SAINT-VICTOR, Paul Bynsse, conte di

Enciclopedia Italiana (1936)

SAINT-VICTOR, Paul Bynsse, conte di

Mario Bonfantini

Critico francese, nato l'11 luglio 1825 a Parigi, ivi morto il 9 luglio 1881. Dal padre, storico, poeta ed ellenista, amico del Lamartine, il S.-V. ebbe una larghissima istruzione nettamente indirizzata alle discipline classiche. Studiò prima a Friburgo, poi a Roma. Dell'educazione in ambienti religiosi non serbò nulla più che una vena di nostalgico conservatorismo, il quale non gl'impedirà tuttavia di essere il fedelissimo adepto di Victor Hugo, l'amico entusiasta di tutta la nuova letteratura (era anche lui delle famose cene "chez Magny"), e di essere per un momento addetto agli Affari Esteri, portatovi dal Lamartine, nel 1848.

Con una formazione culturale da erudito di tipo universitario il S.-V. scelse invece il giornalismo e divenne il critico militante più illustre dei suoi tempi.

Esordì nelle lettere con uno studio sulla Visione di frate Alberico, come precursore di Dante. Presto però, avendo rifiutato la carriera diplomatica, fece del giornalismo la sua professione unica, dedicandosi alla critica d'arte e letteraria con crescente successo: dal Correspondant alla Semaine, dove scriveva apprezzati salons, al Pays, alla Presse, dove sostituì Th. Gautier, al Moniteur. Critico d'arte, illustrò con stile immaginoso e colorito capolavori antichi e moderni; critico letterario e teatrale, alternava ad articoli sui maggiori contemporanei pregevoli studî e rievocazioni del teatro classico e medievale. Ammiratissima dai contemporanei, la sua critica può valere oggi soltanto per la notazione del gusto personale, anch'essa offuscata dagli orpelli di uno stile forzatamente poetico e magniloquente.

Opere: Le sue cose migliori si trovano nell'ultimo libro, Les DeuxMasques, uscito in parte postumo (Parigi 1880-83), che contiene saggi su Eschilo, sul teatro greco, su Shakespeare, sul teatro francese classico e medievale. Altre sue opere, in gran parte raccolte di articoli: Hommes et Dieux (1867); Dieux et demi-dieux de la peinture (insieme con Th. Gautier e A. Houssaye, 1863); Les Femmes de Goethe (1871); Barbares et Bandits (1871).

Bibl.: A. Delzant, P. de S.-V., Parigi 1884.