PETTY, Sir William

Enciclopedia Italiana (1935)

PETTY, Sir William

Anna Maria Ratti

Economista e statistico, nato a Romsey (Hampshire) il 26 maggio 1623 e morto a Londra il 16 dicembre 1687. Imbarcatosi giovanissimo come mozzo su una nave mercantile e arenatosi sulle coste francesi, ottenne per il suo precoce ingegno di essere ammesso al collegio dei gesuiti di Caen. Studiò quindi scienze naturali e medicina in Olanda, a Parigi (dove fu in contatto con T. Hobbes) e in Inghilterra e fu professore di anatomia all'università di Oxford. Nel 1652 fu nominato medico generale dell'armata inglese in Irlanda e, dopo la conquista dell'isola, fu da Cromwell incaricato della stima e della ripartizione delle proprietà irlandesi confiscate, opera che egli condusse con metodo, ma in cui anche si arricchì notevolmente. Dopo la restaurazione, preso ormai interesse ai problemi economici e sociali, si dedicò soprattutto allo studio, nonostante che durante il regno di Carlo II fosse investito d'importanti cariche pubbliche e fosse chiamato a far parte del parlamento. Fu uno dei primi membri della Royal Society (legalmente riconosciuta nel 1662).

Fu il primo ad applicare con metodo la statistica (era anche un abile matematico) ai fenomeni economici e, insieme con J. Graunt (la cui opera: Natural and Political Observations... upon the bills of mortality, Londra 1662, è stata al P. da molti attribuita), si può considerare uno dei maggiori rappresentanti della cosiddetta "aritmetica politica". Pur essendo convinto delle deficienze della rilevazione statistica dei suoi tempi (tentò appunto di promuovere un miglioramento delle fonti d'informazione) il P. fonda i suoi ragionamenti sui fatti più che sulle deduzioni. Egli tende soprattutto a vedere gli aspetti pratici delle questioni ma spesso si propone anche dei problemi teorici. È notevole tra gli altri il suo tentativo di dare un'oggettiva spiegazione del valore, riportandolo al lavoro e alla terra. L'opera sua, in parte ancora mercantilista, enuncia già dottrine di transizione, e vi si trovano i germi di molti principî che sono stati poi sviluppati dalla scuola classica (riconobbe p. es. l'importanza della divisione del lavoro, intuì una giustificazione economica dell'interesse e, per quanto confusamente, intravide la natura della rendita). Non mancano certo errori, esitazioni e contraddizioni, ma egli segna ciò nonostante il passaggio da una fase frammentaria a una concezione organica dell'economia politica e inizia, in Inghilterra, lo studio scientifico dei fenomeni economici che erano stati fino allora considerati dai mercantilisti solo dal punto di vista pratico. Fu per questo ritenuto da alcuni (tra cui K. Marx) padre dell'economia politica.

Tra le opere ricordiamo: A treatise on taxes and contributions (Londra 1662), per cui si può ritenere il più notevole scrittore inglese in materia fiscale prima di A. Smith; Verbum Sapienti (scritto nel 1665 ed edito a Londra nel 1691) in cui tratta del calcolo della ricchezza nazionale; Discourse on Political Arithmetic (scritto nel 1671 e pubblicato a Londra nel 1691), in cui tenta di confrontare la situazione economica dei varî paesi; Political survey or anatomy of Ireland (pubblicato anonimo nel 1672); Quantulumcumque or a tract concerning money (scritto nel 1682 e pubblicato a Londra nel 1695), in cui condanna le restrizioni all'esportazione della moneta e la determinazione legale dell'interesse. I suoi scritti sono stati raccolti da C. H. Hull (The economic writings of W. P., 2 voll., Cambridge 1899) e dal marchese di Landsdowne (Some unpublished writings of sir W. P., 2 voll., Londra 1927, e The Petty-Southwell correspondence, 1676-87, ivi 1928).

Bibl.: W. Roscher, W. P., in Abhandl. der königl. sächs. Gesell. der Wiss., Lipsia 1857; W. L. Bevan, Sir W. P., Baltimora 1894; E. Fitzmaurice, Life of Sir W. P., Londra 1895; C. H. Hull, Graunt or Petty, Boston 1896; M. Greenwood, Graunt and Petty, in Journal of Royal Statist. Society, 1928, pagine 79-85.