Sostenibilità

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

sostenibilita

Giuliana De Luca

sostenibilità  Nelle scienze ambientali ed economiche, condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità di quelle future di realizzare i propri.

Sostenibilità del debito pubblico

Analisi economica avente a oggetto il processo di accumulazione del debito pubblico (➔ p) e i limiti che esso può incontrare. Un primo approccio, utilizzato nell’ambito dell’Unione Economica e Monetaria (➔ UEM) e basato sul lavoro pionieristico di E. Domar (‘The burden of the debt’ and the national income, «American Economic Review», 1944, 34, 4), poi ripreso da O. Blanchard (O. Blanchard e altri, The sustainability of fiscal policy: new answers to an old question, «OECD Economic Studies», 1990, 15), si avvale del livello del debito pubblico rapportato al Prodotto Interno Lordo (PIL) come misura per l’analisi di s., individuando un limite teorico del rapporto in esame come soglia all’espansione del debito stesso. La sua crescita è dunque sostenibile se, dato un livello iniziale del debito, il rapporto debito/PIL si mantiene costante oppure tende al livello di partenza. Se l’espansione del reddito si realizza attraverso la spesa pubblica in deficit è il tasso di crescita del reddito, insieme al tasso di interesse, a determinare in ultima analisi l’andamento del rapporto debito/PIL. Perciò, quando il tasso di interesse supera quello di crescita dell’economia, il processo di accumulazione del debito è intrinsecamente instabile; quando il tasso di interesse è inferiore a quello di crescita, invece, il rapporto debito/PIL è stabile e sostenibile. Questo implica che debiti ampi possano essere ripagati e quindi considerati sostenibili, mentre debiti piccoli possano anche non esserlo: molto dipende dall’andamento del saldo primario nel tempo. Un secondo approccio, utilizzato dal Fondo monetario internazionale e basato sul lavoro di J.D. Hamilton e M.A. Flavin (On the limitations of government borrowing: a framework for empirical testing, «American Economic Review», 1986, 76, 4), impiega il vincolo intertemporale di bilancio come indicatore di sostenibilità. Esso considera sostenibili i sentieri del debito lungo i quali il settore pubblico non viola il proprio vincolo intertemporale di bilancio. In questa accezione, dunque, il termine s. denota una situazione in cui si prevede che si continuerà ad assicurare la copertura del servizio del debito pubblico con attività liquide (condizione di liquidità), senza una correzione sostanziale del saldo primario, così da garantire, al netto dell’indebitamento iniziale, che il valore presente scontato degli oneri attuali e futuri non superi quello dei proventi attuali e futuri (cosiddetta condizione di solvibilità, ➔), tenuto conto dei costi di finanziamento in cui si incorre nel mercato (FMI, Assessing sustainability, 2002). È possibile dimostrare che, se il rapporto debito/PIL non presenta un trend di crescita esplosiva (o è stabile o in diminuzione), la condizione di solvibilità è automaticamente soddisfatta (O.J. Blanchard e S. Fischer, Lectures on macroeconomics, 1989).

Sostenibilità di una configurazione industriale

Una configurazione industriale è sostenibile se è ammissibile (il mercato è in equilibrio e ogni impresa in esso consegue profitti non negativi) e se rende non profittevole l’entrata di un concorrente a prezzi invariati. Se una configurazione non è sostenibile, ciò vuole dire che la concorrenza comporta variazioni nel prezzo, oppure che qualche impresa attiva è indotta ad abbandonare l’industria, oppure che qualche concorrente potenziale sta per entrare nell’industria. La s. garantisce l’efficienza, poiché se un’impresa fissa un prezzo inferiore a quello di mercato, essa incorre in una perdita; tutte le altre nell’industria producono al livello del costo medio minimo, ottenendo profitti nulli.