Sbadigliare

Enciclopedia Dantesca (1970)

sbadigliare


Nell'atto di Buoso, il ladro fiorentino della bolgia delle trasformazioni: trafitto nell'ombelico da un serpentello acceso (Francesco Guercio Cavalcanti), dapprima lo riguarda in silenzio e poi, fermo sui piedi, sbadigliava / pur come sonno o febbre l'assalisse: cfr. If XXV 89.

I codici antichi tramandano anche la forma toscana (i)sbavigliare; la marchigiana esbadegliava (Laurenziano 40 22), affine all'emiliano sbadagliava (Riccardiano 1005, di Galvano da Bologna).