Rosacroce

Dizionario di Storia (2011)

Rosacroce


Società segreta iniziatica. Di una società dei R. (anche Cavalieri di R.) si cominciò a parlare in Germania agli inizi del sec. 17° in relazione alle romanzesche avventure di un certo Christian Rosenkreuz, vissuto nel sec. 15°, che sarebbe stato iniziato in Oriente a tutti i misteri e avrebbe progettato una riforma del mondo; l’opera di questo Rosenkreuz sarebbe stata continuata dai suoi discepoli (i R.), che si vantavano di possedere tutti i segreti della natura. Questo si narrava nell’anonimo scritto Fama fraternitatis Rosae Crucis, che al suo apparire (1614) suscitò molta curiosità. Nel 1615 uscì a Francoforte un altro scritto, la Confessio fraternitatis, in cui si annunciava il ritorno imminente della luce perduta dagli uomini a causa del peccato di Adamo; e l’anno successivo a Strasburgo fu pubblicato il celebre Chymische Hochzeit Christian Rosenkreuz di J.V. Andreae. A questi scritti «ufficiali» si aggiunse una serie di manifesti anonimi apparsi sui muri di Parigi nel 1622. Si andò così diffondendo una letteratura mistica e teosofica che si rifaceva ai R., mentre si moltiplicavano le conventicole che se ne dichiaravano prosecutrici e si dedicavano a ricerche magico-alchimistiche riprendendo temi e testi della tradizione magica ed ermetica rinascimentale. Nella prima metà del Seicento, antesignano dei R. fu R. Fludd che è forse il massimo rappresentante di questo orientamento. Nel sec. 18° il movimento dei R. ebbe largo sviluppo, e a esso si ricollegarono anche Saint-Martin, Saint-Germain, Mesmer, Cagliostro, mentre la Massoneria si impossessò di molti suoi motivi e simboli, conservandoli anche nell’Ottocento.

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