SAVARY, Anne-Jean-Marie-René, duca di Rovigo

Enciclopedia Italiana (1936)

SAVARY, Anne-Jean-Marie-René, duca di Rovigo

Roberto Palmarocchi

Nato a Marcq (Ardenne) il 26 aprile 1774, morto a Parigi il 2 giugno 1833. Allievo del collegio di Saint-Louis a Metz, entrò nell'esercito, come ufficiale di cavalleria, nel 1790. Due anni dopo fu assegnato all'armata del Reno, dove servì sotto Custine, Pichegru e Moreau, raggiungendo il grado di capitano. Seguì poi l'esercito d'Egitto, come capo squadrone. Fu aiutante di Desaix e, alla morte di questo, di Napoleone, che lo adoperò spesso per missioni politiche. Nel 1800 fu promosso colonnello, e il Primo Console lo mise a capo della sua polizia particolare e del corpo di gendarmeria scelta addetto alla sua persona. Si segnalò specialmente in occasione della congiura Cadoudal-Pichegru. Generale di brigata nel 1803, comandante la guarnigione di Vincennes, presiedette alla fucilazione del duca d'Enghien. Il presidente della Commissione militare Hullin lo accusò più tardi di aver affrettato l'esecuzione per impedire il ricorso di grazia; egli si difese con un estratto dei Mémoires (pubblicato nel 1823), ma le sue ragioni non apparvero del tutto convincenti. Generale di divisione nel 1805, ebbe missioni presso l'imperatore di Russia, prima e dopo Austerlitz. Nel 1807, al comando del V corpo, batté i Russi a Ostrolenka. Nel 1808, dopo Friedland, ebbe il titolo ducale, e fu inviato in Spagna, dove persuase Carlo IV e il principe Ferdinando al viaggio di Baiona. Raggiunse poi Napoleone a Erfurt. Nel 1810 sostituì Fouché al ministero di polizia, ma con poco successo. Nel 1814 fu degli ultimi a lasciare l'imperatore, e dei primi a unirsi a lui, quando tornò dall'Elba. Durante i Cento giorni sedette alla Camera dei pari e dopo Waterloo volle seguire Napoleone nell'esilio. Arrestato sul Bellerofont, fu condotto a Malta. Nel 1816, mentre in Francia veniva condannato a morte in contumacia, riuscì a fuggire e si recò a Smirne, dove perdé il suo patrimonio in speculazioni. Si rifugiò poi in Austria e in Inghilterra. Nel 1819 ottenne che fosse rifatto il suo processo; assolto, fu reintegrato nel grado, ma collocato in disponibilità. Nel 1830 viveva a Roma, quando la caduta dei Borboni gli rese il favore del governo. L'anno seguente ebbe il comando in capo delle truppe di Algeria, ma le condizioni di salute lo costrinsero a tornare in patria.

A Malta aveva incominciato i Mémoires, che apparvero nel 1828. Quest'opera, la cui redazione è stata attribuita a diversi, sebbene il S. dichiari d'esserne il solo autore, è una fonte importante, ma non sempre attendibile, per il periodo napoleonico. Una nuova edizione, in 5 volumi, è stata pubblicata a Parigi nel 1900.

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