BAGLIONI, Silvestro

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963)

BAGLIONI, Silvestro

Astorre Baglioni

Nacque a Belmonte Piceno, nell'Ascolano, il 30 dic. 1876, da modesta famiglia di agricoltori. Conseguì la laurea in medicina e chirurgia presso l'università di Roma nel 1902. Interessato alla ricerca fisiologica, si era recato, ancora studente, a Jena, presso l'istituto fisiologico diretto dal prof. Max Verworn, per trascorrervi i due semestri 1899-1900. Successivamente, dal 1902 al 1904, fu assistente del Verworn, che si era trasferito a dirigere il laboratorio fisiologico dell'università di Göttingen. Rientrato in Italia, nel 1904 il B. fu nominato aiuto nel gabinetto di fisiologia sperimentale di Genova e, nel 1905, coadiutore presso l'istituto di fisiologia di Napoli diretto da Filippo Bottazzi: qui egli conseguì la docenza in fisiologia sperimentale e svolse, negli anni 1905 e 1906, attività di ricerca nella sezione fisiologica del laboratorio internazionale presso la stazione zoologica, producendo originali lavori di fisiologia comparata. Alla fine dei 1906 il B. venne nominato aiuto presso l'istituto di fisiologia di Roma, diretto da Luigi Luciani, e nel 1913 vinse il concorso per la cattedra di fisiologia umana a Sassari. Nel 1917, incaricato dalla direzione generale dell'Aeronautica di eseguire esperienze di psicofisiologia del volo per determinare l'attitudine fisica degli aspiranti aviatori, propose l'istituzione dei gabinetti psicofisiologici per l'aviazione, indicando i metodi di ricerca e i criteri per la scelta del personale adibito a tali ricerche. Chiamato nello stesso anno 1917 a dirigere l'istituto di fisiologia dell'università di Pavia, nel 1918 successe al maestro Luciani nella direzione dell'istituto di fisiologia umana dell'università di Roma, che lasciò nel 1950, per raggiunti limiti di età.

Il B. fu socio di numerose accademie e società italiane e straniere, quali l'Accademia dei Lincei, la Società italiana delle Scienze (detta dei XL), l'Accademia medica di Roma (della quale fu presidente dal 1931 al 1935), la K. Deutsche Akademie der Naturforscher di Halle, la Svenska Läkare Sällkapet di Stoccolma. Morì a Roma il 30 luglio 1957.

L'attività scientifica del B. si svolse prevalentemente nei diversi campi della fisiologia con l'applicazione dei metodi sperimentali più fini della morfologia, della fisica, della chimica e della psicologia. In particolare, egli si occupò di fisiologia generale dei centri nervosi, di fisiologia comparata, di fisiologia della respirazione, di fisiologia dell'alimentazione, di fisiologia dell'udito e della fonazione.

Nel campo della fisiologia dei centri nervosi, basandosi sull'osservazione fatta nel 1900 presso l'istituto fisiologico di Jena che alcuni veleni esplicano la loro azione in modo elettivo sui meccanismi sensitivi (stricnina), mentre altri la esplicano sui meccanismi motori (fenolo) del midollo spinale, estese la ricerca ai centri del bulbo e della corteccia, e poté introdurre un nuovo metodo di indagine nella fisiologia dei centri, detto della stimolazione chimica localizzata e circoscritta: tale metodo consentì allo stesso B. e ai suoi allievi di stabilire, in un centinaio di ricerche, la natura specifica dei diversi centri nervosi e di acquisire quindi dei dati importanti anche dal punto di vista della fisiopatologia (epilessia riflessa). Un altro capitolo della fisiologia dei centri brillantemente affrontato dal B. è quello delle leggi che regolano i riflessi, secondo la natura e la zona periferica degli stimoli che li provocano. Egli riuscì per primo a isolare e far sopravvivere l'asse cerebro-spinale degli anfibi, allestendo in tal modo il cosiddetto "preparato centrale", oggi noto nella moderna trattatistica fisiologica con il suo nome, che gli consentì di stabilire le condizioni generali della sopravvivenza dei centri, identificate nel particolare fabbisogno di ossigeno libero e in ben determinate proprietà fisico-chimiche delle soluzioni di soggiorno del preparato. Lo studio del preparato centrale permise inoltre al B. di stabilire un'altra proprietà dei centri stessi, quella della loro particolare labilità funzionale agli urti (stimoli meccanici), chiarendo in tal modo un vecchio pregiudizio di alcuni fisiologi circa una presunta ineccitabilità dei centri. Inoltre, sempre servendosi del preparato centrale, mediante un adatto dispositivo tecnico di pile termoelettriche, il B. riuscì a dimostrare che l'attività centrale è accompagnata da evidenti fenomeni esotermici. Con un'altra serie di ricerche condotte sugli anfibi, sui pesci e su altri animali, dirette ad analizzare i vari fattori che concorrono alle funzioni riflesse dei centri spinali e bulbari, il B. giunse alla scoperta della legge che i movimenti riflessi rappresentano reazioni perfettamente adeguate alla natura degli stimoli e alla zona riflessogena sulla quale essi vengono ad agire.

