Saint Lucia

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Stato dell’America Centrale insulare è formato dall’omonima isola delle Piccole Antille, e costituisce una delle Isole Sopravento. S. è situata 32 km a N dell’isola Saint Vincent e 40 km a S di Martinica, da cui è separata dal canale Saint Lucia. L’isola appare costituita da montagne vulcaniche (massima altezza 959 m) coperte da foreste e ricche di sorgenti termali. Il clima è di tipo equatoriale, costantemente caldo-umido e piovoso.

La popolazione è formata per la quasi totalità (94%) da Neri e Mulatti, con minoranze di Indiani e di Bianchi. S. è lo stato più popoloso dell’America Centrale insulare: la sua lenta ma costante crescita demografica è dovuta al positivo movimento naturale, che compensa il flusso migratorio in uscita. Notevole rimane la concentrazione urbana nella capitale, Castries, mentre mancano sull’isola altre città vere e proprie. La lingua ufficiale è l’inglese; quella corrente un idioma creolo-francese. La religione più seguita è quella cattolica.

Tradizionalmente legato al settore agricolo (coltivazione di cacao, banano, palma da cocco, agrumi), nel corso dell’ultimo decennio del 20° sec. il paese ha cercato di diversificare la propria economia, promuovendo lo sviluppo dei servizi. In particolare, sono andati assumendo sempre maggiore rilievo il turismo, con il connesso settore delle costruzioni, e le attività finanziarie, favorite da condizioni fiscali privilegiate. Nell’ambito del settore primario, rimangono attività importanti la pesca (soprattutto aragoste e gamberi) e la produzione di banane (che costituiscono il 41% delle esportazioni). Il comparto industriale conta, oltre un’importante fabbrica di fertilizzanti, aziende alimentari, tessili, del tabacco, dell’abbigliamento e di componenti elettronici. Principali partner commerciali sono la Gran Bretagna e gli USA, mentre le importazioni (prodotti alimentari, macchinari ecc.) provengono soprattutto dal Brasile.

Le comunicazioni sono assicurate da efficienti attrezzature aeroportuali e da un’ottima rete stradale (1210 km).

Storia

Scoperta dagli Spagnoli intorno al 1500, nel 1660 vi si stabilirono i Francesi; da allora S. fu contesa tra Francia e Gran Bretagna, alla quale passò definitivamente con il trattato di Parigi del 1814. Parte della federazione delle Indie Occidentali Britanniche dal 1958 al 1962, l’isola ottenne l’autogoverno interno nel 1967 e l’indipendenza nell’ambito del Commonwealth nel 1979. Dopo la concessione del suffragio universale (1951), si ebbe dapprima l’egemonia del Saint Lucia Labour Party (SLLP), quindi (1964-96) quella del conservatore United Workers’ Party (UWP) di J. Compton, che condusse una politica economica d’impianto neoliberista e sul piano internazionale perseguì uno stretto allineamento con gli USA. Nel 1997 il SLLP riprese il potere con K. Anthony (confermato nel 2001), che pose tra le priorità del suo governo la lotta alla corruzione ed effettuò un mutamento della politica estera, riprendendo le relazioni con la Cina e con Cuba. Compton tornò alla guida del governo nel 2006, ma morì l’anno seguente; gli è succeduto S. King, in carica fino alle elezioni del 2011, vinte nuovamente da Anthony, mentre le consultazioni svoltesi nel 2016 hanno registrato la vittoria del UWP. L'alternanza al governo è stata confermata dal risultato delle elezioni politiche dell'agosto 2021, alle quali il SLLP ha ottenuto 13 su 17 seggi, mentre il UWP, che ne occupava 11, ne ha persi 9; nuovo premier del Paese è stato nominato P.J. Pierre, subentrato a A.M. Chastenet.

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