SAN QUIRICO d'Orcia

Enciclopedia Italiana (1936)

SAN QUIRICO d'Orcia (A. T., 24-25-26 bis)

Attilio MORI
Anna Maria CIARANFI

Paese e comune della Toscana nella provincia di Siena da cui dista 36 km. verso SE. Il paese è posto sulle alture ricoperte di uliveti che dividono la valle dell'Orcia da quella del suo affluente Asso, a 7 km. a NE. dalla loro confluenza, a 424 m. s. m. e conta 1035 ab., mentre il comune (vasto kmq. 42,25) ne conta 2160. San Quirico ebbe nel Medioevo una notevole importanza come sede di un vicario imperiale passato poi, nella seconda metà del secolo XIV, sotto la giurisdizione della repubblica di Siena di cui seguì le sorti sino all'aggregazione al granducato. Nel 1677 Cosimo III lo concesse in feudo, con titolo di marchesato, al cardinale Flavio Chigi, compresi Bagno Vignoni e altre minori località e rimase alla famiglia Zondadari-Chigi sino all'abolizione della feudalità.

Monumenti. - La testimonianza più antica dell'arte a San Quirico è la chiesetta dì S. Maria Assunta, del sec. XII, edificata a grossi conci in forme romaniche lombardeggianti, simili a quelle di Sant'Antimo, con robusto portale scolpito, coevo alla costruzione, e campaniletto a vela. Tuttavia il più importante edificio di San Quirico è la Pieve o Collegiata, ricordata fino dal sec. VIII, e pure eretta in forme romaniche, ma ripresa nell'aspetto che offre attualmente alla fine del XIII. A una sola navata, e cruciforme, conserva l'antica copertura a cavalletti dipinta, ora nascosta dalle vòlte (XVII-XVIII secolo). All'esterno mantiene in massima parte il suo aspetto, ispirato in genere alle forme romaniche lombarde, anche nel grande portale della facciata (sec. XII). Il lato sud della chiesa ha una bifora con interessante telamone a sostegno della colonnetta; e un portale, datato 1298, di semplici forme architettoniche, in incipiente stile gotico. Più importante l'altro portale, accanto a questo: esso, ispirato come schema a quelli lombardi, ne è poi diversissimo per spirito e per le forme artistiche, assai più acute e mosse. Il nome Iohannes scolpito sul timpano e riferito a Giovanni Pisano - che sullo scorcio del '200 lavorava a Siena - è corroborato anche dallo stile delle sculture, che specialmente nei due leoni hanno quella convulsa e potente vita che deriva da lui. Nell'interno la chiesa possiede una tavola di Sano di Pietro, bellissimi stalli lignei di Antonio Barili, già nella cappella di San Giovanni, nel duomo di Siena, e una tavola, forse più del Riccio che del Sodoma.

Avanzi di fortificazioni delle epoche medievale e del Rinascimento rendono pittoresca la cittadina; la quale assai più tardi per opera di un Chigi (dei quali esiste un bel palazzo secentesco), fu sede di un'importante fornace che produsse nel Settecento le cosiddette ceramiche di San Quirico (segnate con lo stemma dei Chigi o le iniziali S. Q.) delle quali restano alcuni esempî; come i vasi da farmacia istoriati a Monte Oliveto Maggiore.

Bibl.: Cfr. specialmente: A. Canestrelli, La pieve di S. Quirico in Osenna, (coll. Siena Monumentale), Siena 1906 (con bibl.); F. Bargagli Petrucci, Pienza, Montalcino e la Val d'Orcia, Bergamo 1911; P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I, Torino 1927, p. 593; M. Salmi, L'architettura romanica in Toscana, Milano-Roma s. a.; id., La scultura romanica in Toscana, Firenze 1928.