SAN SEVERINO Marche

Enciclopedia Italiana (1936)

SAN SEVERINO Marche (A. T., 24-25-26 bis)

Ettore RICCI
Pasquale ROTONDI

Città delle Marche in provincia di Macerata, con antica sede vescovile restituita da Sisto V (1586). La località è quella della romana Septempeda, ricordata dai geografi e dagl'itinerarî; nelle Costituzioni Egidiane la città è elencata tra le "Civitates magnae Marchiae anconitanae" (1357). È un tipico insediamento di fondovalle, sorto ove le acque del Potenza hanno superato, in lunga forra - la Gola di S. Severino - l'ostacolo al mare opposto dalla ruga marchigiana mesozoica esterna o del Sanvicino.

Ritrovamenti paleolitici e neolitici, oggetti dell'età del bronzo, vennero raccolti nel territorio; notevoli mura romane dicono l'importanza che aveva il luogo per Roma, quale stazione sulla via del Potenza.

La città attuale è di due parti: l'antica o minore, alta (m. 344), sorta sopra un colle intorno al tempio di S. Severino vescovo e alla poderosa torre Comunale o del Castello, alta 44 m. e inclinata; la maggiore o bassa (m. 238), tra il fiume e il piede del colle, intorno alla Flaminia, che su due ponti, immediatamente a valle e a monte di essa, passa dalla sinistra alla destra del Potenza, e ha nel mezzo la vastissima Piazza Vittorio Emanuele con il palazzo civico e uno sviluppo di oltre 500 m. di portici.

Il vastissimo territorio comunale (kmq. 194,33) è di movimentati dorsi boscosi di calcare cretacico, di colline mioceniche, di strette piane d'alluvione, con estremi altimetrici di m. 1440 (versante meridionale del Sanvicino) e di m. 160 (fondovalle del Potenza): il suolo agrario è di ettari 18.391. Grande è l'estensione del bosco; le principali colture sono il granoturco, il grano, l'uva, le patate, le foraggere, le ortaglie, il gelso; si allevano i bachi, il bestiame suino e bovino e vi è produzione di legna da ardere e da costruzioni. Era già fiorente l'industria della conceria; il centro ha, soprattutto, carattere commerciale affluendovi gli abitanti della media valle del Potenza. La popolazione, di 14.385 ab. nel 1911, era di 14.127 nel 1921, per salire a 15.206 nel 1931; la piccola densità (79 per kmq.) è relativa al carattere prevalentemente montano e boscoso del territorio e alla notevole altitudine media. Il centro ha circa 3500 abitanti; vi sono 24 frazioni, con popolazione inferiore a 300 ab.

Il Palazzo comunale ha un'interessante pinacoteca e una biblioteca; l'Archivio capitolare è prezioso per la storia locale; antica scuola classica è quella intitolata a Bartolomeo Eustachio da Sanseverino. Nella città bassa è la stazione ferroviaria della linea Porto Civitanova-Albacina.

Nei dintorni, a 5 km., sulla destra del Potenza, internate in orrido solco d'erosione, sono le Grotte di S. Eustachio, preistorici rifugi, con cappellina eremitica romanica.

