SAINT KITTS E NEVIS

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Saint Kitts e Nevis

Anna Bordoni e Silvia Moretti

(App. V, iv, p. 603)

Popolazione e condizioni economiche

di Anna Bordoni

La popolazione (39.000 ab. nel 1998) registra un costante decremento medio annuo (-4‰ nel periodo 1990-97) a causa di un forte flusso emigratorio, diretto principalmente verso gli Stati Uniti, che compensa largamente l'incremento naturale: ancor oggi le rimesse dall'estero rappresentano una delle principali voci dell'economia di queste due piccole isole caribiche, in quanto formano circa il 50% delle entrate della bilancia dei pagamenti. Gli abitanti, per la quasi totalità (95%) neri e mulatti, si concentrano per circa i due terzi nell'isola maggiore, Saint Kitts, il cui centro principale (e capitale dello Stato), Basseterre, raggiunge appena i 18.000 abitanti.

Malgrado negli anni Ottanta il governo abbia avviato un attivo processo di diversificazione economica, le attività produttive rimangono tuttora largamente legate al settore agricolo e, in particolare, alla coltivazione della canna da zucchero e del cotone. Per quanto riguarda il settore secondario, accanto alle tradizionali industrie agroalimentari (zuccherifici, distillerie di rum, lavorazione del tabacco) si sono affermati, negli ultimi anni, la produzione di componenti elettronici e il comparto tessile. Sviluppato è il turismo, che con 209.300 visitatori contribuisce per circa il 32% alla formazione del PIL, occupando nelle attività connesse il 12,6% della popolazione attiva.

L'economia della piccola federazione, nonostante la modestia delle risorse, è in progresso, con una crescita del 3,3% nel 1995, 4,8% nel 1996 e 6,3% nel 1997. Il commercio estero, per cui il partner di gran lunga prevalente sono gli Stati Uniti, è caratterizzato da un netto predominio delle importazioni.

Storia

di Silvia Moretti

Stato indipendente nell'ambito del Commonwealth dal 1983, la Federazione di Saint Kitts e Nevis ha conosciuto dalla metà degli anni Novanta un preoccupante aumento delle attività criminali connesse al traffico di droga. Nel luglio 1997 l'escalation della violenza spinse l'Assemblea Nazionale a ricostituire l'esercito, sciolto nel 1981, e a varare nuove misure repressive. Dopo le elezioni del novembre 1993 la vita politica nelle due isole fu caratterizzata da una certa instabilità e da forti conflitti, al punto che fu necessario il ricorso a elezioni anticipate. Svoltesi nel luglio 1995, queste registrarono il successo del Labour Party di D. Douglas che si aggiudicò sette degli undici seggi elettivi dell'Assemblea Nazionale, mentre appena un seggio fu conquistato dai conservatori del People's Action Movement (PAM). I due partiti di Nevis, che si battevano da anni per l'indipendenza della loro isola, il Nevis Reformation Party (NRP) e il Concerned Citizens' Movement (CCM), si aggiudicarono rispettivamente uno e due seggi. Nel 1996 V. Amory, leader del NRP, annunciava l'avvio della procedura di separazione di Nevis dalla federazione: la Costituzione prevedeva infatti il diritto alla secessione dell'isola, purché sancito, tramite referendum, dall'approvazione di una maggioranza di due terzi dell'elettorato. Ma in occasione del referendum dell'agosto 1998 solo il 61,7% dei votanti si schierò a favore della secessione. Nel marzo 2000 le elezioni legislative fecero registrare un nuovo successo del Labour Party (8 seggi), seguito dal CCM (2 seggi), e dal NRP (1 seggio).

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