SAVOIA, Giacomo di, conte di Romont

Enciclopedia Italiana (1936)

SAVOIA, Giacomo di, conte di Romont

Armando Tallone

Nato il 12 novembre 1450, morto il 30 gennaio 1486, figlio del duca Ludovico, ricevette nominalmente in appannaggio, nel 1460, col titolo di conte di Romont, il Paese di Vaud che allora già costituiva di fatto l'appannaggio del primogenito Amedeo, il quale, nel 1465, salendo sul trono ducale col nome di Amedeo IX lo lasciò in godimento al fratello G. Questi ne prese effettivamente possesso solo due anni dopo, salvo per la parte che costituiva il dotario della duchessa Iolanda. Fu amico e alleato del duca di Borgogna, Carlo il Temerario, nella guerra contro il re Luigi XI di Francia. Nel 1471 partecipò alla ribellione di Filippo Senzaterra (v. filippo 11, duca di savoia) e approfittò delle critiche condizioni della duchessa per occupare il resto del Paese di Vaud, regolandosi da indi in poi come principe quasi indipendente. Nel 1475 Berna e Friburgo, che da parecchio tempo, specialmente la prima, aspiravano ad impadronirsi del Paese di Vaud, dichiararono guerra a G., contro il quale erano state aizzate dal re di Francia; in breve il paese andò perduto per G. che, per quanto l'occupazione da parte degli Svizzeri non fosse durata più di un anno e mezzo, non poté riavere il suo stato perché i vincitori restituendolo a casa Savoia avevano imposto la condizione che non gli venisse più infeudato. Dopo la morte del Temerario l'influenza esercitata negli stati sabaudi da Luigi XI impedì a G. di avervi ingerenza. Nella guerra seguita tra il re da una parte, Borgogna e Austria dall'altra, G. partecipò per queste e il 9 agosto 1479 intervenne nella battaglia di Guinegate. Sposò alla corte stessa di Borgogna Maria, nipote del contestabile di Saint-Pol, della casata di Lussemburgo, lasciando un'unica figlia, Ludovica Francesca.

Bibl.: S. Guichenon, Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, Lione 1660; De Cérenville e Gilliard, Moudon sous le régime Savoyard, in Mém. et doc. de la soc. de la Suisse Romande, II, xiv, Losanna 1929.