SCARSELLA, Ippolito, detto lo Scarsellino

Enciclopedia Italiana (1936)

SCARSELLA, Ippolito, detto lo Scarsellino

Adolfo Venturi

Pittore, figlio di Sigismondo, pittore, scolaro di Paolo Veronese, nato nel 1551 a Ferrara, ivi morto nel 1620. Dal 1570 al '76 soggiornò a Bologna e a Venezia. Operò in Ferrara per il monastero di San Benedetto, per i cappuccini, per il cardinale Luigi d'Este nel palazzo dei Diamanti, per le clarisse di S. Guglielmo (Ultima Cena, finita nel 1605, ora a Gualdo), per il duca di Modena, per il duomo. Nel 1615 tornò a Venezia. Soprannominato "Paolo dei Ferraresi" per l'influsso del Veronese, che egli chiamò "suo nuovo maestro", interprete fedele dell'arte dei Bassano nella copia delle Quattro Stagioni, lo S. richiama Paolo nelle luci argentate di alcune sue opere e nell'obliqua disposizione dei corpi; tizianeggia nella rotondità formale delle figure swll'Assunta in S. Benedetto a Ferrara; trae dai Bassano spunti di genere e note cromatiche. Il suo venezianismo trova appagamento nelle fantasie lampeggianti del Dosso, prediletto modello d'Ippolito in Ferrara. Ma né il fasto cromatico del Veronese, né l'opulenza pittorica di Tiziano, né la sbrigliata ammirazione del Dosso riescono a mutare la tendenza popolaresca del pittore verso le piccole proporzioni delle cose e l'umiltà della vita quotidiana. Tipico della sua arte è il quadretto della Vergine che dà la pappa al Bambino nella galleria Borghese, schiettamente ferrarese, mazzoniano, come la Sacra Famiglia della galleria di Dresda. Dopo aver tratto dall'influsso di Paolo qualche argenteo scintillio, i suoi colori intristiscono, s'illividiscono, all'unisono con la semplicità del pittore.

Fra le sue opere migliori sono la Sacra Famiglia con la Madonna leggente, già a Venezia nella raccolta Guggenheim, schiarata da limpidi bagliori paoleschi; la Pietà nella Galleria Nazionale d'arte antica in Roma; Diana ed Endimione, il Bagno di Venere, la Sacra Famiglia nella galleria Borghese.

Bibl.: L. Lanzi, Storia pittorica dell'Italia, Bassano 1795; G. Baruffaldi, Vite dei pitt. e scult. ferr., II, Ferrara 1846; A. Venturi, La Gall. estense di Modena, Modena 1882; G. Gruyer, L'Art ferrarais à l'époque des Princes d'Este, II, Parigi 1897; A. Venturi, Storia dell'arte italiana, IX, vii, Milano 1934; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIX, Lipsia 1935.