Agnello Hornby, Simonetta

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Scrittrice italiana naturalizzata britannica (n. Palermo 1945). Conseguito il dottorato in Giurisprudenza, nel 1967 ha lasciato l’Italia per trasferirsi dapprima negli Stati Uniti, poi in Zambia e dal 1972 nel Regno Unito (Londra). Qui ha co-fondato lo studio legale Hornby and Levy, specializzato in diritto di famiglia e dei minori. Negli anni H. ha insegnato diritto dei minori all’università di Leicester e ha presieduto lo Special Educational Needs and Disability Tribunal. L’esordio letterario risale al 2002, quando con La mennulara ha raccontato la Sicilia della sua infanzia, ottenendo diversi riconoscimenti (tra cui il Premio Stresa di Narrativa). Da allora ha pubblicato altri quattro romanzi (perlopiù familiari e ambientati in Sicilia): La zia marchesa (2004), Boccamurata (2007), Vento scomposto (2009) e La monaca (2010). Tra le sue pubblicazioni successive vanno citati i libri di ricette Un filo d’olio (2011), La cucina del buon gusto e, con la sorella Chiara Agnello Hornby, La pecora di Pasqua, entrambi del 2012, mentre nel 2013 la scrittrice è tornata alla narrativa con Il veleno dell'oleandro; sono dello stesso anno Il male che si deve raccontare. Per cancellare la violenza domestica, raccolta di cinque racconti realizzata con M. Calloni come atto di denuncia contro le violenze domestiche, e il romanzo dalla vena fortemente autobiografica Via XX Settembre. Tra le sue pubblicazioni più recenti vanno segnalate: entrambe del 2014, La mia Londra, testo tra autobiografia e racconto dei luoghi più amati della capitale inglese, e Il pranzo di Mosè; il romanzo Caffè amaro (2016), densa riflessione sull'oggi; Nessuno può volare (con G. Hornby, 2017); il libro per ragazzi Rosie e gli scoiattoli di St. James (con G. Hornby, 2018); Siamo Palermo (con M. Cuticchio, 2019); La nostra Londra (con G. Hornby, 2020); Piano nobile (2020); Punto pieno (2021); La cuntintizza. Piccole ragioni della bellezza del vivere (con C. Gravina, 2022); Era un bravo ragazzo (2023).

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