Nel campo della fisiologia comparata, particolarmente importanti furono le ricerche del B. riguardanti l'azione fisiologica dell'urea che condussero a riconoscere in tale sostanza, fino ad allora considerata come un prodotto chimico di rifiuto, un paraormone dotato di particolare azione eccitante e regolatrice dell'attività cardiaca e respiratoria in tutti i vertebrati. Inoltre, con ricerche compiute con vari metodi sui teleostei, il B. dimostrò l'importanza della vescica natatoria dei pesci come organo di senso connesso con l'organo labirintico, i cui eccitamenti periferici provocano in via riflessa movimenti locomotori che tendono a ricondurre l'animale alla falda d'acqua del suo habitat normale. Ancora, il B. riuscì a dimostrare la differente composizione chimica, malgrado la stretta parentela embriologica e morfologica, degli organi elettrici rispetto ai muscoli nei pesci, che è alla base delle particolari funzioni di tali formazioni. Studiando il meccanismo respiratorio periferico e centrale dei pesci, mediante l'applicazione combinata delle osservazioni dirette e delle registrazioni grafiche, il B. scoprì come alla base di tale meccanismo vi sia un complesso speciale di movimenti e di congegni valvolari, che sono in grado di assicurare agli animali che vivono in acqua una perfetta rinnovazione del mezzo respiratorio. Infine, sono da ricordare le ricerche compiute dal B. sugli organi di senso olfattivi, visivi e tattili di numerosi cefalopodi e pesci (Octopus vulgaris e Balistes capriscus).

Importanti contributi sperimentali furono dati dal B. alla fisiologia della respirazione, riguardanti soprattutto il meccanismo respiratorio della rana (argomento trattato dal B. nel suo primo lavoro, compiuto a Jena nel 1899-1900) e del coniglio (nei nervi frenici di tale animale dimostrò l'esistenza di vie afferenti che provvedono a un importante riflesso respiratorio, analogo a quello già dimostrato nel vago), gli effetti della stimolazione dei vaghi polmonarí, la fisiologia comparata dei movimenti respiratori dei vertebrati. Per lo studio della meccanica respiratoria dell'uomo, il B., nel 1928, ideò un nuovo apparecchio, il "toracopneumografo", che, consentendo l'esame dei movimenti respiratori delle diverse zone del torace e dell'addome, ha reso possibili varie ricerche anche in campo fisiopatologico.

Gli studi sperimentali biochimici compiuti dal B. nella fisiologia dell'alimentazione misero in evidenza il valore nutritivo per l'uomo e per gli animali delle proteine dei cereali di consumo nazionale (farina di mais e di frumento), in particolare del glutine del frumento. Egli dimostrò inoltre l'importante significato alimentare del vino e dell'uva, dell'olio di oliva, delle frutta fresche e conservate, dei vari generi cosiddetti voluttuari. Mediante l'applicazione di nuovi metodi di analisi microchimica, egli contribuì poi, insieme ai suoi allievi, all'impostazione e alla soluzione dei problemi del metabolismo interno dei processi nutritivi.

Gli studi del B. sulla fisiologia dell'udito e della fonazione riguardarono specialmente l'influenza dei suoni esterni sull'altezza dei suoni prodotti nel linguaggio, le differenze tonalí delle varie gamme musicali dei diversi popoli e, soprattutto, i vari argomenti che sono alla base della fonetica sperimentale. Applicando i nuovi metodi dell'elettroacustica, riuscì a risolvere alcuni importanti problemi della funzione dell'organo acustico: egli escogitò anche un nuovo metodo per l'esame funzionale degli organi di senso dell'orecchio interno (labirinto acustico e non acustico), basato sulla stimolazione sonora di determinate zone cutanee adiacenti al meato uditivo (trasmissione ossea).

