SAN DANIELE del Friuli

Enciclopedia Italiana (1936)

SAN DANIELE del Friuli (A. T., 24-25-26)

Elio MIGLIORINI
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Mario BRUNETTI

Cittadina della provincia di Udine, 24 km. da questa città, posta su un colle, in posizione ridente, presso l'anfiteatro morenico del Tagliamento, 252 m. sul mare. Centro del paese è la Piazza del duomo. Notevole il commercio di cereali e rinomata la lavorazione di carne suina (prosciutto di San Daniele); diffusa la bachicoltura. Il comune, posto tra 155 e 250 m. s. m., si estende, dopo l'aggregazione della frazione di Aonede, tolta nel gennaio 1928 al vicino comune di Ragogna, su 33,09 kmq. di cui circa 20 coperti da seminativi, coltivati a viti, ciliegi, prugni. Gli abitanti erano 5615 nel 1881, 6905 nel 1911, 7516 nel 1921, 7724 nel 1931. San Daniele ne conta 5100, gli altri vivono in quattro frazioni, di cui la maggiore è Villanova (ab. 1200), posta a SO., alquanto più in basso (m. 155). Il lago di San Daniele, situato a NO. del paese, si trova per la massima parte nel comune di Ragogna.

Monumenti. - Il duomo, con facciata del sec. XVIII e campanile incompiuto del XV, conserva nell'interno, fra altre cose, pitture del Pordenone (la Trinità, del 1535) e di P. Amalteo, scolaro del Pordenone (Sposalizio della Vergine e Circoncisione, del 1569). Nella chiesa goticheggiante di S. Antonio Abate, col portale adorno delle statue quattrocentesche del Battista e dei santi Antonio Abate e Antonio da Padova, Pellegrino da S. Daniele dipinse una serie di importanti affreschi, eseguiti a due riprese: nel 1498 il Redentore e i quattro Evangelisti nella vòlta absidale e dal 1513 al 1522 i rimanenti. Alla Crocefissione dell'abside collaborò il suo scolaro Luca Monverde. Ricordiamo inoltre nella stessa chiesa la pala lignea, originariamente nel duomo, intagliata da Paolo di Amadeo e colorata (1440) da Michele di Taddeo Bono. Degli altri edifici di San Daniele si possono ancora rammentare la chiesetta della Madonna della Fratta, con facciata del 1407 e portale del 1479, e il cosiddetto Portonet, torre medievale preceduta da un portale in stile palladiano. Nella biblioteca una serie di preziosi codici dei secoli XI-XVI.

Storia. - Qualche rinvenimento archeologico e toponimi locali attesterebbero un insediamento romano, senza che sia possibile fissarne l'epoca. Durante la dominazione longobarda San Daniele soffrì per le lotte longobardo-bavare; seguì tutte le sorti del Friuli; si resse per qualche tempo a comune, quindi, dal patriarca d'Aquileia Popone, venne aggregata al parlamento d'Udine (1036): Il patriarca Bertoldo di Andex infeudò San Daniele (1219) ad alcuni nobili detti appunto di San Daniele. A metà del sec. XIII, per rinuncia di Asquino di Varmo, il paese ritornò sotto la diretta giurisdizione patriarcale. Si alternarono quindi, in San Daniele, le signorie aquileiese e dei nobili di San Daniele e Varmo, in una vicenda di insurrezioni e di guerriglie desolatrici. Si accostò, politicamente, a Udine cercando di seguirne le direttive e si destreggiò fra i varî contendenti per il primato nella Patria del Friuli (Aquileia, duchi d'Austria, Carraresi, Veneziani, ecc.), non riuscendo però sempre ad evitare d'esserne travolta. Il 16 luglio 1420 San Daniele si dava alla repubblica di Venezia, ma senza raggiungere, per questo, la pace, ché era sempre sulla via di passaggio delle truppe veneziane, operanti nel Friuli, e perché compreso nella cessione di giurisdizione fatta dalla repubblica al patriarca Lodovico Scarampo-Mezzarota. Non soddisfatto di questo ritorno al patriarcato (che durò fino al 1751), San Daniele fu quasi costantemente in lotta, aperta o sorda, con Aquileia. Nelle guerre fra Venezia e Massimiliano I imperatore, all'inizio del sec. XVI, ebbe a soffrire dai due avversarî. Ristabilita la signoria veneziana, San Daniele seguì tutte le vicende della Serenissima.

Il 16 marzo 1797 il generale Masséna batteva a San Daniele gli Austriaci, aprendosi così la via alla conquista di Osoppo ed all'occupazione del Friuli.

L'erudito Giusto Fontanini lasciò a San Daniele, sua patria, la sua sceltissima biblioteca, la quale si aggiunge all'altra legata dal pievano Guarnerio d'Artegna (1466) costituendo insieme il nucleo più notevole dell'attuale Guarneriana.

Oltre alle opere generali sotto la voce friuli: G. Sini, Cronaca della terra di San Daniele dai primi tempi all'anno 1515, a cura di G. De Concina, Udine 1862; id., Cronaca della magnifica comunità di San Daniele, pubbl. da Pietro Barbaro, Venezia 1865; L. Narducci, Notizie storiche nella biblioteca comunale di San Daniele, in Nozze Narducci-Bonin, Venezia 1875; V. Joppi, Antichi statuti inediti di San Daniele del Friuli, 1343-68, in Nozze Chiozza-De Rosmini, Udine 1879; id., Di alcune opere d'arte in San Daniele del Friuli, in Nozze De Concina-Florio, ivi 1885; G. De Concina, Cenni storici sulla nobile famiglia delli Signori Conti de Concina di San Daniele nel Friuli, Roma 1833; D. Ongaro, Ragionamento sulla Guarnieriana di San Daniele, Udine 1893; J. Pirona, Della biblioteca di San Daniele, San Daniele del Friuli 1846; La Biblioteca comunale e l'Archivio storico comunale di S. Daniele nel Friuli, ivi 1900; Statuta terrae Sancti Danielis (per nozze Minisini-Menchini), ivi 1859.