SATELLITI

Enciclopedia Italiana (1936)

SATELLITI

Pio Luigi Emanuelli

. Nome che si dà ai corpi celesti che girano intorno ai pianeti, come questi girano intorno al Sole. Si chiama pure, talvolta, con il nome di satellite la stella secondaria di una stella doppia.

Nel nostro sistema solare, i pianeti che hanno satelliti sono: la Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. La Luna è il solo satellite che abbia la Terra (v. luna). Rimandando alla tavola riportata in questa stessa voce (v. pag. seguente) per quanto riguarda le dimensioni e gli elementi orbitali di ciascun satellite, diamo qui alcune notizie relativamente ad essi.

Satelliti di Marte. - Sono due, chiamati Phobos e Deimos, scoperti all'osservatorio navale di Washington da Asaph Hall rispettivamente il 17 e l'11 agosto 1877. Essi sono molto piccoli. La loro orbita è sensibilmente circolare.

Satelliti di Giove. - Sono nove, i quattro più grandi dei quali, chiamati: Io, Europa, Ganimede e Callisto furono scoperti da Galileo nell'anno 1610, i primi tre il giorno 7 gennaio, il quarto il giorno 13. Essi sono abbastanza grandi, tanto da essere visibili ad occhio nudo in circostanze favorevoli. Con un piccolo cannocchiale si osservano benissimo. Le dimensioni del primo e del secondo sono le medesime di quelle della Luna; il terzo e il quarto sono molto più grandi della Luna (diametro 3473 km) e più grandi perfino del pianeta Mercurio (diametro 4720 km.). Le orbite di questi satelliti sono quasi circolari, e giacciono quasi nello stesso piano dell'equatore e dell'orbita di Giove. Sembra quasi accertato che il loro periodo di rivoluzione sia il medesimo di quello della rotazione su sé stessi: essi si comportano così rispetto a Giove, come la Luna rispetto alla Terra. È quasi da escludersi che essi possiedano una atmosfera. Le masse di questi quattro satelliti sono relativamente considerevoli: ove si prenda eguale ad 1 la massa di Giove (che è 318 volte quella della Terra), esse sono le seguenti:

Fu mediante l'osservazione delle eclissi dei satelliti di Giove che O. Roemer dimostrò per primo che la velocità della luce era finita. Gli altri cinque satelliti sono corpi molto piccoli, e difficili ad osservarsi anche con grandi telescopî. Il V fu scoperto da E. Barnard il 9 settembre 1892, il VI e il VII da C. D. Perrine rispettivamente il 3 dicembre 1904 e 2 gennaio 1905, l'VIII da P. Melotte il 27 gennaio 1908, il IX il 21 luglio 1914 da S. B. Nicholson. Il V è il più vicino al pianeta, ed ha un'orbita quasi circolare, e poco inclinata. Il VI, il VII, l'VIII e il IX hanno orbite eccentriche, giacenti in piani diversi. Non è da escludersi che questi quattro ultimi satelliti di Giove possano essere dei pianetini catturati da Giove in circostanze favorevoli, e che la loro esistenza come satelliti sia solo temporanea.

Satelliti di Saturno. - Sono nove. Ne riportiamo qui i nomi, e, fra parentesi, il nome dello scopritore e la data della scoperta: Mimas (W. Herschel, 17 settembre 1789), Enceladus (Herschel, 28 agosto 1789), Tethys e Dione (G. D. Cassini, 21 marzo 1684), Rhea (Cassini, 23 dicembre 1672), Titan (Huygens 25 marzo 1655), Hyperion (W. C. Bond, 16 settembre 1848), Japetus (Cassini, 25 ottobre 1671), Phoebe (fotograficamente da W. H. Pickering, 16 agosto 1898).

Nel 1905 W. H. Pickering annunziò la scoperta di un decimo satellite il cui periodo di rivoluzione sarebbe di 21 giorni, che egli chiamò Themis, ma la scoperta non è stata finora confermata.

Titano è il più grande: è visibile con piccoli telescopî e le sue dimensioni sono press'a poco quelle della Luna. La sua massa è 1/4700 della massa di Saturno, la quale è 95 volte quella della Terra Alcuni, se non tutti i satelliti di Saturno, hanno il periodo di rotazione eguale a quello di rivoluzione.

Satelliti di Urano. - Sono quattro: Ariel e Umbriel (scoperti da W. Lassell il 24 ottobre 1851), Titania e Oberon (scoperti da Herschel l'11 gennaio 1787). Le loro orbite sono quasi circolari e giacenti quasi in uno stesso piano; esse sono però inclinate rispetto al piano della eclittica di 97°8, di modo che il movimento è retrogrado.

Satellite di Nettuno. - È uno solo, Tritone. Fu scoperto da W. Lassell il 10 ottobre 1846. È grande quasi quanto la Luna. La sua orbita è quasi circolare, e inclinata di 20° sull'equatore del pianeta.

Nella tabella a fianco riportiamo alcuni degli elementi orbitali e le dimensioni dei singoli satelliti: la seconda colonna (M) contiene la grandezza stellare; la quarta dà la distanza in raggi equatoriali del pianeta cui il satellite appartiene, dal centro del pianeta stesso; la quinta, lo stesso valore in km.; la settima si riferisce all'inclinazione dell'orbita del satellite rispetto a quella del pianeta. Il punto interrogativo indica l'incertezza di alcuni valori.