SCOUTISMO

Enciclopedia Italiana (1936)

SCOUTISMO

Lando Ferretti

. Per iniziativa del generale sir R. S. S. Baden-Powell sorse in Inghilterra, nel 1908, l'organizzazione dei boy scouts, con il compito di preparare i giovani, fino dai primi anni, ai doveri del cittadino. Sebbene dichiarato apolitico e amilitare, il movimento "scoutista", con lo sviluppare negli adolescenti un alto senso dell'onore, col suscitarne lo spirito d'iniziativa, con l'irrobustirne il corpo in campeggi e altri esercizî virili, costituì sin dagl'inizî un ciclo completo d'istruzione premilitare, suddiviso in tre sottocicli secondo l'età dei "ragazzi": dagli 8 agli 11 anni; dagli 11 ai 17; dai 17 in su.

Con questa istituzione, l'Inghilterra completava il complesso degl'istituti tendenti a fornire quadri idonei all'impero sempre più grande. Lo sport, infatti, che verso il 1830 era entrato come elemento fondamentale di preparazione fisica, di scuola della volontà, nei colleges d'antica fama, e si era poi da questi diffuso nelle altre scuole e nella nazione intera, non comprendeva quel tecnicismo premilitare che dello "scoutismo" invece costituisce l'essenza. Lo scoutismo proibisce, peraltro, ai suoi iscritti di munirsi delle armi usate dagli eserciti nazionali. I procedimenti che conducono agli scopi dell'istituzione sono: educazione tecnica, educazione fisica, educazione psichica. Le stesse statistiche inglesi parlano di 100.000 "scouts" partecipanti alla guerra mondiale, 10.000 dei quali caddero sul campo. Altri 23.000 fecero servizio di guardacoste in sostituzione d'altrettanto personale militare mobilitato. Del resto, anche i regolamenti dell'istituzione sono espliciti in proposito: attraverso la formazione del carattere, lo sviluppo dell'intelligenza, il culto della praticità, la salute fisica, lo scoutismo ha, come fine, di preparare i suoi membri a servire lo stato.

Le esercitazioni dei boy scouts si fanno all'aria aperta, nei boschi, sui monti, lungo le rive del mare: esse tendono ad abituare i giovani a superare, solo con le proprie forze e il consiglio del camerata più anziano, le difficoltà d'ogni genere, a scoprire le proprie attitudini e ad affinarle con spontanea specializzazione.

Il movimento scoutista si diffuse rapidamente in tutto il mondo. In Italia esso sorse nel 1912 per iniziativa di Carlo Colombo e sotto gli auspici di S. M. il re e dei Ministeri della guerra, della marina, degli esteri, delle colonie e della pubblica istruzione. Oltre al corpo dei "giovani esploratori" si ebbero in Italia anche gli "esploratori cattolici", sino a quando gli aderenti a queste, come ad altre istituzioni sorte per l'educazione dei giovani, non entrarono a far parte dell'Opera Nazionale Balilla.

Bibl.: Oltre agli scritti dello stesso Baden-Powell, v.: F. Romagnoli, Scoutismo, Milano 1916; A. Vuibert, Les boy-scouts, Parigi 1926; R. P. Sevin, Le scoutisme, ivi 1930.