Particolarmente negli ultimi anni della sua attività il B. coltivò con amore la storia delle scienze, in particolare di quelle mediche e biologiche. Sono da ricordare soprattutto il contributo al volume L'Italia e la scienza, edito da G. Barbagli Petrucci, Firenze 1932, sullo sviluppo storico della biologia medica in Italia; la pubblicazione, con nota introduttiva ed esegetica, del Codice 4182 della Bibl. Casanatense, Theatrum Sanitatis, Libreria dello Stato, 1940; infine, la preparazione e la pubblicazione, in 2 volumi, dell'Epistolario di Giacinto Cestoni ad Antonio Vallisnieri,con un'ampia introduzione e numerose note esplicative, edita nel 1940-41 a cura dell'Accademia d'Italia, come prima opera della nuova serie "Classici della Scienza". Il B. fondò e diresse i periodici: Fisiologia e medicina (1930, in collaborazione con M. Mitolo dal vol. XVI, n. 3) e Il problema alimentare, 1931-1942.

Tra i più importanti lavori scientifici del B. si ricordano: Zur Genese der reflectorischen Tetani,in Zeitschr. f.allg. Physiol., II(1903), pp. 556-562; La fisiologia del midollo spinale allungato, ibid., IV (1905), pp. 384-437; Die Bedeutung des Harnstoffes bei den Selachiern, in Zeltrabl. f.Physiol., XIX (1905), pp. 385-388; Die Bedeutung der Harnstoffes als chemiche Lebensbedingung für das Selachierherz, in Zeitschr. f. allg. Physiol., VI (1906), pp. 213-216; Beiträge zur allgemeinen Physiologie des Herizens,II, L'azione fisiologica dell'urea sul cuore dei vertebrati, ibid.,pp. 481-492 (in coll. con G. Federigo); Zur Physiologie der Schwimmblase der Fische, ibid., VIII (1908), pp. 1-80; Il nesso tra le condizioni esterne e la forma e la funzione di alcuni organi nei pesci, II,Vescica natatoria, in Monitore zool. ital., XIX (1908), pp. 200-207; Azione di alcune sostanze chimiche sulle zone eccitabili della corteccia cerebrale del cane, in Arch. di fisiol., VI (1909), pp. 240-249; Ein Nervenmuskelpräparat von Rochen, in Zeitschr. f. biol. Techn. u. Method., I(1909), pp. 374-376; Contributi alla fisiologia generale dei centri nervosi. Ricerche sull'asse cerebro-spinale isolato di "Bufo vulgaris", in Zeitschr. f.allg. Physiol.,IX (1909), pp. 1-54; Zur Physiologie der Schwimmblase der Fische, ibid., X (1910), pp. 145-149; Sull'eccitabilità delle zone motrici corticali agli stimoli artificiali. Risposta a S. S. Maxwell, in Arch. di fisiol., VIII (1910), p. 176; Sull'azione elettiva della stricnina su determinate parti del sistema nervoso centrale, in Arch. di farmacologia sperimentale e scienze affini, X (1911), pp. 204-206; Movimenti respiratori e fonazione, in Arch. Néerl. de Physiol. de l'Homme et des Animaux, VII (1922), pp. 484-487; I fattori fisiologici della parola, in Rend. d. Istit. marchig. di scienze, lettere e arti, II (1926), pp. 11-19; Metodo per l'esame funzionale degli organi di senso dell'orecchio interno (labirinto acustico e non acustico), in Rend. d. R. Accad. d'Italia, s. 7, I (1940), pp. 677-681.

Bibl.: G. Amantea, In memoria di S. B.,in Il Policlinico, sez. pratica, LXIV, 45 (1957), pp. 1694-1696; G. Martino, In memoria di S. B., in Rend. Accad. Naz. dei XL, LXXX (1957), pp. 1-11; M. Mitolo, S.B., fisiologo. Commemorazione tenuta il 1° sett. 1957 in Belmonte Piceno, Palo del Colle 1957 (con ampia bibl.).

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