Sintassi

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

sintassi

Domenico Russo

Le regole che strutturano una lingua

La sintassi studia la struttura della frase, i suoi elementi e i procedimenti che esprimono i rapporti fra le idee, sia in una singola frase (sintassi della frase) sia in un periodo costituito da più frasi (sintassi del periodo)

Le categorie

L’etimologia del termine sintassi rinvia alla parola greca syntàxis formata da syn- «con, insieme» e tàxis «sistemazione»: il suo senso è dunque «sistemare insieme, dare una disposizione a un insieme di elementi». Studiare la sintassi di una lingua vuol dire studiare i suoi aspetti più profondi perché riguardano le diverse relazioni che si possono stabilire tra le idee contenute nei significati grammaticali delle parole.

Nelle lingue di tutto il mondo esistono diversi tipi di significati grammaticali o categorie grammaticali (grammatica), quali sono per esempio il caso, l’aspetto, la diatesi e così via. Il loro contenuto è quasi del tutto privo di riferimenti a realtà concrete e tuttavia senza i contenuti delle categorie grammaticali non ci sarebbe una sola frase sensata. Vediamo di cosa si tratta guardando alle relazioni tra le parole che le diverse categorie esprimono.

Deissi, quantità, genere

Relazioni deittiche. I significati grammaticali che si raccolgono nella categoria grammaticale della deissi sono quelli che collegano le parole in una frase, le frasi tra loro e con la situazione comunicativa. Lo sono i pronomi personali (io, tu, egli...), i pronomi dimostrativi (questo, quello, ecc), gli avverbi di luogo (qui, , ...) e quelli di tempo (ora, domani...).

Relazioni di quantità. Tutte le lingue presentano la categoria grammaticale del numero che usiamo per esprimere la quantità delle cose di cui parliamo, il singolare per l’unità, il plurale per la pluralità, ma alcune prevedono il duale per le coppie, il triale per le terne, e così via.

Relazioni di genere. Grazie alla categoria del genere nomi, aggettivi, pronomi, alcuni numerali e alcune forme verbali possono essere distinti in maschili, femminili (come in italiano) e anche neutri (come in tedesco) senza che ci sia una vera corrispondenza tra il genere grammaticale e il genere naturale: in italiano, per esempio, diciamo la scimmia anche se è uno... scimmio! e quel che in una lingua è maschile in un’altra può essere femminile, come succede per esempio al sole, maschile in italiano ma femminile in tedesco: die Sonne.

Tempo, modo, aspetto

Relazioni temporali. Tutte le lingue hanno modo di esprimere l’importantissima categoria grammaticale del tempo grazie a cui riusciamo a far capire ai nostri interlocutori quando è avvenuto il fatto che stiamo raccontando.

Relazioni modali. Un contenuto linguistico essenziale nelle relazioni umane è quello legato all’atteggiamento di chi parla nei confronti di ciò che dice. Nelle lingue europee, per far sapere che stiamo affermando, oppure ipotizzando, oppure ancora se quello che stiamo dicendo lo poniamo come condizione, usiamo i diversi modi verbali: indicativo, congiuntivo, condizionale e così via.

Relazioni aspettuali. Ogni lingua esprime – alcune in modo più esplicito, come il russo e le lingue slave, altre meno, come l’italiano – un genere di idee molto particolare. È la categoria grammaticale che si chiama aspetto che ci dice di quale tipo è l’azione o l’evento di cui parliamo: se è un’azione che comincia (la sera mi addormento piano piano), che dura (dormo saporitamente), che sta durando (sto scrivendo una lettera), che sta per finire (il suo entusiasmo si affievolì presto), che finisce o che è già finita (il lupo se la mangiò), che si ripete (applaudirono lungamente), che è attenuata (mangiucchiava qualcosa), secondo una ricchezza di sfumature di grande interesse, come quando diciamo per esempio bell’e fatto per dire «è fatto del tutto».

Soggetto, predicato, complementi

Tutte le lingue presentano tre grandi funzioni sintattiche: il soggetto, il predicato e i complementi. Per far capire quale sia la funzione sintattica dell’idea espressa da un nome tra gli altri della frase molte lingue adottano un complesso sistema fisso di desinenze. Questo sistema prende il nome di declinazione o sistema dei casi e gli studenti italiani lo incontrano quando studiano il greco, il latino o il tedesco. Proprio per la natura profonda e astratta delle idee studiate dalla sintassi questa parte degli studi linguistici (linguistica) ha sempre attratto l’interesse di filosofi, logici e matematici, tutti campi di studio che hanno trovato nei complessi lavori del linguista americano Noam Chomsky il punto di sintesi più alto finora conseguito.

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