SELVA NERA

Enciclopedia Italiana (1936)

SELVA NERA (A. T., 56-57)

Arrigo Lorenzi

Catena montuosa della Germania di SO., nota nell'antichità dapprima col nome celtico di Abnoba, poi con quello di Marciana che si trova nella Tabula Peutingeriana e durò sino al sec. XI; ma, come pare, già nel 763 era anche chiamata Silva Nigra, a cagione dell'imponente tono scuro dei suoi abeti. Il ceppo della montagna è formato da resti del ripiegamento orogenico Varisco, più o meno metamorfosati da intrusioni granitiche, sui quali si deposero sedimenti mesozoici. Quattro sono i massicci granitici (a S. quelli del monte Belchen e di Hammereisenbach, quello di Triberg alle scaturigini della Brigach e a N. i graniti tra Achern e Gernsbach) tra i quali giacciono rocce gneissiche attraversate da porfidi, che formano la principale massa cristallina. A N. del Belchen, vi è una larga zona di grovacche e di argilloscisti del Carbonico. Le arenarie variegate, scarse a S., occupano invece a N. circa due terzi della superficie.

Posta a levante dell'alto Reno, con direzione di NNE. su una base di circa 7000 kmq., dalla valle trasversale che il Reno percorre sino a Basilea, a N. fra Durlach e Pforzheim va a degradare sulle colline del Neckar.

Ripide le falde con le quali si eleva sulla pianura renana occupante l'infossamento tettonico che la separa dai Vosgi; dolce invece è l'opposto declivio scendente sui ripiani della Svevia.

Se per i caratteri essenziali la Selva Nera si può dire una copia dei Vosgi, d'altra parte ne differisce per i dossoni, larghi e spianati, coi quali culmina.

Le altezze vanno diminuendo da mezzodì a settentrione (Belchen, 1415 m., e Feldberg, 1494 m., a S., Kandel, 1241 m., nella parte mediana; Hornisgrinde, 1164 m., a N.).

Sulle pendici verso la pianura renana e sul vulcano estinto del Kaiserstuhl si coltiva la vite; nelle zone dove affiora l'arenaria variegata si estendono le selve acifolie con l'economia forestale. Invece nella parte mediana della montagna la popolazione vive dell'agricoltura, completando i mezzi di sussistenza con la lavorazione del legno (industria degli orologi a Furtwangen). Nella parte meridionale la maggior elevazione della montagna è cagione della prevalenza della selvicoltura e della pastorizia nei confronti dell'agricoltura.

Importanti le stazioni di acque termo-minerali (Baden, Wildbad, Rippoldsau, Badenweiler). Le comunicazioni trasversalmente alla montagna sono difficili a settentrione, dove vi sono valli longitudinali, alquanto più facili nella parte mediana e in quella meridionale. (V. tavv. LXV e LXVI; e v. anche baden; germania).

Bibl.: L. Neumann, Der Schwarzwald, Bielefeld e Lipsia 1925.

TAG

Tabula peutingeriana

Selvicoltura

Agricoltura

Gneissiche

Pforzheim