 mila ab., di cui 20 mila nel centro urbano, che è rimasto in sostanza un mercato agricolo, con scarso sviluppo industriale. A 12 km. al N. di Ronda sono le rovine della romana Arunda (anfiteatro, circo), detta localmente Ronda la Vieja.