Frontale, sindrome

Dizionario di Medicina (2010)

frontale, sindrome


Insieme dei sintomi neurologici e psichici dovuti a lesione anatomica del lobo frontale del cervello: tumori (primitivi e metastatici), atrofia, emorragie e infarti, ascessi batterici o amebici, localizzazioni f. di infezioni da toxoplasma, citomegalovirus, germi opportunisti in pazienti immunocompromessi, ecc.

Anatomofisiologia

La corteccia frontale occupa nell’uomo il 30% del cervello, molto più che in qualsiasi primate. Le aree della corteccia frontale sono deputate: all’attività motoria con connessioni alle zone sensitive; alla rotazione controlaterale degli occhi e della testa; all’espressione verbale orale, compreso il movimento delle labbra e degli organi di fonazione, a partenza dall’area di Broca dell’emisfero dominante; all’inizio di movimenti pianificati, al controllo delle operazioni mentali, alle emozioni (componenti frontali del sistema limbico).

Disturbi motori

Lesioni della parte posteriore del lobo frontale provocano paralisi spastica della metà faccia e degli arti controlaterali. La spasticità in tali distretti può essere più o meno accentuata (a seconda della zona interessata), eventualmente accompagnata da riflessi di suzione e prensione forzata. Le lesioni delle aree motorie supplementari provocano compromissione di sequenze motorie coordinate controlaterali, mutismo, eminattenzione, mentre quelle dei movimenti oculari paralisi dei movimenti di rotazione degli occhi. Quando le lesioni sono bilaterali, si osserva tetraplegia. Se sono interessate le cosiddette zone prefrontali, intervengono disturbi visivo-motori, aprassia nella marcia, con i piedi che sembrano bloccati al suolo.

Disturbi sfinterici

L’incontinenza interviene nelle lesioni frontali del giro superiore, sia a destra che a sinistra, con perdita del controllo sfinterico (minzione e defecazione). Il paziente non percepisce infatti lo stato di riempimento dei visceri, è indifferente all’incontinenza, talvolta a disagio per le conseguenze.

Disturbi cognitivi e alterazioni del comportamento

Le lesioni dei lobi frontali provocano alterazioni della personalità, indifferenza al prossimo, disforia, inattitudini sociali. Viene dunque meno l’autocontrollo che guida le strategie personali per risolvere i problemi e si compie un’analisi errata degli stessi. Il paziente con sindrome f. perde l’iniziativa, è inerte, parla poco e risponde in modo non pertinente; non è preoccupato, non è ansioso per se stesso e per gli altri. Se il danno è bilaterale vi è una riduzione di tutte le attività psicomotorie. La sindrome f. è stata ed è tuttora oggetto di infiniti studi; essendo le funzioni del lobo frontale molteplici, non può essere unitaria l’interpretazione di tale patologia; si può tuttavia affermare che tale sindrome rispecchia il venir meno delle più evolute funzioni cerebrali dell’uomo, quelle cioè che rapidamente ed efficacemente lo orientano nella decisione e nella prassi.