SCIPIONE Nasica, Publio Cornelio

Enciclopedia Italiana (1936)

SCIPIONE Nasica, Publio Cornelio (P. Cornelius Cn. f. Scipio Nasica)

Alfredo Passerini

Il cognome, che restò a un ramo degli Scipioni significa "dal naso aquilino". Nel 204, giovanissimo, Nasica fu scelto come vir bonorum optimus per andare incontro ad Ostia al simulacro della Magna Mater di Pessinunte. Fu edile curule nel 197; pretore nel 194, e riportò molte vittorie nella Spagna sui Lusitani e sui Turdetani. Dopo un insuccesso elettorale, fu console nel 191, e sconfisse per sempre i Galli Boi: del suo trionfo è ricordo nei Fasti. Coi rovesci subiti dal partito degli Scipioni tramontò anche la sua fortuna: nel 189 e nel 184 fu respinto come candidato alla censura. Non divenne mai veramente popolare, nonostante i molti meriti.

F. Münzer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, col. 1494; Suppl. III col. 331; P. Fraccaro, in Studi storici per l'antichità class., IV (1911), pp. 80, 304; E. pais, Fasti triumphales populi Rom., Roma 1920, p. 140.