Castellitto, Sergio

Lessico del XXI Secolo (2012)

Castellitto, Sergio


Castellitto, Sergio. – Attore e regista italiano (n. Roma 1953). Si è affermato come attore versatile, la cui sensibilità, non disgiunta da una carica ironica, si è espressa in ruoli sia drammatici sia grotteschi, come quello di Libero Burro (1999), suo esordio nella regia cinematografica. Dal 2000 in poi ha intensificato le partecipazioni a film d’autore, lavorando in film francesi come Va savoir (2001; Chi lo sa?), sotto la direzione di J. Rivette, ma senza tralasciare il cinema italiano. Infatti, ha fornito in Concorrenza sleale (2001), di E. Scola, il saporoso ritratto di un commerciante di tessuti ebreo-romano acerrimo concorrente di un negoziante di stoffe cattolico, e milanese, durante il periodo delle leggi razziali fasciste. Ma è con M. Bellocchio che C. ha dato prova di intensità e sottigliezza nell’interpretare in L’ora di religione (2002) la crisi creativa e familiare di un uomo alle prese con la canonizzazione della madre uccisa dall’altro figlio malato di mente, e nel dare corpo allo spaesamento e alle inquietudini di un regista in fuga da se stesso in una vicenda dal sapore pirandelliano ambientata in Sicilia, per Il regista di matrimoni (2006). In Caterina va in città (2003) è tornato ai toni della commedia grottesca, in un film che dipinge la condizione sociale e politica di una Italia piccolo-borghese distorta da compromessi e ipocrisie. Si è poi cimentato nuovamente come regista e interprete in Non ti muovere (2004), tratto dall’omonimo romanzo di M. Mazzantini. Con La stella che non c’è (2006) di G. Amelio ha tratteggiato la figura di un perito industriale inviato in Cina per la manutenzione di un impianto industriale e indotto dall’incontro con una giovane interprete cinese a interrogarsi sulla propria identità e sul valore delle relazioni umane in un mondo sempre più alienato dalla globalizzazione. Nel 2010 è tornato alla regia dirigendo e interpretando La bellezza del somaro, stralunata sarabanda tra equivoci e teneri rapporti generazionali tra padri inadeguati e adolescenti più maturi degli adulti. Nel 2012 ha girato il suo quarto film da regista, ancora sulla base di un romanzo di Mazzantini, Venuto al mondo.

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