FARINA, Salvatore

Enciclopedia Italiana (1932)

FARINA, Salvatore

Umberto Bosco

Romanziere, nato a Sorso (Sassari) il 10 gennaio 1846, morto a Milano il 15 dicembre 1918. Giovinetto seguì il padre magistrato a Casale Monferrato; studiò poi legge a Pavia e a Torino, dove si laureò nel 1868; sposatosi subito dopo, si trasferì a Milano, donde si mosse solo per frequenti viaggi. Al 1864 risale il primo dei suoi romanzi, Cuore e blasone, ma solo in Tesoro di Donnina (1873) il F. diede la misura della propria arte, limpida e acuta se non geniale, alla quale non mancarono larghi consensi in Italia e fuori, specie in Germania. La pace familiare è il tema preferito del F.; egli si volge costantemente a descrivere, con semplicità e scorrevolezza, piane vicende della piccola borghesia, per lo più a fine lieto ed edificante; come nel Barrili e nel De Amicis, una vena di umorismo, blando e per così dire affettuoso, scorre per i suoi racconti. I quali, specie il ciclo di novelle Mio figlio!, che è forse il capolavoro del F., si leggono tutti assai volentieri.

Opere principali: Il F. scrisse una settantina di lavori, tra cui: Cuore e blasone (Milano 1864); Due amori (ivi 1869); Romanzo di un vedovo (ivi 1871); Tesoro di Donnina (ivi 1873); Capelli biondi (ivi 1876); Amore bendato (Torino 1877); Mio figlio! (le novelle che compongono il ciclo, apparse prima in Nuova Ant. 1877-1881, furono poi più volte ristampate, sia separatamente, sia in volume complessivo); Il signor Io (Milano 1882); Amore ha cent'occhi (Milano 1883); Pe' belli occhi della gloria (Milano 1887); Donchisciottino (Milano 1890); Amore bugiardo (Milano 1893); Il numero 13 (ivi 1895). Autobiografici sono i volumi: La mia giornata. Dall'alba al meriggio (Torino 1910); Dal meriggio al tramonto (ivi 1915); Care ombre (ivi 1913). Il F. tentò anche il teatro, con Amore cieco, Dal dire al fare, Re amore, Le tre commedie della vita, Pietosa bugia, False nozze, ecc. Un'edizione completa delle sue opere è stata iniziata a Torino nel 1906.

Bibl.: S. F. nell'occasione del giubileo letterario, Torino 1907; B. Croce, Lett. d. nuova Italia, I, 3ª ed., Bari 1929, pp. 192-99; V. Dendi, Un romanziere dimenticato, S. F., Pisa 1921.

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