SOBAT

Enciclopedia Italiana (1936)

SOBAT (A. T., 109-110-111)

Attilio Mori

Fiume dell'Africa orientale affluente di destra del Nilo Azzurro, in cui immette pochi km. a monte di Taufikia a circa 9° 25′ di lat. nord. Il Sobat è formato dalla riunione di due rami principali, il Baro a nord e l'Akobo a sud, che si congiungono a circa 50 km. a monte di Nasir presso la stazione di Machar. Questi due rami principali coi loro numerosi affluenti raccolgono le acque spioventi dal versante sud-occidentale dell'altipiano etiopico, che forma displuviale tra il bacino del Nilo e quello del Lago Rodolfo.

La confluenza del Sobat nel Nilo venne riconosciuta da una spedizione egiziana del 1841. Ma il primo tentativo di risalirne il corso fu fatto nel 1855 dai mercanti Andrea De Bono maltese e Filippo Terranova siciliano, che da una stazione da essi fondata alla foce del Sobat si proposero di raggiungerne il corso superiore che si reputava fruttifero per la raccolta dell'avorio. Dalle relazioni che si posseggono di questo viaggio non si rileva esattamente quale fosse il ramo sorgentifero risalito (probabilmente l'Akobo) né fino a qual punto fossero pervenuti. Successivamente la regione del Sobat fu visitata da varî altri viaggiatori che ne accrebbero grandemente le conoscenze. Fra questi ricordiamo lo Yunker, che nel 1876 risalì il Sobat rilevandone il tortuoso corso sino alla stazione di Nasir fondata dal Gordon. Particolarmente fruttifera, riuscì la seconda spedizione Bottego, che, attraversata la regione acquitrinosa tra l'Akobo e il Baro, risalì il corso superiore allora inesplorato di questo fiume che gli indigeni chiamano Upeno e al quale i viaggiatori diedero il nome dell'ammiraglio italiano Saint-Bon. Nel 1900 vi compì importanti studî e rilievi la spedizione comandata dal maggiore Austin.

Il regime del Sobat, come quello di tutti i fiumi che scendono dall'altipiano etiopico, ha carattere periodico, con alternarsi di magre e di piene che ne rendono possibile la navigazione anche nei tratti a monte. Il Baro, che è considerato come il ramo principale del Sobat, è navigabile per alcuni mesi sino a Gambela in territorio italiano, distante dalla sua congiunzione con l'Akobo circa 200 km. A Gambela gl'Inglesi ottennero dal governo etiopico nel 1902 la concessione di una stazione commerciale che per alcuni mesi dell'anno poteva comunicare per via fluviale con Nasir sul basso Sobat in territorio sudanese e quindi di lì con Chartum. Lo sviluppo del Sobat dopo la riunione dei due tronchi che lo formano sino alla sua immissione nel Nilo Azzurro dall'andamento tortuosissimo attraverso la pianura sudanese è di oltre 300 km. Lungo essi sorgono sulla sua riva sinistra le due stazioni di Nasir e di Abwongh. Il trattato anglo-etiopico per lo stabilimento del relativo confine (1902) lo fissò a partire dall'incontro del meridiano 34° 10′ long. E. col fiume Garre affluente di destra del Baro e quindi il corso dello stesso Garre (60 km.) e del Baro stesso (80 km.) sino alla sua confluenza con l'Akobo risalendo quest'ultimo sino alla sua regione sorgentifera.

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