Bellow, Saul

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Romanziere naturalizzato statunitense (Lachine, Quebec, 1915 - Brookline, Massachusetts 2005). Figlio di ebrei russi emigrati in Canada, si trasferì nel 1924 a Chicago dove frequentò l'università; ha insegnato lett. inglese a Princeton, New York, ecc. Impostosi all'attenzione della critica e del pubblico già con i suoi primi romanzi (Dangling man, 1944; The victim, 1947), le cui problematiche religiose ed esistenziali rivelano l'influsso di F. Kafka, ha elaborato in seguito uno stile indubbiamente personale, lucidamente realistico, ma nello stesso tempo capace di cogliere i valori simbolici degli aspetti più comuni della vita quotidiana. La complessità del suo stile narrativo, che alterna toni lirici e autobiografici ad altri più propriamente saggistici, deriva peraltro dalla ricchezza delle sue matrici culturali, riconducibili alla tradizione realistica europea ottocentesca (in particolare francese), al naturalismo americano di Th. Dreiser e soprattutto agli elementi culturali ebraici, costantemente presenti nei suoi romanzi. Nel 1976 ha ottenuto il premio Nobel per la letteratura. Tra le sue opere di maggior successo, tutte tradotte in italiano: The adventures of Augie March (1953), Henderson the Rain King (1959), Herzog (1964), Mr. Sammler's planet (1969), Humboldt's gift (1975), The dean's december (1982), Him with his foot in his mouth (1982), More die of heartbreak (1987), A theft (1989), The Bellarosa Connection (1989), The actual (1997), Ravelstein (2000).

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