SCIMNO di Chio

Enciclopedia Italiana (1936)

SCIMNO (Σκύμνος, Scymnus) di Chio

Arnaldo Momigliano

Geografo, autore di una Periegesi in prosa in parecchi libri, vissuto tra il sec. III e il II a. C. La periegesi è andata perduta, e se ne conservano solo scarsi frammenti soprattutto negli scolî di Apollonio Rodio. Era probabilmente divisa in due parti, l'una concernente l'Europa, l'altra l'Asia (in cui era compresa la Libia), ciascuna con numerazione di libri propria. Conteneva, oltre alle indicazioni geografiche, notizie varie su luoghi di culto, leggende e fatti storici: fra le fonti, Erodoto, Eforo, Teopompo, Pitea ed Eratostene.

È stata attribuita a questo S. dagli eruditi secenteschi L. Holstein e I. Voss la periegesi in trimetri giambici pubblicata da D. Hoeschel nel 1600 da un codice Palatino (oggi Vaticano 142) del sec. XV e da un apografo (del Casaubon) del cod. Parigino 443 Suppl. del sec. XII. Questa attribuzione, come quella del Hoeschel a Marciano di Eraclea, è dimostrata falsa dal testo medesimo, che dedicato a un re Nicomede di Bitinia e presupponendo la conoscenza della prima redazione della cronaca di Apollodoro di Atene (pubblicata circa il 140 a. C.), nonché la fine del regno di Pergamo (133), si rivela scritta tra il 130 e il 115 circa a. C. e perciò dedicata più precisamente a Nicomede II. L'autore, ignoto, sembra provenire dall'Asia Minore. La periegesi non ci è pervenuta integra: contiene solo una parte della descrizione di Europa, ma è ulteriormente allargata dall'anonimo prosastico Periplo del Ponto Eussino, che ne deriva. Nel proemio sono indicate dall'autore stesso le fonti. Ma Eratostene, che pure vi viene indicato, ha assai poca importanza per la struttura generale dell'opera, che ignora le scoperte di Pitea da lui utilizzate; mentre gran parte del materiale, in cui abbondano riferimenti storici, soprattutto sulle fondazioni di città, deriva da Eforo. La forma letteraria, in cui si conferma il passaggio del trimetro a verso didattico, deriva da Apollodoro.

I testi in C. Müller, Geographi graeci minores, I, Parigi 1855; cfr. anche per la bibl. anteriore, H. Berger, Gesch. di wissentschaftl. Erdkunde der Griechen, 2ª ed., Lipsia 1903; Fr. Gisinger, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III A, col. 661 segg.; L. Pareti, Quando fu composta la periegesi del Pseudo-Scimno, in Saggi di storia antica e di archeologia offerti a G. Beloch, Roma 1910, p. 1330 segg. (cfr. del med. Atti della R. Accad. scienze di Torino, XLV [1910], p. 3 segg.).

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