Monumenti. - Singolarissima per il cospicuo patrimonio artistico conserva buon numero dei dipinti di Lorenzo e Iacopo Salimbeni (inizio sec. XV) ivi nati. Non ha molti resti archeologici riferentisi all'antica Septempeda (frammenti di scavo sono nel palazzo Servanzi Collio, nell'atrio del Palazzo comunale, in S. Mariano di frazione Colleluce, presso S. Maria della Pieve); ma è ricca di monumenti romanici e del Rinascimento. Nel sec. VIII-IX, su rovine di tempio romano, si costruì S. Lorenzo in Doliolo, con portale del sec. XI, campanile del '300. Vi si trovano: affreschi duecenteschi e altri dei fratelli Salimbeni, nella cripta; due tavole di Lorenzo d'Alessandro (sec. XV); la borsa, la stola e il manipolo di S. Celestino V (arte francese del sec. XIII), ecc. Costruzione romanica è anche la chiesa di S. Severino, già duomo, edificata nel sec. X, ampliata nell'XI, trasformata quindi nel suo interno, ora barocco. Situata su un colle, con la facciata e la torre campanaria trecentesche, questa chiesa aumenta, con l'attigua torre duecentesca del comune, la bellezza panoramica del luogo. In una cappella sono le storie di S. Giovanni Evangelista dipinte dai Salimbeni. Altra costruzione duecentesca, modificata in età barocca, con portale del 1473, è la cattedrale, che conserva una notevolissima Madonna del Pinturicchio (1489-1490), una tela di Bernardino di Mariotto (1409), e una croce in rame del sec. XIII. Della chiesa trecentesca di S. Domenico (interamente rifatta) non rimangono che il chiostro e affreschi frammentarî nella torre. Sono inoltre da menzionare notevoli costruzioni civili: la Porta della Valle (sec. XII); la Loggia della Misericordia, ora chiusa; molti bei palazzi del Cinquecento e barocchi, fra cui quello del comune, nel quale è una pinacoteca con opere pregevoli come una Madonna di Allegretto Nuzi (1366), un polittico attribuito a Paolo Veneziano, un trittico di Lorenzo Salimbeni (1400), un polittico di Niccolò Alunno, un'ancona di Vittorio Crivelli, ecc. Costruzioni importanti sono nel contado: cripta del sec. IX già dell'abbazia in Val di Fucina; S. Maria della Pieve (sec. XI-XII) nell'area di Septempeda; S. Eustachio (secolo XI); S. Antonio in Cesalonga (sec. XIII); chiesa della Maestà (sec. XV), ecc.

Bibl.: Jura municipalia, capitula, decreta et Statuta civitatis Sancti Severini, Macerata 1672; D. Valentini, Saggio di bibliografia storica della città di Sanseverino nelle Marche, Sanseverino 1875; G. Colucci, Dell'antica città di Settempeda, in Antichità picene, IV; G. C. Gentili, De Ecclesia septempedana libri III, Macerata 1836-38, voll. 3; V. E. Aleandri, L'antico statuto municipale di Sanseverino Marche fatto nel 1426, Sanseverino 1890; id., Nuova guida storico-artistica di Sanseverino Marche, ivi 1889; id., Il duomo antico di S. Severino Marche, San Severino 1905; id., La torre del castello di San Severino, in Arte e storia, 1894; C. Barbieri, Sopra la topografia fisico-medica della città di Sanseverino, Macerata 1841; B. Gentile, Dissertazione sopra le antichità di Settempeda, ovvero Sanseverino, Roma 1742; D. Valentini, Il forastiere in Sanseverino-Marche, ossia brevi indicazioni degli oggetti di belle arti e altre cose notevoli esistenti in detta città, ivi 1868; G. Moroni, Sanseverino, città vescovile dello Stato pontificio, Venezia 1854; F. Turchi, Il comune di Sanseverino Marche. Contribuzione alla Statistica igienico-sanitaria del Regno d'Italia, Roma 1879; S. Servanzi Collio, Relazione storica sulla chiesa di S. Lorenzo in S. Severino, Macerata 1838; id., Avanzi di antiche dipinture scoperte nella chiesa di S. Domenico in San Severino, Macerata 1850; id., Sigilli antichi del municipio di Sanseverino Marche, in Periodico di numism. e sfragistica, IV, fasc. 3°; A. Colasanti, Affreschi inediti di Lorenzo d'Alessandro da Sanseverino esistenti nella chiesetta della Maestà in contrada San Bartolomeo, in Rass. d'arte, XVII (1917), pp. 81-92; A. Cordoni, Macerata e comuni del Maceratese, Macerata 1934, pp. 249-260.