SANTIAGO

Enciclopedia Italiana (1936)

SANTIAGO (A. T., 159)

Emilio MALESANI
José A. DE LUCA

Città capitale della repubblica del Chile, nell'America Meridionale, situata a 33°27′ di lat. S. e a 70°41′ di longit. O., nella valle longitudinale compresa tra i rilievi costieri e la Cordigliera delle Ande. La vasta pianura, costituita dai materiali trasportati dai fiumi scendenti dalle Ande, i quali hanno colmato coi loro coni di deiezione il fondo della vallata, si trova all'altezza di 530 m. s. m., ma si presenta leggermente inclinata da E. verso O. Santiago ha clima mite di tipo mediterraneo, con una temperatura media annua di 13°,5 (massima di 19°,9 in gennaio e minima di 70,5 in luglio) e piovosità media annua di appena 370 mm., concentrata nei mesi invernali da maggio ad agosto; però i fiumi andini, ricchi di acque, specialmente al principio dell'estate nel periodo dello scioglimento delle nevi, permettono di praticare largamente l'irrigazione, assicurando così il fiorire dell'agricoltura. Verdi prati di alfa, in cui pascolano numerosi bovini, e campi di frumento si alternano a vigneti; dappertutto corrono canali di irrigazione e strade segnate da alte file di pioppi, e gruppi di salici piangenti crescono lungo le rive dei fiumi e degli stagni (esteros). Il cielo costantemente sereno dà una particolare impronta al paesaggio, limitato a O. dal profilo dolce dei rilievi della costa e dominato a E. dalla Precordigliera Andina, mentre restano invisibili i grandi colossi (Mercedario e Aconcagua) posti un poco più a nord.

In mezzo a questa pianura, a circa 15 km. dalla catena delle Ande, Santiago distende sulle due rive del Río Mapocho, afluente del Maipó, il suo mare di case, da cui si sollevano a guisa di isole le colline andesitiche di Santa Lucia e di San Cristóbal.

Il nucleo primitivo era di forma quadrata, appoggiato a settentrione alla riva sinistra del Mapocho e a mezzodì alla collina di Santa Lucía ed era diviso in quadrati minori da 10 strade dirette da N. a S. e da 10 dirette da E. a O. Al centro la Plaza de Armas, rimasta anche adesso la piazza principale della metropoli, occupa un intero quadrato. Da questa base la città si allargò organicamente a scacchiera in tutte le direzioni, formando i varî rioni esterni pure a pianta regolare. La prevalenza delle ampie case e patio di tipo spagnolo e degli edifici a un solo piano, dovuta anche ai terremoti che nei secoli XVII e XVIII devastarono ripetutamente la città, dà un'estensione enorme a Santiago, che occupa una superficie di 103 kmq., superiore a quella di Parigi. Soltanto negli ultimi venti anni, grazie alle costruzioni in cemento armato, vennero elevate case a più piani, e perfino hanno fatto la loro comparsa i grattacieli.

Insieme alle case nuove che sorgono nei quartieri esterni, si vanno trasformando anche le vecchie case dei quartieri centrali, e a questa trasformazione sono dovuti vivissimi, stridenti contrasti architettonici, giacché spesso case basse e piccole permangono accanto ai nuovi colossi.

La città si suol dividere in cinque quartieri, uno centrale e quattro periferici. Il quartiere centrale comprende la città antica e si estende tra il Río Mapocho a N., la collina di Santa Lucía a E., le calli Negrete e Cienfuegos a O. e arriva a S. alla grande Avenida de las Delicias. Al centro si trova la vecchia Plaza de Armas, sui quattro lati della quale si allineano alcuni dei più antichi edifici dell'epoca coloniale, come il palazzo della Posta e quello attiguo del Municipio, già sede dell'Intendenza, la grande cattedrale con la facciata a due torri e una vasta cupola, e l'arcivescovado. La piazza è occupata da un giardino con quattro belle fontane, un monumento della Libertà dello scultore italiano Fagazarro e l'immancabile glorieta per la musica. Dietro alla cattedrale, al posto dell'antica Chiesa dei gesuiti bruciata nel 1863, si eleva il grande palazzo del Congreso Nacional, con un maestoso pronao di stile corinzio sostenuto da sei colonne, che ospita nell'ala sinistra il Senato e nell'ala destra la Camera dei deputati, mentre nel centro si trova il grande salone per le sessioni plenarie. La Plaza de Armas e le vie Ahumada, Estado, Huérfanos e Augustinos costituiscono il centro commerciale della città, dove hanno sede i maggiori negozî con lussuose vetrine, le case bancarie, gli studî dei professionisti e dei commercianti e la Borsa del commercio.

