Scarlattina

Dizionario di Medicina (2012)

scarlattina


Malattia infettiva acuta e contagiosa, causata da uno streptococco emolitico di gruppo A e caratterizzata da un esantema, tipico per morfologia e distribuzione. È malattia endemica con ricorrenze epidemiche, più frequenti nel periodo primaverile; colpisce soprattutto la seconda infanzia, mentre è rara nel lattante e nell’adulto. Il contagio può essere diretto da malato a sano, o indiretto, tramite biancheria o altro materiale contaminato da secrezioni o escrezioni di malati o anche di portatori sani. L’infezione avviene di solito attraverso la mucosa faringea e, dopo un breve periodo d’incubazione (2÷5 giorni), in genere asintomatico, si ha la prima manifestazione clinica costituita dall’angina. A questa fase prodromica, durante la quale la contagiosità è massima, segue il periodo d’invasione, della durata di circa 24 ore, annunciato da brividi, brusca e marcata elevazione febbrile, per lo più vomito, cefalea. Segue il periodo di eruzione, con la comparsa di un enantema (intenso arrossamento e tumefazione delle fauci, emorragie puntiformi sul velo pendulo, disepitelizzazione della mucosa della lingua, la cui superficie diviene diffusamente color lampone) e di un tipico esantema (elementi puntiformi che evolvono in papule rossastre). L’esantema compare inizialmente alla radice degli arti, al petto e al collo per poi diffondersi alle superfici flessorie degli arti, alle pieghe articolari, al volto. L’eruzione si accentua per due-tre giorni, poi comincia a impallidire mentre la febbre decresce e inizia la desquamazione. La terapia è antibiotica.

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