Cacciatori-raccoglitori, società di

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cacciatori-raccoglitori, società di Gruppo eterogeneo di società, dette anche società acquisitive, che traggono (o traevano) le risorse economiche direttamente dall’ambiente, muovendosi sul territorio, senza praticare forme di agricoltura e di allevamento. Il loro numero si ridusse drasticamente con la scoperta dell’agricoltura, circa 10.000 anni fa. Si calcola che al momento della scoperta dell’America soltanto l’1% dell’umanità vivesse in società acquisitive. Oggi si calcola che siano circa 40.000 gli individui che praticano in modo prevalente un’economia basata sulla caccia, la pesca e la raccolta. Questa non va intesa in senso evoluzionistico, quasi che si trattasse di ‘sopravvivenze’ di un’umanità arcaica: in molti contesti (società native dell’America Settentrionale e dell’Africa meridionale per es.) società di tipo acquisitivo nacquero in risposta a importanti eventi storici (migrazioni di massa, colonialismo ecc.).

Numerosi studi antropologici condotti nel corso del Novecento (tra gli Aborigeni australiani, i Boscimani africani ecc.) hanno permesso una migliore conoscenza dei c. contemporanei. Le società acquisitive sono state definite società dell’abbondanza: il tempo investito per procurarsi le risorse è infatti relativamente basso. La raccolta, per lo più compito femminile, è decisamente più importante – dal punto di vista dell’acquisizione delle risorse materiali – della caccia, compito maschile, simbolicamente rilevante. I c. praticano spesso forme di scambio con le società sedentarie circostanti.

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