Verso occidente il quartiere di Yungai si estende in direzione di Barrancas e in esso si trovano la scuola normale e il parco della Quinta Normal con il museo e l'osservatorio astronomico: è un quartiere popolare attraversato dalla ferrovia Santiago-Valparaíso. Il quartiere orientale o di Santa Lucía si allarga invece a E. della collina omonima, nei rioni della Providencia e di Nuñoa verso i sobborghi di Lo Bravo e di Guindos. Vi sorgono il seminario, l'ospedale San Francisco de Borja e altri istituti assistenziali.

A N. del Mapocho, che corre canalizzato e fiancheggiato dal parco Balmaceda e dal parco Centenario, ai piedi del Cerro san Cristóbal e del Cerro Blanco si stende il quartiere detto di La Chimba.

In esso si ammira la grande Avenida Recoleta, che porta al Convento dei domenicani e l'Avenida Indipendencia che si prolunga fin oltre l'ippodromo Chile in direzione dei sobborghi di Renca e Quilicura; in mezzo alle due arterie il grande Cimitero generale costruito nel 1818. In questo quartiere vi sono la chiesa dei francescani, l'unico monumento di Santiago che risalga al secolo XVI, la scuola di medicina e di odontoiatria, l'ospedale di S. Vincenzo e il campo sportivo.

Infine a mezzodì si trova il più ricco e moderno quartiere meridionale, che ha raggiunto e sorpassato il Río Macul o Zanjón de la Aguada, affluente del Mapocho, e avanza sempre più in direzione di S. Bernardo. Larghe strade fiancheggiate da costruzioni elevate e da ville lussuose portano ai centri di ritrovo più noti, come il Parco Cousiño, il maggiore della città, con grandi viali e alti alberi, e prati e boschetti e sentieri ombrosi e un ampio lago romantico. Ricordiamo anche la Avenida España che porta all'ippodromo del Club Ippico, vasta costruzione con la pista circondata da terrazze lussuose e da ampie tribune. L'ingresso è un vero palazzo con saloni e sale di ritrovo; vi sono anche nel recinto campi sportivi per il tennis, il polo, ecc.

Il quartiere meridionale è diviso da quello del centro dalla Alameda, o Avenida de las Delicias, la strada più bella e più ricca di Santiago, ritrovo prediletto e orgoglio dei Santiaghini. La Avenida de las Delicias, costruita dal presidente O'Higgins al posto di un braccio abbandonato del Mapocho, corre dal piede meridionale del Cerro Santa Lucía fino alla stazione centrale e alla Quinta Normal: ha una lunghezza di oltre 4 km. e una larghezza superiore a cento metri: filari di alberi la dividono in due strade laterali per automobili e carri, due più interne per i tranvai, e una più larga per i pedoni al centro. La parte mediana costituisce una successione di viali, di piccoli giardini e di parchi, che formano come tante corone attorno a dieci monumenti distribuiti nel senso della lunghezza, tra i quali notevoli il monumento equestre al liberatore San Martín, quello al generale O'Higgins, e quello ai fratelli Amunategui. Vi sono campi di giuoco per i fanciulli, recinti per mostre agricole e esposizioni e zone riservate ai banchi delle fioraie, che fanno pensare alle ramblas di Barcellona. Ai due lati della grande Avenida, quasi allineati per una gara architettonica, si affacciano palazzi e costruzioni imponenti negli stili più diversi, dalle rievocazioni della Grecia antica e del Rinascimento italiano, ad edifici di stile moresco e perfino orientale, come il Palacio de la Alhambra.

