Ruiz de Alarcón, Juan

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Drammaturgo spagnolo (Città di Messico 1581 - Madrid 1639), di origine messicana. Iniziò gli studî in Messico e li terminò a Salamanca; esercitò poi l'avvocatura a Siviglia. Nel 1608 tornò in Messico, dove si dedicò all'attività letteraria. Amico e forse collaboratore di Tirso de Molina, pubblicò venti commedie (Comedias, 2 parti, 1628 e 1634) che si distinguono da quelle di Lope de Vega e dei suoi imitatori, che dominavano le scene spagnole, per il tono quasi borghese, per una maggiore sobrietà nell'intreccio e nello scioglimento delle vicende e per la tendenza moralizzante. Inoltre nei drammi di R. de A. il gracioso perde l'aspetto buffonesco per limitarsi ad essere un servo confidente. Le opere più note di R. de A. sono La verdad sospechosa, che dette lo spunto a Le menteur di Corneille, Las paredes oyen, No hay mal que por bien no venga, Mudarse por mejorarse, El examen de maridos, Quien mal anda, mal acaba, El tejedor de Segovia, che prelude al dramma romantico, e La manganilla de Melilla, il cui tema è la magia.

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