SOFFIONI boraciferi

Enciclopedia Italiana (1936)

SOFFIONI boraciferi

Giovanni D'Achiardi

I soffioni (soufflards) in genere, e quindi anche quelli boraciferi della Toscana, che sarebbe meglio dire borici o boriferi, perché portano a giorno l'acido borico, e non il borace, sono manifestazioni vulcaniche secondarie, comprese nel gruppo delle sorgenti ipogee, sebbene possa essere discutibile se almeno parte dell'acqua, che ha generato il vapore, non sia di origine superficiale. Si ravvicinano alle fumarole vulcaniche, e sono costituiti essenzialmente da getti di vapore d'acqua, sgorganti naturalmente dalle anfrattuosità del terreno, o condotti a sbucare artificialmente alla superficie per mezzo di trivellazioni, e inalzantisi, i più potenti, anche per varie diecine di metri dalla superficie stessa. I soffioni si ritrovano in varie regioni del mondo, e tra i più conosciuti, oltre a quelli toscani, si passono ricordare quelli dei Coast Ranges in California, quelli della vallata dei Diecimila fumacchi (Ten thousand smokes) nell'Alasca, del Chile, Giappone, Giava, ecc. I soffioni della Toscana si raggruppano nelle località di Larderello, Castelnuovo, Serrazzano, Lagoni rossi, Sasso, Monterotondo, Lago, Travale, nelle provincie di Pisa, Grosseto e Siena, in una zona di circa 100 kmq. e più specialmente in quella regione che è circoscritta dall'alta valle della Cecina e da quella della Cornia, tra Pomarance e Massa Marittima.

V. borico, acido; App.

Ai soffioni già esistenti e ricordati alla voce borico, acido, si sono aggiunti di recente i cosiddetti soffionissimi per la loro grandiosa portata. Si ebbe il primo, quello indicato come soffionissimo n. 1, perforato a Larderello, che fece esplosione il 26 marzo 1931, dopo raggiunta con la trivella la profondità di 267 m. La sua potenza era tale che a 25 km. di distanza si udiva il rumore prodotio dalla sua violenta fuoruscita, e fu impresa di notevole difficoltà l'imbrigliamento per l'utilizzazione. La sua portata è di 211.000 kg./ora di vapore a 4,30 atmosfere assolute, con una percentuale in acido borico del vapore di gr. 0,65 per mille, pari a una erogazione giornaliera di kg. 3000. Potenza attendibile 12-15.000 kW.

Nel 1932 si perforò, sempre a Larderello, il soffioonissimo n. 2, con una portata di 162.000 kg./ora di vapore a 3,30 atmosfere assolute; poi, sempre nel 1932, a Serrazzano si perforò il soffionissimo n. 1 di questa località, con portata di 144.000 kg. ora di vapore a 4,20 atmosfere assolute, e nel 1933 il soffionissimo n. 2, con portata di 101.000 kg./ora di vapore a 3, 15 atmosfere assolute.

Oltre ai soffionissimi furono perforati altri soffioni molto importanti, fra i quali si possono ricordare: foro Romeo a Larderello (1931), portata 50.000 kg./ora; foro refrigeranti a Larderello (1933), portata 63.000 kg./ora; foro Madonna a Castelnuovo (1933), portata 64.000 kg./ora; foro Trauzl n. 3 a Larderello (1935), portata 50.000 kg., ora.

Con le escavazioni recenti si ritiene che alla fine del 1933 fossero disponibili nella regione 1.200.000 kg./ora di vapore ottenuti con 70.000 m. di perforazioni, vapori che, dopo essere stati depurati, servono ad alimentare le turbine generatrici di energia elettrica.

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