Sogno

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sogno Attività mentale che si svolge durante il sonno, a carattere involontario e non intenzionale; si esprime prevalentemente con immagini visive, spesso a carattere molto vivido. psicologia Gli studi moderni sul s. hanno inizio con S. Freud (Die Traumdeutung, «L’interpretazione dei sogni», 1900) e la psicanalisi. Secondo la dottrina psicanalitica, i s. sono dovuti all’azione di stimoli fisici o psichici che tenderebbero a disturbare il sonno e che trovano invece nel s. un’eventuale soddisfazione. Gli stimoli psichici da cui ha propriamente origine il s. sono inconsci e risalgono a epoche lontane della vita del sognatore. Essi sono però risvegliati da esperienze recenti di veglia (i ‘residui diurni’). Le esigenze in questione (‘contenuto latente’ del s.) giungono alla coscienza in forma distorta o parziale in seguito a un processo deformativo promosso da istanze censuranti, che prende il nome di ‘lavoro onirico’. I meccanismi di tale processo appartengono al sistema psichico inconscio (alcuni sono archetipici; ➔ Jung, Carl Gustav) e sono soprattutto lo spostamento, il simbolismo, la condensazione, l’elaborazione secondaria. Ne risulta il ‘contenuto manifesto’. L’interpretazione del s. ha notevole importanza nel contesto psicoterapico. religione In molte società umane il s., come la visione, dalla quale non differisce sensibilmente sul piano storico religioso, ha valore di realtà, e gli accadimenti visti in s. non sempre sono nettamente distinti da quelli osservati nella veglia. Spesso ai s. sono attribuite la facoltà di influire sulle altre realtà (così, un s. ‘cattivo’ può rendere impuri, richiedendo un particolare rito di purificazione) e soprattutto (nelle civiltà più varie fino alle superstizioni popolari dei nostri tempi) una capacità mantica. È il fatto stesso che il s. è imprevedibile e indipendente dalla volontà e per giunta spesso contiene elementi prodigiosi o inspiegabili, a renderlo adatto alla funzione di presagio.

In una concezione religiosa dominata da grandi figure divine anche il s., come tutti i presagi, viene concepito come direttamente inviato dagli dei o da Dio. La rivelazione, tuttavia, non è sempre esplicita, ma avvolta in simboli: in tal caso il s. richiede un’interpretazione e non tutti sono capaci di darla, ma soltanto persone privilegiate (per es. Giuseppe, che nell’Antico Testamento interpreta il s. del Faraone) o specializzate. Da questa idea sorge un particolare genere di divinazione, l’oniromanzia, praticata da stregoni, indovini o sacerdoti specializzati, oppure fissata nei cosiddetti libri dei s. e resa così accessibile a tutti, senza consultazione di interpreti specializzati. Un altro sviluppo, strettamente religioso, della stessa idea, è la richiesta di s. rivelatori, che per lo più assume la forma dell’incubazione: si dorme in un santuario per ottenere un s. che successivamente viene interpretato dai sacerdoti addetti a questa funzione.

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