Partendo dalla piazza Italia, all'estremità orientale di questa, ai piedi della collina di Santa Lucía, si incontra dapprima l'edificio, alto e massiccio nelle sue linee classiche, della biblioteca nazionale, che possiede 350.000 volumi, oltre alle riviste e ai periodici: di fronte, sul lato meridionale, l'istituto cattolico e la scuola professionale e più oltre la biblioteca dell'Instituto Nacional ad uso in particolare all'università, fornita specialmente di opere moderne. All'angolo della Calle San Diego sorge l'università del Chile, fondata nel 1743 e frequentata annualmente da 5000 studenti. Sul lato nord, all'incrocio con la Calle Huérfanos, in un nobile palazzo ha la sua sede il Club de la Unión, il maggiore del Chile, a cui appartengono tutte le personalità dell'aristocrazia, della finanza, della politica e tutte le persone comunque influenti nei varî campi della vita sociale. All'angolo della Calle Bandera, la strada dei tribunali e degli avvocati, si trova il Ministero dei lavori pubblici, dietro al quale, prospettante sulla Calle Moneda, vi è la Casa de la Moneda, dove risiede il presidente dello stato e i ministeri dell'Interno, degli Esteri, della Giustizia, dell'Istruzione e la Zecca. La Casa de la Moneda, antica sede dei capitani generali spagnoli, costruita alla fine del Settecento, conserva in tutta la loro purezza le linee primitive ed è certo uno dei più bei monumenti dell'epoca coloniale. Ritornando sull'Alameda, si trova l'istituto pedagogico, all'angolo della Calle S. Miguel e finalmente il bellissimo parco della Quinta Normal.

Il nome proviene dall'istituto agricolo sperimentale detto appunto Quinta Normal de Agricoltura, ma accanto ad esso hanno sede l'istituto agronomico, il giardino botanico, l'osservatorio astronomico e il Museo nazionale, che comprende raccolte di scienze naturali e di etnografia e una modesta galleria di pittura.

Particolare menzione merita il Cerro Santa Lucía (637 m. s. m.), che vuole essere come il Pincio di Santiago e al Pincio fa pensare l'ingresso monumentale sulla Alameda. Beniamino Vicuña Mackenna volle trasformare la storica collina, su cui i primi Spagnoli avevano combattuto e resistito all'assalto degli Indios, in un parco cittadino; i fianchi del colle sono ora percorsi da viali, sentieri e gradinate e sono ornati di alberi, di aiuole, di giardini, e dei monumenti di Pedro de Valdivia, fondatore di Santiago, dell'indio Caopolicán e dello stesso Mackenna; sulla vetta, in mezzo al verde fogliame, è il Mirador, belvedere da cui si gode una vista meravigliosa. Spettacolo anche più incantevole si gode dal Cerro san Cristóbal (m. 847), che si eleva a N. del Mapocho e che con le sue diramazioni (Cerro Blanco e Cerro Colorado) sembra quasi voler abbracciare tutta la città.

Il Cerro San Cristóbal era un tempo lontano dall'abitato, diviso da una nuda pianura, ma attualmente le case hanno raggiunto il piede della collina, e la collina stessa va assumendo l'aspetto e il tono di un vero e proprio parco, frequentato da visitatori sempre più numerosi, specialmente da quando sale alla vetta una funicolare costruita su progetto di due ingegneri italiani e con capitali raccolti fra i membri della colonia italiana.

