SETIT

Enciclopedia Italiana (1936)

SETIT (A. T., 116-117)

Giuseppe Stefanini

Fiume dell'Africa Orientale tributario del Nilo, con uno sviluppo di 760 km. e un bacino di 77.000 kmq. di area. Nasce col nome di Takkazè tra l'Uadla e il Lasta dalle montagne trappiche di Santara (m. 3200), e attinge acque dai gruppi elevatissimi del M. Gunà (m. 4251) e del M. Miza (m. 3670) presso Debra Sina e dell'Abuna Josef (m. 4190) presso Lalibelà. Quei primi monti ne separano il bacino sorgentizio dal bacino del Lago Tana e dell'Abai, l'ultimo fa parte del ciglione orientale dell'altipiano, che scende a oriente sulla depressione dancala. Nel suo primo tratto il Takkazè scorre da S. a N. tra il Beghemeder e il Lasta, cioè fra l'Amhara e il Tigrè, e sul margine o presso il margine orientale del suo bacino corre la cosiddetta strada dei re, la carovaniera che congiunge i regni meridionali e in particolare lo Scioa, con Adua e Axum. Lungo questa strada si schierano centri notevoli, come Quoram presso il Lago Ascianghi, Scelicot, Adagà Amus, Adigrat.

Sulle montagne costituenti il margine occidentale del bacino il principale centro è Gondar. In questo primo tratto il Takkazè riceve importanti tributi sia da sinistra, sia da destra; e tra questi ultimi specialmente notevoli lo Tsellarì, nel cui bacino è Socota e il Geva o Gabat che nasce presso Adigrat e nel cui bacino, sulle alture, trovasi Macallè.

Giunto all'altezza di questa località, il Takkazè volge con ampia curva a NO., girando attorno al massiccio del Semien e dello Zellemtì, che col M. Ancua o Ras Dascian (m. 4620) raggiunge la massima altitudine di tutta l'Etiopia. Qui riceve da sinistra diversi tributarî (Mai Deguignò, Calima) che gli recano le acque di queste montagne e di quelle dello Tsegghedè (m. 3150).

A partire dalla quota di circa 650 m. il fiume comincia a segnare, per un tratto di circa 150 km., il vecchio confine tra la Colonia Eritrea e l'Abissinia; esso volge gradatamente a O. e riceve da sinistra il Sittona e l'Adamò, da destra il Tobohò. Alla confluenza di questo entra nella pianura dei Cunama, dove assume il nome di Setit; a Ombrega presso Om Ager a una quota di circa 500 m., penetra poi nel Sudan Anglo-Egiziano dirigendosi verso l'Atbara, nel quale confluisce presso Tomat.

Nel suo corso superiore e medio il fiume (Takkazè) ha acqua quasi tutto l'anno, nella bassa valle (Setit) è attivo durante due o tre mesi, nei quali è generalmente inguadabile a causa delle copiose piogge estive dell'altipiano, ma anche nella stagione asciutta l'acqua del subalveo affiora qua e là ed è sempre raggiungibile con pozzi poco profondi. La portata media del Setit si calcola a un centinaio di metri cubi, con massimi di 1700 mc.

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