SCOLOPENDRIO

Enciclopedia Italiana (1936)

SCOLOPENDRIO

Adriano Fiori

. Felce denominata dai Greci σκολοπένδριον e dai latini Scolopendrium dal paragone con l'animale detto Scolopendra o Millepiedi, per la disposizione dei sori nella pagina inferiore della foglia. Il Mattioli sostiene che questa pianta sia la Phillitide di Dioscoride, e identifica il vero Scolopendrio con l'Aspleno dei Greci o "Cetrach" degli Arabi, in italiano Cedracca ossia Ceterach officinarum. Comunemente si chiama anche Lingua cervina od Erba mula, in francese "Langue de cerf", in tedesco "Hirschzunge" e botanicamente Scolopendrium vulgare Sm. - Asplenium scolopendrium L. - Phyllitis scolopendrium Newm. È questa una felce assai diffusa, che nasce nei luoghi ombrosi, nelle incavature delle rupi, sui vecchi muri e nelle caverne; da un breve rizoma emette più foglie con lamina lanceolata, linguiforme, intera, avente alla base due orecchiette rotonde, le foglie sporifere presentano al disotto dei sori lineari trasversali, con indusio bivalve. Tali sori furono paragonati dai vecchi botanici a vermiciattoli. In altri tempi era compresa nella farmacopea e usavasi come rimedio astringente e vulnerario. Nella regione mediterranea vi è anche lo S. hemionitis Lag. o Hemionitide degli antichi botanici, distinto da foglie più brevi, scavate a cuore alla base e quivi con due orecchiette divaricate e spesso lobate. Altre 4 specie sono proprie del Brasile meridionale e Paraguay, una del Messico e Guatemala ed una dell'India interna e Yün-nan.