Come capitale dello stato, Santiago è sede degli organi governativi e del corpo diplomatico, ma anche è il cuore della vita economica del Chile. Lo sfruttamento e la lavorazione dei prodotti agricoli della ricca provincia, quello delle miniere d'oro, di stagno, e specialmente delle miniere di rame (El Teniente, Aguirre e La Africana), che si trovano nei dintorni, e i numerosi stabilimenti industriali dei sobborghi e della periferia, fanno di Santiago il centro industriale più importante del Chile. Le statistiche municipali registrano oltre 1300 aziende, fra cui fabbriche di tessuti, concerie di pelli, stabilimenti metallurgici, fabbriche di macchine, molini, distillerie, birrerie, aziende enologiche, ecc. E non minore è l'attività commerciale, tanto che, in seguito alla crisi dell'industria dei nitrati, Santiago ha superato notevolmente Valparaiso. All'importanza del traffico contribuisce la rete ferroviaria, poiché la capitale costituisce il principale punto d'incrocio delle varie linee nazionali. Le comunicazioni col mare sono garantite dalla ferrovia Santiago-Valparaiso, lunga 187 km., attualmente a trazione elettrica, e dalla ferrovia che per Melipilla conduce al porto di San Antonio, a cui affluisce il ramo di El Teniente. Anche la vecchia strada rotabile che attraversa la catena costiera al passo Cuesta del Prado (m. 674) e scende a Valparaiso, ha trovato nuova vita con il traffico automobilistico.

Santiago è anche uno dei centri intellettuali dell'America del Sud; possiede una università di stato con cinque facoltà che, come si è detto, ha sede sulla Alameda, e una università cattolica fondata nel 1888, che conta 1500 studenti. Agli altri rami dell'insegnamento superiore provvedono la scuola di ingegneria mineraria e l'istituto d'architettura e di ingegneria civile, l'istituto superiore pedagogico, il conservatorio nazionale di musica. Una scuola di belle arti situata nel parco forestale Balmaceda e varie scuole professionali, curano la preparazione degli artisti e degli artigiani, mentre all'istruzione media provvedono sei licei, sei scuole femminili, quattro normali per maestre, la scuola d'agronomia e la scuola pratica di agricoltura, queste ultime nella Quinta Normal. Un centro d'insegnamento medio molto florido è l'Academia de Humanidades tenuta dai domenicani nell'Avenida Pecoleta.

La popolazione, che era di circa 70.000 ab. intorno al 1850, nel 1865 risultò di 115.377 ab. e crebbe rapidamente tanto da raggiungere 256.000 ab. nel 1895, 332.000 nel 1907, 507.000 nel 1920 e 712.535 nel 1930. L'immigrazione ha portato anche a Santiago forti nuclei di Spagnoli, Tedeschi, Inglesi, Francesi e Italiani. La colonia italiana non è molto numerosa, ma comprende valenti professionisti e ricchi commercianti: nel 1927 vivevano a Santiago 4000 italiani, di cui 1500 addetti ai commerci e ai trasporti. La colonia mantiene un istituto italiano d'istruzione che provvede all'istruzione elementare e media, e la lingua italiana è insegnata nella scuola professionale dei salesiani e nel collegio femminile Maria Ausiliatrice. Il Club italiano riunisce i maggiorenti della colonia e così pure il Fascio italiano; esistono anche due floride società di mutuo soccorso e una di ex-combattenti. Fra le aziende di proprietà degl'Italiani ricordiamo la società vinicola Cinzano, filiazione della ditta torinese, che provvede alla fabbricazione del vermut, e il cappellificio Cintolesi.

Storia. - Fu fondata nel 1541 da Pedro de Valdivia che le diede il nome di Santiago del Nuevo Extremo e vi stabilì un municipio e un tribunale. I primi abitanti costruirono le case con mattoni e paglia, confidando nella difesa del Forte di S. Lucía, fatto edificare dallo stesso Valdivia; ma sei mesi appresso, essendosi allontanata la maggior parte del presidio per continuare la conquista del territorio, sicché non v'erano rimasti che trenta soldati di cavalleria e altrettanti di fanteria, gl'Indios incendiarono e distrussero la città, e la scarsa guarnigione fu costretta a rifugiarsi nel forte dopo avere opposto una resistenza eroica. La città fu riedificata ben presto e divenne centro della colonia. Carlo V le concesse lo stemma. L'8 settembre 1609 vi fu trasferita l'Udienza che fino a quel tempo era stata a Concepción.

Bibl.: Orego, Silva, Montaner y Tornero, Chile, Santiago de Chile 1903; T. Thayer Ojeda, Las antiguas ciudades de Chili, ivi 1911; J. T. Medina, Cartas de Valdivia, Siviglia 1929.