SALSOMAGGIORE

Enciclopedia Italiana (1936)

SALSOMAGGIORE (A. T., 24-25-26)

Guido Ruata

Cittadina dell'Emilia, una delle più note stazioni idrominerali, posta in provincia di Parma, a 32 km. dal capoluogo; sorge a monte della Via Emilia, nella vallata del torrente Citronia, poco prima della confluenza nel Ghiara, affluente dello Stirone (bacino del Taro), entro le ultime diramazioni collinose dell'Appennino. È a 160 m. s. m., dominata dal M. Castellazzo che si eleva a 322 m., a S. Per il suo clima temperato d'inverno e non molto caldo d'estate può essere frequentata in tutte le stagioni. Benché i suoi pozzi siano di data assai antica, è solo in tempo recente che il grande valore terapeutico delle acque ha trasformato rapidamente il modesto centro, il quale, nel 1832, aveva 840 abitanti raccolti in 210 famiglie, e nel 1861,1200 abit. I numerosi stabilimenti per cure, i più che 20 alberghi, le molte pensioni in case private, i teatri, i caffè, i negozî hanno determinato il formarsi di un complesso notevole di edifizî, onde sono sorte vie e piazze che, allargate, rettificate, hanno creato un insieme armonico e decoroso, che alle comodità della vita moderna unisce i benefici della campagna. Gli abitanti della cittadina, che nel 1921 erano 4155, sono saliti a 5150, nel 1931. Una tramvia elettrica unisce Salsomaggiore a Fidenza (km. 9), sulla linea Bologna-Milano: la servono inoltre numerose linee automobilistiche.

Il comune, ampio 81,64 kmq. e confinante col Piacentino, è coltivato intensamente e produce buone uve. La popolazione (6468 abitanti nel 1894) aveva nel 1931-15.706 ab. (di cui 7559 sparsi); nel 1921 questi erano 11.482. Le frazioni sono 10 e fra di esse alcune hanno fama, come Tabiano, che è stazione climatica, e Bargone, Scipione e Vigoleno, che vantano castelli medievali assai ben conservati. In tutte poi si riscontrano fenomeni di acque salse e di emissioni di gas e di petrolio. M. Lo.

Il sottosuolo di Salsomaggiore e dintorni è ricchissimo di acque clorurato-sodiche forti, bromo-iodurate (acque salsoiodiche), le quali dai tempi più antichi erano utilizzate per la fabbricazione del sale da cucina. Lorenzo Berzieri usó - verso il 1840 - le acque madri risultanti dalla confezione del sale per la cura di affezioni scrofolose ottenendone ottimi risultati. Da quelle cure trasse origine la rapidissima fortuna di Salsomaggiore come stazione idrominerale.

L'acqua salsoiodica viene estratta dal suolo per mezzo di 21 pozzi tubulari, profondi da 400 a 1000 metri, donde scaturisce alla temperatura di 16° e alla densità di 16° Baumé. La sua mineralizzazione totale è di gr. 180 per litro, di cui 154 spettano al cloruro di sodio; possiede inoltre un'elevata proporzione di iodio (ioduro di magnesio gr. 0,06), bromo (bromuro di magnesio gr. 0,28) e di litio (cloruro di litio gr. 0,69), oltre ad altri componenti. L'acqua è commista a gas metano e petrolio che ne vengono separati per essere utilizzati a parte. Da essa si estraggono, a scopo industriale, il sale da cucina (residuandone l'acqua madre) e lo iodio.

Le acque minerali naturali - come pure le acque madri - si usano per bagni, irrigazioni, inalazioni individuali e inalazioni in comune, secche e umide. Con esse si preparano pure, per macerazione, i fanghi dei quali si fa largo uso. Le indicazioni terapeutiche principali delle cure di Salsomaggiore sono le seguenti: forme reumatiche e artritiche, lesioni delle ossa e delle articolazioni, postumi di traumi, processi cronici delle vie respiratorie, forme ginecologiche, reliquati di infiammazioni della pleura e del peritoneo, manifestazioni luetiche terziarie, scrofolosi e linfatismo, malattie delle vene, convalescenze d'infezioni e intossicazioni, esaurimenti.

Le Regie Terme di Salsomaggiore (azienda statale in gestione diretta) comprendono due grandiosi stabilimenti termali (Lorenzo Berzieri e Magnaghi), due alberghi con reparti di cura, uno stabilimento chimico industriale. Altri stabilimenti di cura sono quelli dell'Istituto nazionale fascista della previdenza sociale e di varî enti assistenziali, oltre ad altri cinque annessi ad alberghi.

La stagione di cura va dal 1° aprile al 30 novembre.

Salsomaggiore. Guida alle stazioni balneari del Parmense, Parma 1899.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata